Chi è che mente? E chi dice la verità?

Le bufale pascolano, le notizie restano nascoste.

Quando l’Inps racconta bufale su mandato politico del giovin presidente del consiglio per far credere che i sindacalisti prendono pensioni più ricche dei lavoratori (mentre a parità di salario non c’è alcuna differenza), tutti i giornali e prima ancora le agenzie di stampa seguono e fanno l’eco. Proprio come i muggiti di una mandria ammaestrata.

Quando invece c’è una notizia vera, ossia che il segretario generale della Cisl è fortemente sospettato di aver fatto qualcosa di simile all’operazione che è già costata il posto al suo predecessore, nessuno se ne accorge.

Eppure la notizia c’è tutta: Anna Maria Furlan, segretario generale della Cisl da quasi un anno, avrebbe ricevuto negli anni precedenti alla promozione un trattamento che, assommando imponibile sulla retribuzione da dipendente in distacco delle Poste alla contribuzione aggiuntiva versato dalla Cisl, sarebbe stato di parecchio superiore al limite indicativo che ella stessa aveva contribuito a indicare con il regolamento interno alla confederazione.

Il che rende del tutto sospetta anche la cosiddetta operazione trasparenza voluta dalla segreteria confederale della Cisl attualmente in carica. Il nuovo regolamento, infatti, come non è sfuggito all’esecutivo della Fim (dopo che la cosa era sfuggita allo sbadato segretario della Fim) presenta alcune regole bizzarre la cui applicazione permetterebbe di riportare entro la legalità situazioni che non lo erano negli anni passati. Regole che, messe a confronto con i dati diffusi da Scandola sulla Furlan, lasciano una sgradevole impressione di norma ad personam. Cioè scritta su misura per sanare una situazione specifica.

Così come sgradevole è l’ipotesi, che a questo punto è tutt’altro che campata in aria, secondo cui la frettolosa espulsione di Scandola in palese violazione dello statuto sarebbe stata decisa per far venir meno i suoi ricorsi che riguardavano anche Anna Maria Furlan.

Così come è sgradevolissima la sensazione (ma, a questo punto, siamo a qualcosa di più di una sensazione) che l’unanimità con cui la segreteria confederale ha voluto che fosse colpito Scandola era legata al fatto che, da quelle parti, ci sarebbe più d’uno ad avere qualcosa da nascondere. Il che legittima il sospetto che il nuovo regolamento non sarebbe solo ad personam, ma “ad personas”, cioè scritto nell’interesse di più di una persona interessata a cambiare le regole per nascondere qualche problema.

A questo punto non ci possono essere vie di mezzo. O Anna Maria Furlan ed i suoi sette collaboratori nella segreteria confederale possono dimostrare che quanto scritto da Scandola ai membri dell’esecutivo è falso (e possono farlo solo con la trasparenza almeno dal 2010, non dal prossimo anno), e allora non basta l’espulsione ma ci vuole una querela; oppure non sono in grado di dimostrarlo ed allora si devono fare da parte.

E tutti, da tutti gli incarichi. Compreso il nostro caro commissario della Fai; che intanto continua a rinviare il congresso di fine commissariamento (con la fantozzianamente servile complicità dei segretari regionali), illudendosi forse che fra sei mesi di certe cose non si parlerà più.

Invece noi ne parleremo ancora. Fino a che non si sarà dimostrato o che Scandola è un bugiardo oppure che i bugiardi sono altri.

Intanto alleghiamo la lettera di Scandola del 18 settembre a tutti i membri dell’esecutivo Cisl. Nessuno dei quali, a questo punto, può far finta di essere distratto.

 

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3 Commenti - Scrivi un commento

  1. Anna Maria Furlan e Cristoforo Colombo hanno una cosa in comune: entrambi sono liguri, ma nello stesso tempo c’è una grande differenza. Cristoforo Colombo scopri l’America, Anna Maria Furlan l’ha trovata!

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  2. sarebbe interessante, per gli iscritti e gli italiani tutti, conoscere le motivazioni con cui gli organismi deliberanti del sindacato hanno motivato gli aumenti degli ultimi 5 anni in discussione a cominciare dall’esecutivo del 9 luglio scorso. Visto che si sono autonominati e retribuiti da supermanager devono anche rispondere ai loro azionisti (iscritti) e non nascondersi dietro la privacy o no?

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  3. come iscritto alla CISL da più di trent’anni non riesco più a riconoscermi in questo sindacato con questo gruppo dirigente, la Furlan come altri della segreteria già erano nella segreteria precedente, quella del famoso Bonanni e alla luce dei fatti emersi non mi sembra sia cambiato nulla dal punto di vista degli stipendi e dal punto di vista etico e della democrazia, democrazia che era la base di questo sindacato, loro con i loro amici e parenti hanno creato all’interno della CISL una rete mafiosa di ricatti che se non si debella da subito farà morire la CISL, se veramente vogliono bene alla CISL DOVREBBERO DIMETTERSI SUBITO quantomeno gli possiamo ancora riconoscere un minimo di dignità, ripeto proprio minimo. In attesa di questo passo ho provveduto con altri 22 amici a mandare la disdetta alla categoria a cui appartengo,13,00 euro che pago mensilmente più di 150,00 € annui sono più di un aumento contrattuale che mi faccio da solo senza l’aiuto del sindacato e neanche trovo giusto che vadano a foraggiare ELEMENTI del genere, mi dispiace ma fin quando non vedrò un rinnovamento vero nella CISL non mi iscriverò più un’ultima cosa mi sento di dire VERGOGNATEVI

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