Il problema 564

“La segreteria confederale Cisl esprime una dirigenza da pubblico impiego e questo è il primo ostacolo ad un reale cambiamento” (Gianni Italia)

Non sappiamo se abbia ragione Gianni Italia a dire che il pubblico impiego è, di per sé, un fattore di resistenza all’innovazione. Però, in punto di fatto, la sua osservazione sull’impronta della dirigenza della Cisl è esatta.

Su otto segretari confederali in carica (il dottor Sbarra dell’Anas ha quindici giorni per optare fra il posto a Via Po 21 e quello a Via Tevere 20; due settimane di doppio stipendio?), sono ben cinque quelli che hanno scritto sulla busta “L.564”. Che vuol dire legge 564 del 1996. Che vuol dire distacco retribuito. Che è un privilegio dei dipendenti pubblici e simili. Che è uno dei motivi (come c’è scritto sulla lettera del commercialista “tutto a posto” con studi a Roma, Milano ed Avellino) per cui negli anni passati ci sono stati rigonfiamenti del “lordo previdenziale” della signora Anna Maria (un 18% in più, previsto da normative degli anni ’70, che è stato applicato “anche agli emolumenti erogati dal sindacato ai soggetti con posizione previdenziale originaria presso Inpdad e Ipost”).

I cinque “564” sono: Furlan (Poste), Sbarra (Anas, ma non si sa da quando…), Petriccioli (Inps), Ragazzini e Ventura (dipendenti comunali).Ci sono poi due i distacchi non retribuiti di Petteni e Farina in base alla legge 300 (qui lo statuto dei lavoratori non lo tocca neanche il jobs act), mentre Bernava è dipendente della Cisl.

Quindi l’impronta del pubblico impiego c’è; e c’è anche la resistenza al cambiamento. Due indizi che non bastano a fare una prova, ma certamente non smentiscono l’ipotesi di partenza.

E allora forse vale la pena di sperare in una dirigenza confederale con meno “564” sulle buste paga. Intanto si corrono meno rischi di fare confusione sul lordo previdenziale (ché poi magari una sfortunata si trova a prendere una pensione più alta e “neanche me n’ero accorta”). E poi, forse, si vede se la Cisl, che non produce un’idea originale da più di vent’anni, torna ad essere un sindacato capace di spingere l’innovazione in un paese che ne avrebbe bisogno.

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3 Commenti - Scrivi un commento

  1. Per chi non avesse chiaro la natura della legge 564 allego una lettera inviata al Presidente del consiglio Renzi ed altri in indirizzo dal Segretario Generale Dirigentiscuola e Segretario Generale aggiunto Confedir il 16 dicembre 2015 prendendo spunto da una recente trasmissione delle iene relativa al sindacato snals di Brescia Segretario Generale Dirigenti scuola e Segretario Generale aggiunto Confedir esemplificava la portata della legge l’uso truffaldino che ne era stato fatto e la convinzione personale che la poetata della truffa fosse portata nazionale e dimensioni inimmaginabili.

    Scandalo pensioni integrative dirigenti sindacali

    Al Presidente del Consiglio dei Ministri
    Dott. Matteo RENZI
    E, p.c.
     Al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
    On. Giuliano Poletti
     Al Presidente dell’INPS
    Dott. Tito BOERI
     Al Procuratore Generale della Corte dei Conti
    Dott. Martino COLELLA
     Al Comandante Generale Guardia di Finanza
    Gen. Saverio CAPOLUPO
     Alle Procure Regionali della Corte dei Conti
     Alle Associazioni di Consumatori e Utenti
     Alle AGENZIE DI STAMPA
     Ai QUOTIDIANI
     Ai Direttori delle Reti RAI
     Ai Direttori Mediaset Canele 5, Rete 4, Italia 1 e La 7
    LORO SEDI

    Trasmissione a mezzo P.E.C. o MAIL

    Oggetto: scandalo pensioni integrative dirigenti sindacali

    Signor Presidente,
    lunedì 23 u.s., come tanti italiani ho assistito, disgustato e indignato, alla trasmissione delle Jene sull’emittente Italia 1, inerente lo scandalo delle pensioni d’oro dei dirigenti dello Snals.
    Dall’intervista al comandante è emerso che, la Guardia di Finanza di Brescia, ha proceduto ad effettuare indagini, perquisizioni e notifica di avvisi di garanzia per 10 appartenenti allo SNALS/Confsal di Brescia e della segreteria nazionale di Roma, a seguito delle denunce mandate in onda, sempre dalle Jene, nei servizi del 17 settembre e 1 ottobre 2014, ipotizzando i reati di truffa aggravata ai danni dello Stato, appropriazione indebita e altri reati posti a carico di sindacalisti, o presunti tali.

