La colpa e la responsabilità

Fare di tutta l’erba un fascio, cercando di sporcare la nuova Segreteria e il nuovo Segretario Generale della Cisl, risponde alla logica “tutti colpevoli, nessun colpevole”.

E’ una provocazione intelligente, quella di Gaetano Quadrelli, che firma tre articoli sul sito www.sindacalmente.org; e di tutte le cose intelligenti che dice, ci fermiamo su questa perché, a differenza di altre, non siamo del tutto d’accordo.

Da una parte, ha ragione: è sempre bene evitare giudizi sommari e onnicomprensivi che alimentano confusione (come fanno i giornali e i programmi tv reazionari). Ma dall’altra, senza accorgersene, chi rischia di fare un discorso un po’ troppo sommario e onnicomprensivo è proprio lui quando dice che ci può essere qualcuno (chi?) che soffia sul fuoco perché ha qualcosa da nascondere, ed allora gioca a sporcare l’immagine della segreteria. Come se il movente di qualsiasi critica fosse questo.

Ma, rispondiamo per quanto riguarda questo sito, ad aver sporcato l’immagine della segreteria è stato il commissariamento della Fai per ritorsione contro il libero voto del suo congresso; una decisione che, oltre che calpestare la democrazia, ha legittimato il comportamento protervo ed arrogante di un commissario il quale, anche a lasciar perdere i danni politici ad una federazione dove da un anno non è più tollerato alcun dibattito interno, ha privato del sostentamento le famiglie di due persone oneste (mentre ha premiato qualcun altro), uno sconcio di cui il segretario generale della Cisl è oggettivamente corresponsabile sul piano politico, anche se non ne porta personalmente la colpa.

La stessa categoria della responsabilità politica vale anche per quanto riguarda il discorso del “non arricchirsi” (ci permettiamo di sintetizzare così, un po’ grossolanamente, le molte e condivisibili considerazioni che si fanno in questi giorni sull’etica del sindacalista). Anche se Anna Maria Furlan risulterà in regola quando ci farà conoscere ufficialmente i suoi redditi (per ora ci sono solo voci, che non escludono qualche problemuccio e l’esigenza di un ritocchino attraverso il nuovo regolamento) resterà aperta la questione della corresponsabilità politica nella gestione della Cisl negli ultimi anni (segretario confederale dal 2002, segretario generale aggiunto dal giugno 2014, indicata come successore dallo stesso Bonanni quando si è dimesso, come garante di continuità).

Perché se anche i quattro casi sollevati da Scandola sono diversi fra di loro e non vanno generalizzati facendone tutto un fascio (fin qui siamo d’accordo) , il nodo politico oltre che etico era già emerso con il caso Bonanni. E ancor più con la chiarezza che la nuova segreteria guidata da Anna Maria Furlan aveva promesso di fare, e non ha fatto. E questa non è solo una responsabilità politica; è anche una colpa, e non da poco.

Dire queste cose non è alimentare la confusione, ma cercare di non lasciarsi confondere le idee con il “chi c’è dietro a chi”. Che è un giochino tutto interno alle manovre di palazzo di Via Po 21; un giochino, però, molto pericoloso per la Cisl nel momento i lavoratori ed il paese si aspettano risposte chiare.

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