Trasparenza, correttezza, rigore

“La Cisl, dopo l’elezione di Anna Maria Furlan, ha intrapreso un percorso condiviso per garantire trasparenza, correttezza e rigore nei comportamenti e nell’uso delle risorse dell’organizzazione”.

Lo scrive l’esecutivo della Cisl del Veneto in un documento approvato ieri all’unanimità.

Quindi, se il percorso giusto è stato avviato “dopo” l’elezione di Anna Maria Furlan, “prima” della sua elezione il percorso seguito dalla Cisl era un altro. Un percorso senza trasparenza, né correttezza né rigore.

Quindi, tutta la colpa è di Bonanni, ora nessuno tocchi la Furlan!

Il che è accettabilissimo, ma ad una piccola condizione: che l’attuale segretario generale sia arrivata al suo posto dopo un’aspra opposizione alla gestione precedente e sconfiggendo infine, in una democratica votazione, il/la candidato/a indicato/a da Bonanni per la successione.

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Mentre la stessa affermazione sarebbe del tutto risibile, ma lo diciamo in via meramente ipotetica, se il segretario generale che porta trasparenza, correttezza e rigore fosse stata segretario generale aggiunto nella gestione precedente (quella senza trasparenza, né correttezza né rigore), magari dopo aver fatto parte per anni della segreteria confederale.

Né si potrebbe fare questa affermazione se contro il segretario generale fosse stato presentato un ricorso ai probiviri ipotizzando comportamenti non trasparenti, né corretti, né rigorosi; ricorso che gli stessi probiviri hanno fatto decadere espellendo tempestivamente chi lo aveva presentato su indicazione proprio del segretario generale & soci.

Così come l’affermazione della Cisl del Veneto sarebbe del tutto inaccettabile se si riferisse a chi, come primo atto significativo della gestione corretta, rigorosa e trasparente ha voluto il poco trasparente commissariamento della Fai per ritorsione contro il libero voto del suo congresso, facendo nominare commissario chi poi ha abusato della sua posizione licenziando chi si era permesso di esultare alla notizia delle dimissioni di Bonanni.

Una decisione sporca, presa con la partecipazione attiva dell’attuale segretario generale aggiunto della Cisl del Veneto.

A proposito della credibilità di chi ora parla di trasparenza, correttezza e rigore.

 

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  1. Il documento dell’esecutivo del Veneto può anche essere letto in questo modo: Fausto Scandola ha sbagliato nella forma ma la sostanza è ontologicamente corretta. Ma per capirlo forse bisognerebbe essere aristotelici, non di Bomba!

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