Si sono presi due o tre casi, e si è fatto di ogni erba un fascio!
Protestava così, intervistata dal Tg1, il segretario generale della Cisl il giorno che la Repubblica aveva pubblicato la notizia dell’espulsione di Fausto Scandola per aver sollevato il problema di compensi (nella Cisl e nel sistema dei servizi ad essa legati) che in alcuni casi erano superiori ai massimi indicati dal regolamento.
In qualche altra uscita, ad esempio nell’intervento (non applauditissimo) alla conferenza organizzativa della Cgil, il segretario generale della Cisl ha parlato di “tre o quattro casi”.
Ma insomma, di quanti casi si tratta?
Già i “due o tre” di questa estate, in effetti erano quattro. Anche se uno si è ridimensionato, quello di Valeriano Canepari, il cui totale dei compensi era comunque superiore a 100mila€. Gli altri nomi riportati dalla stampa erano quelli di Pierangelo Raineri, Ermenegilo Bonfanti e Antonino Sorgi.
Raineri, segretario generale della Fisascat, ha avuto entrate superiori al massimo indicate dal regolamento “indicativo” a causa della presenza in organismi di enti, come l’Enasarco e altri, talora legati all’attività di sindacalista; ed avrebbe girato all’organizzazione la metà dei compensi così ricevuti. Sfondando comunque il tetto indicato.
Bonfanti, segretario della Fnp, ha una pensione alta, maturata con un reddito da medico che raggiunge un punto molto alto della carriera (avrà fatto regolari concorsi per questo, ma in corsia non l’hanno visto molto…), cui aggiungeva qualche “spicciolo”, ad esempio come consigliere del Cnel (incarico da cui si era intanto dimesso; in ogni caso sul sito del Cnel si trovano le sue dichiarazioni per gli anni 2013 e 2014) e per l’incarico sindacale.
Il caso di Antonino Sorgi, presidente dell’Inas, ha avuto qualche sviluppo ulteriore. Nel senso che, oltre a lui (che fra pensione, Inas semplice e Inas immobiliare è arrivato in un anno sopra quota 300mila), ci sarebbero anche due vicepresidenti che dai due Inas avrebbero avuto nel 2013 a testa, in un anno, più di quel che il regolamento indicava come massimo (circa 110mila) per il massimo dirgente della Cisl, cioè segretario generale.
A proposito di massimi dirigenti, ci eravamo quasi scordati che ai “due o tre casi” ci sarebbe da aggiungere quello dell’ex segretario generale, Raffaele Bonanni, sulla cui pensione e sui cui redditi molto si è parlato e poco è stato possibile smentire.
E qualcuno ricorderà il caso di un segretario generale di categoria poi segretario confederale che, quando è uscito dalla Cisl per candidarsi alle elezioni, si è scoperto essere titolare di un reddito niente male.
Infine, non va dimenticato che anche l’attuale segretario generale della Cisl (che ha da tempo annunciato l’immediata pubblicazione della sua dichiarazione dei redditi; restiamo in fiduciosa attesa), risulterebbe titolare di compensi regolarmente superiori al massimo indicato dal regolamento negli ultimi anni. E che la Cisl-Probiviri ha espulso frettolosamente Scandola per non doverne esaminare i ricorsi…
Insomma, i due o tre casi erano tre o quattro, o forse, quattro o cinque, e magari cinque o sei, se non sei o sette, anzi setto o otto…
… e poi, se l’ex segretario generale come il suo successore sono andati contemporaneamente oltre il massimo (e sempre che non siano stati diffusi dati falsi), è probabile che ci sia una delibera di qualche organismo che abbia deciso così.
Ed allora è possibile che la cosa non riguardi solo loro due, ma un po’ tutto il gruppo della segreteria confederale allora in carica.
In questo caso, all’elenco dei “due o tre casi” ce ne sarebbe qualcun altro da aggiungere.
Ma i 261000 euro di Claudiani sono da regolamento?
Si può sapere quanti soldi hanno preso tutti i componenti della segreteria Bonanni e quanti soldi prendono quelli della segreteria Furlan?
Mi sorge il dubbio che in entrambi i casi, abbiano abusato, delle risorse pagate con il sudore dei lavoratori.
La convinzione di tanti turlupinati, come il sottoscritto, è che la visione riduttiva che si tenta di far passare, circoscrivendo lo scandalo ai famosi pochi casi!!! È incompleta perché andrebbe precisato “casi eclatanti”. In realtà questi sono la prova provata di un sistema di gestione sbagliato, che in misura diversa è lecito pensare sia stato applicato a tutti i livelli; anche perché nessun fatto concreto a smentito finora alcun ché.
Le domande a cui artatamente evitano di rispondere sono: chi ha autorizzato simili sconcezze? Chi ha omesso di controllare il superamento dei limiti stabiliti? Quali criteri andavano rispettati per fare scattare gli incrementi salariali?
In proposito a quest’ultima osservazione mi viene in mente il segretario nazionale della FNP Bonfanti per il quale le tabelle del nuovo regolamento, prevedono l’aumento delle indennità per i dirigenti della Federazione pensionati, superiore dell’80% rispetto alle precedenti. Domanda quali obiettivi straordinari ha raggiunto il nostro generale segretario per giustificare simili incrementi? Mi risulta che la categoria abbia perso ultimamente dai 70/100 mila iscritti. Non voglio pensare di quanto sarebbe stato l’aumento se invece che perderli li avesse guadagnati.
La soluzione è obbligata: tutti a casa e largo ai giovani, che siano artefici del proprio destino.
Luigi Viggiano
Ripeto
è uno schifo, serve un Ente terzo.
Mandiamo un esposto collettivo alla finanza o a chi serve si faccia pulizia e si ricominci.
mi risulta che da qualche mese ci sia il reato di corruzione tra privati, questo se han fatto accordi tra loro tra i vari incarichi o altrimenti sono truffe se si sono presi o versati soldi non autorizzati.
Mandiamo gli articoli e i vari commenti con i richiami e una segnalazione alla procura.
Inviterei anche il sig. Scandola vista la documentazione in suo possesso, hanno voluto portarla fuori ora che ne rispondano alla legge.
Pensate alle spese dei Consiglieri regionali o al Sindaco di Roma sono bazzecole rispetto i rimborsi e le spese di rappresentanza dei capi Cisl a tutti i livelli di Roma
Altro a mio parere non serve
La via penale rischia di essere un vicolo cieco; un po’ perché non ci si deve distrarre dalla via associativa, che è quella naturale, ma anche perché, comunque, un reato istituito da “qualche mese” non è applicabile a fatti precedenti.
Sempre che non fossero reato ad altro titolo…