Ripensandoci meglio, forse una spiegazione per l’improvviso mutismo che ha colpito il commissario la possiamo ipotizzare. Il nostro potrebbe avere, come si dice a Roma, “er sorcio ‘m bocca”, come il gatto che non lo senti miagolare perché ha preso il topo e lo sta portando via.
Così, mentre la Cisl fa una pessima figura di fronte al mondo per aver espulso Scandola, lui, che è uno dei principali responsabili, sta zitto e pensa a finire di sistemare le cose nella Fai. Che, se le cose dovessero mettersi male a Via Po 21, può essere una buona sistemazione, più o meno transitoria, per il futuro.
In effetti, per la Fai si avvicina il momento della verità, quello in cui il commissario nominato più di nove mesi fa (“solo sette”, direbbe qualcuna che non sa contare) deve mettere le carte sul tavolo e convocare il congresso. Ha tempo fino al 30 ottobre, perché il 31 scadono i dodici mesi concessi (e per avere la proroga deve aver avviato la fase congressuale).
Ora, il nostro commissario si è preso tutto il suo tempo per preparare un congresso che vada come lui deciderà che debba andare. Ha cacciato un paio di capri espiatori (Maurizio Ori e Giampiero Bianchi) per far capire a tutti “qui ora comando io”, ha preso il controllo anche di enti e società della Fai estranee al mandato da commissario (facendo la figuraccia che vi abbiamo raccontato sulla soppressione della revisione dei conti nella Fondazione Fisbafat), si è fatto acclamare salvatore della patria dai segretari regionali maestri di coerenza (ieri unanimi con Cianfoni, oggi unanimi con Sbarra, domani unanimi con chiunque altro ci sarà), ha fatto assunzioni e licenziamenti, ha avvertito la Filca che stavolta l’accorpamento si deve fare alle condizioni dettate dalla Fai (cioè da lui) … insomma ha esercitato con interpretazione molto estensiva la pienezza di poteri conferitagli (quella che nell’antica Roma spettava solo eccezionalmente ad un magistrato che durava in carica sei mesi, non era prorogabile e si chiamava dittatore).
Intanto, sul piano aritmetico, i giochi congressuali sono fatti: forte di un consenso di partenza del blocco calabro-siculo (l’area della forestazione), il nostro ha subito acquisito anche quello pugliese, con in allegato la Basilicata; infine, gestendo dal centro il cambio di segreteria in Campania (innescato da lettere anonime e ispezioni confederali), ha ora il controllo di una regione finora poco controllabile da chiunque (all’interno e all’esterno).
Ai grandi numeri del Sud basta aggiungere un po’ di consenso nei grandi gruppi alimentari dove ci sono risorse importanti, ad esempio in termini di distacchi sindacali, ed ecco fatta la maggioranza “Forestazione&Alimentazione” (che rovescia il paradigma su cui la Fai era stata costruita, il legame economico prima che politico fra produzione agricola e industria alimentare) in grado di predeterminare il congresso.
Tutto quanto si può esprimere con una sola parola: discontinuità. La narrazione ufficiale che della vicenda della Fai esce fuori dal commissariamento è che c’è un “prima”, fatto di caos e cose inenarrabili, ed un “dopo”, un ordine riportato da Via Po 21 per mezzo di Sbarra; il quale, un po’ come Gesù, dice in sostanza che “tutti coloro che sono venuti prima di me sono ladri e briganti” (Gv. 10, 8).
Proprio come Gesù, il commissario è stato anche misercordioso, ed ha perdonato qualcuno che aveva a che fare con la precedente gestione dei soldi (per il quale è stato ammazzato qualche vitello grasso). Solo che poi il nostro è stato spietato con altri che, invece, non avevano toccato un soldo bucato (Ori e Bianchi). Evangelicamente si potrebbe dire che ha avverato quel versetto per cui “a chi ha sarà dato e sarà nell’abbondanza; e a chi non ha sarà tolto anche quello che ha” (Mt 13,12).
Ora manca l’ultimo tassello, il capitolo che serve a completare il romanzo: l’esecuzione in piazza dei predecessori, in modo da chiudere definitivamente i conti col passato.
Un compito che è già stato assegnato alla Cisl-Probiviri; che deve eseguire l’incarico a settembre, dopo la pausa estiva.
(Fine della prima puntata)