Da più parti ci si chiede cosa abbiamo deciso di fare dopo l’ordinanza che non ha accolto per motivi procedurali il ricorso contro il commissariamdento.
Come avevamo scritto, le possibilità erano quattro. Anzi, soltanto tre, perché la quarta (lasciar perdere e pensare alla salute) non esiste.
Neppure abbiamo accettato, allo stato, di seguire l’indicazione del giudice Bernardo, cioè di promuovere l’azione di merito e chiedere in quell’ambito di inibire il commissario (ipotesi due), magari contemporaneamente ad un reclamo contro l’ordinanza che non ha accolto la nostra richiesta (ipotesi tre).
La scelta fatta è stata invece la prima ipotesi, quella più lineare: siccome riteniamo sbagliata la decisione del giudice Bernardo, abbiamo presentato reclamo al Tribunale di Roma perché la corregga. Sia per ragioni processuali (il ricorso d’urgenza prima della causa è, a nostro avviso, pienamento ammissibile) sia perché non accettiamo l’affermazione fatta incidentalmente (e un po’ avventatamente) dalla signora giudice sul rapporto fra federazione e confederazione (“articolazione sottoordinata” a chi?).
Il reclamo è stato depositato nei giorni scorsi; ora le controparti depositeranno le loro argomentazioni (che già erano poco sintetiche per la prima decisione, figuriamoci quanto scriveranno ora!). Quindi ci sarà l’udienza e la decisione, si spera prima della pausa estiva.
Come avevamo già detto fin dall’inizio, e ripetuto prima della decisione, mettetevi comodi, ché la partita è ancora lunga.