“Sono onorato e felice di questo nuovo, importante incarico nella Cisl, e ringrazio tutti per la fiducia e le parole di stima e affetto. Adesso nel corso dell’Esecutivo della Filca nazionale in programma martedì ufficializzerò le mie dimissioni da segretario della Filca, e quindi si avvierà il processo per la nomina del nuovo segretario generale della categoria”
Sono le parole dell’amico Domenico Pesenti, come nuovo presidente dell’Inas (non abbiamo capito bene se anche di quello immobiliare, ma di lui, nonostante tutto, ci fidiamo e pensiamo che non farà pasticci con i compensi).
Dunque la Cisl ha risolto al meglio il problema della presidenza del patronato. Solo che ha aperto un problema nella Filca. Il cui segretario generale, che ha tempo 15 giorni per optare fra il vecchio e il nuovo incarico, fino all’esercizio dell’opzione “può svolgere solo funzioni di ordinaria amministrazione”. Così dice il regolamento.
Quindi la Filca è ingovernabile. E va commissariata come fu commissariata la Fai.
Certo, direte voi, l’argomento è assolutamente specioso. Perché è già fissato il Consiglio generale che può eleggere il nuovo segretario della Filca (anche se, prudentemente, Pesenti parla di “avviare il processo per l’elezione”). Quindi, dov’è l’ingovernabilità?
Esatto, dov’è l’ingovernabilità se un segretario generale si dimette e viene convocato il Consiglio generale che può eleggere il nuovo? Non esiste. Almeno se la federazione non si chiama Fai. Che si trovava esattamente nella stessa situazione statutaria. Con un segretario generale dimissionario, quindi in carica solo per l’ordinaria amministrazione come è ora Pesenti, ed un consiglio generale già convocato per eleggere il nuovo.
Dunque, se la legge fosse uguale per tutti, la Filca andrebbe commissariata come fu commissariata la Fai. O la Fai andrebbe decomissariata per ridargli la libertà che ha oggi la Filca.
Ma che la legge non fosse uguale per tutti era evidente già l’anno scorso. Perché già dopo il bicongresso dell’Ergife, le due federazioni erano nella stessa posizione statutaria rispetto al processo di unificazione. Tutte e due non si erano sciolte, perché la Filca aveva revocato il proprio scioglimento e si era detta indisponibile a quello che ora accetta, cioè la federazione pluricomposta.
Due posizioni uguali, un solo commissariamento, vuol dire che la legge non è uguale per tutti.
Ma il vero problema sta nel termine “ingovernabilità”. Che dovrebbe voler dire “incapacità di governarsi”, e conseguente possibilità della reggenza (non del commissariamento, che richiede gravi violazioni statutarie).
Solo che a Via Po 21 hanno cambiato il senso delle parole. E “ingovernabile” vuol dire che “non ti lasci guidare da me”.
Questo concetto, questa interpretazione della parola “ingovernabilità”, è assolutamente incompatibile col principio fondativo della Cisl, quello di autogoverno delle categorie.
Un principio che deve essere restaurato per non far deperire la Cisl in una brutta caricatura della Cgil. Che almeno è un modello originale.
SCUSATE MA DI QUALE LEGGE SI PARLA QUANDO SI DICE CHE NON E’ UGUALE PER TUTTI? PERCHE’ SE ESISTE CI DEVE ESSERE QUALCUNO CHE LA FA RISPETTARE (SE INVESTITO DEL PROBLEMA DA ALMENO UN AVENTE CAUSA); PERSONALMENTE RITENGO MOLTO PROBABILE CHE UNA LEGGE NON C’E E CHE SI SIA COMMESSO UN GROSSO ARBITRIO (OVVERO ABUSO DI POTERE). DOMANDA QUALE STRUMENTO STATUTARIO TUTELA LE CATEGORIE E GLI SCRITTI DA SIFFATTO ILLECITO ? LO S’INVESTA DEL PROBLEMA OBBLIGANDOLO A PRONUNCIARSI, PER POI AGIRE DI CONSEGUENZA.