… e non si fanno più proposte!

Il giornale della Fai si chiama Fai Proposte. O dovremmo dire si chiamava?

Da quanto risulta dal sito, l’ultimo numero uscito è quello n. 8-10/2014. Un numero magari poco profetico (si dava per scontata l’imminente fusione con la Fai), ma almeno era un giornale che dava qualche giudizio, faceva girare qualche informazione, dava all’esterno un’immagine della Fai. Una forma di confronto interno ed esterno all’organizzazione.

Da quando c’è il commissario, non è più uscito nulla.

Questa ci sembra un’immagine perfetta per esprimere la vera natura del commissariamento della Fai, cioè chiudere tutte le iniziative come punizione per aver rivendicato la propria autonomia con un voto del congresso. Infatti, da quando c’è il commissario, non c’è più nulla di quello che si faceva prima. Per chiudere la Scuola nazionale è stato licenziato Giampiero Bianchi, per impedire alla Fondazione Fisbafat di funzionare il commissario si è fatto nominare presidente a tutti i costi e non ha combinato nulla, di Agrilavoro parleremo un’altra volta…

E poi quel nome, Fai proposte, sembrava un invito a prendere l’iniziativa, ad aprire un dibattito, ad esercitare la libertà di parola, a far vivere la democrazia.

Ora invece è il commissario che propone, è il commissario che dispone, è il commissario che fa tutto. O meglio, non fa niente per impedire agli altri di fare.

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