Domenico Cella, un anno dopo

Sabato 23 marzo si terrà un convegno organizzato in ricordo di Domenico Cella, presidente dell’Istituto De Gasperi di Bologna e fra i soci fondatori dell’associazione Prendere parola (a questo link trovate il programma).

Domenico Cella era venuto nel 2018 a presentare il libro “Prender parola. Il metodo Scandola”, superando alcuni boicottaggi (due sale che erano state prenotate e npagate vennero disdette all’improvviso) ed una lettera sgarbata dell’allora segretario generale della Ust bolognese (il cui nome non ci sovviene, né vale la pena sforzarsi per ricordarlo), in cui si esprimeva sorpresa per la partecipazione di Domenico ad “un convegno di così basso profilo”. Se vuole, il signore di cui non vale la pena ricordare il nome può venire al convegno del 23 marzo, sperando che non gli sembri “di basso profilo” anche questo.

Noi invece ricordiamo che quella presentazione fu un’esperienza autentica, non solo una serata di parole, più o meno veritiere, come troppo sono spesso i convegni (e tutti quelli organizzati dalla Cisl negli ultimi anni sono stati parole senza esperienza).

Da quell’incontro, forse “di basso profilo” ma per noi proficuo culturalmente e umanamente, è nata un’amicizia, durata fino alla morte di Domenico un anno fa. Un’amicizia personale, ma anche culturale e politica, che ha trovato nel tema della democrazia interna alle organizzazioni di rappresentanza un tema di interesse comune.

Per continuare a coltivare quest’interesse politico comune saremo il 23 marzo a Bologna, con gratitudine per quell’amicizia e per riflettere sui temi della democrazia interna, nei partiti e nei sindacati.

Un tema che per Via Po 21 non esiste (e per i suoi funzionari sul territorio è “di basso profilo”), e che invece per noi resta centrale.

Condividi il Post

3 Commenti - Scrivi un commento

  1. Deformamentis atto 3' · Edit

    Il corso Deformamentis, organizzato dalla premiata ditta Colombo-Garofalo ha preso il via il 20 marzo scorso ed è arrivato alla terza edizione. Anche in questa tornata formativa la premiata ditta si prepara a rovinare un altra ventina di giovani di buone speranze. Mancano solo questi ormai, perché da quando c’è la Garofalo al timone della Femca, ha fatto tabula rasa dei dirigenti di prospettiva. Basta vedere la segreteria che si è costruita attorno. Basta e avanza per comprendere come stanno le cose…

    Reply
  2. La Sciura Garofalo non si fa perdere un occasione per venire in Lombardia, come ieri al consiglio generale della Femca Milano Metropoli. La presidia costantemente, accolta da folle nauseate. Non ha nemmeno fatto un intervento conclusivo ma ha risposto alle domande con una una pochezza di contenuti assoluta… Se non prendevamo sonno poco ci mancava, anzi la meta’ della sala era proprio addormentata.
    Del resto per lei esistono solo Gas e Acqua e di provenienza Sicula. Basta guardare come ha infarcito i coordinamenti… Ma solo i suoi amici ci entrano..
    E solo per continuare a gestire la categoria dentro un accordo politico che pero’ niente ha di sindacale e strategico. Per fortuna manca poco al congresso e speriamo solo che alzerà le tende presto.
    La Femca con lei e’ nel nulla assoluto e a rischio di essere fagocitati dai metalmeccanici della Fim che purtroppo sono di un altra era e di un altra galassia rispetto a noi …

    Reply
  3. La Femca ormai si tiene in perfetto equilibrio tra la Sicilia e la Lombardia. Gli altri al massimo si devono accontentare di qualche distacco o qualche permesso. Il Veneto per esempio a guida Zanon, è uscito da tutti i radar. Via Siviero e fatti fuori Bianco e Assogna che questa regione l’ha sempre sostenuta, ora non conta più nulla. Zero distacchi e nessun dirigente dentro le segreterie o a gestire pezzi importanti.
    Dalla Brea non rappresenta certo il Veneto, è considerato un Bocia. È lì ma telecomandato dal segretario di turno. In Veneto qualche dirigente sveglio ci sarebbe ma non ha gli attributi per mettersi contro Zanon e la Garofalo che protegge a spada tratta quest’ultimo pur non stimandolo per nulla.
    Il Veneto va sempre più verso l’oblio grazie anche al contributo di Refosco e questo proseguirà anche nei prossimi decenni.

    Reply

Commenti