Il commissario scelto dal commissario

Un commento alla lettera di quell’avvocato che minaccia querele senza dire bene per quali fatti, fa riferimento al commissariamento della Fai di Latina ed afferma che il commissario inviato dal commissario nazionale potrebbe essere chiamato a rispondere in Tribunale per fatti relativi a quando era segretario regionale.

Si tratta di un problema che ci era noto, ma al quale non avevamo fatto riferimento in assenza di notizie certe (ad esempio, sulla stampa erano uscite notizie che tendevano ad escluderne il coinvolgimento, ma senza riportare nulla di definitivo in un senso o nell’altro). Così come non ci risulta con certezza se il problema sia stato posto al commissario, e, se sì, quali siano state le sue decisioni (che già nel caso Latina non sono state proprio velocissime…)

Una volta ricevuto il commento lo abbiamo pubblicato senza censure o altri interventi, perché riteniamo che di censure ultimamente ce ne siano anche troppe.

Naturalmente, come abbiamo dato voce a chi è preoccupato per il possibile coinvolgimento di un ex (almeno finché dura il commissariamento) dirigente nazionale della Fai in un procedimento penale, daremo ogni spazio a chi volesse correggere o smentire tali informazioni. Perché, anche in questo caso, la nostra filosofia è che tutto deve essere reso pubblico.

Su di una cosa, però, il commento a firma “Fai tutta la vita” ci lascia perplessi. Non siamo così sicuri che la scelta del commissario nazionale di mandare proprio quella persona come commissario a Latina sia per forza un regalo, o un attestato di stima, o un’occasione prestigiosa.

E se invece fosse la maniera per mettere un ex segretario con ambizioni di riavere il titolo, e che vanta amicizie di non poco peso, in una situazione difficile da gestire in modo da  creargli qualche problemino?

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