    Stando al servizio i 10 sindacalisti, avvalendosi della legge 564/96, nota come legge Treu, e allo scopo di trarre profitti personali, avevano escogitato un sistema fraudolento per assicurarsi una consistente pensione integrativa a spese dell’INPS o meglio del contribuente italiano. La solita furbata alla italiana consentita e favorita dalla legge, nel caso che ci occupa, per i dirigenti sindacali.

    Semplice il sistema: il sindacato assume o fa finta di assumere dei dirigenti anche per pochi mesi, i neo dirigenti versano al sindacato, alcuni addirittura per un solo mese, ingenti somme di
    danaro, il sindacato, con “partita di giro” in nero, ossia utilizzando i soldi versati dagli stessi interessati, corrisponde un finto stipendio e versa i relativi contributi e, grazie alla legge Treu, appositamente studiata e approvata dal Parlamento, i “fortunati” finti dirigenti percepiscono a vita una consistente pensione.

    Se poi, come nello scandaloso caso del Segretario della CISL Bonanni e di altri dirigenti dello stesso sindacato, oltre che nello SNALS, viene aumentato notevolmente l’ultimo stipendio,
    essendo calcolata con il sistema retributivo la pensione è d’oro massiccio!

    La Guardia di Finanza di Brescia ha accertato che detti versamenti, effettuati a favore del sindacato rappresentavano presunte retribuzioni percepite in assenza di qualsivoglia contratto di prestazione lavorativa, ma che erano necessarie per costituire una pensione integrativa non spettante anche ai famigliari dei sedicenti dirigenti sindacali.

    Dalle dichiarazioni rese in diretta dal Colonnello della Guardia di Finanza di Brescia, emergeva propria questa paradossale situazione: i “lavoratori”, ancorché ricevere una retribuzione
    per un lavoro svolto, retribuivano il loro datore di lavoro, al fine di consentire al sindacato la costituzione di pensioni integrative truffaldine.

    Se non fosse per la “partita di giro”, ossia se il sindacato nominasse veramente i fortunati dirigenti, li retribuisse e versasse regolarmente i contributi, anche per pochi mesi, tutto sarebbe regolare: lo prevede la legge frutto di compromessi tra le parti per assicurare alla miriade di dirigenti sindacali, pensioni d’oro a spese dei cittadini italiani. Un’autentica vergogna! In tal caso la prima truffa si concretizzerebbe nei confronti dei soci per l’uso distorto delle quote associative e tutto sarebbe anche legale!

    Nel corso della trasmissione delle Jene, per espresse dichiarazioni rese dalla Guardia di Finanza, si è appreso che se non fosse intervenuta l’inchiesta, la, per ora, presunta truffa ai danni dello Stato, avrebbe comportato un danno all’Erario quantificabile in circa 2 milioni di euro, oltre a ingenti somme di danaro sottratte agli iscritti dell’anzidetta organizzazione sindacale.

    Si è anche detto, e non solo dai giornalisti, che il fenomeno non è circoscritto alla sola provincia di Brescia o alla sola Organizzazione Sindacale SNALS/Confsal, ma assume proporzioni
    diffuse su tutto il territorio nazionale, ivi compresa Roma, con un possibile riverbero anche su altre sigle sindacali, atteso che, sempre stando alle dichiarazioni fatte in trasmissione, l’ex
    dirigente sindacale intervistato, ha dichiarato che solo lui era a conoscenza di circa mille casi!

    E’ recente il citato scandalo della CISL, della pensione d’oro di Bonanni e degli altri dirigenti della stessa O.S.

    Signor Presidente in un momento in cui si ipotizza perfino un taglio alle pensioni per coloro che sono già in quiescenza dopo anni di blocco delle stesse; in un Paese nel quale circa un milione di persone percepisce una pensione sotto i mille euro e lo Stato non è in grado di assicurare una pensione neanche di miseria ai futuri pensionati, centinaia o migliaia di sedicenti sindacalisti percepiscono, al pari dei parlamentari, una pensione d’oro o un vitalizio, vita natural durante, con conseguente erosione delle risorse per far fronte al pagamento delle pensioni spettanti a chi ha versato regolarmente i contributi per una vita intera. Queste vergogne non possono essere tollerate e suonano come offesa al popolo italiano.

    Un semplice calcolo ci porta ad una conclusione da brividi. Se solo 7 pratiche determinano un danno di 2 milioni di euro, nell’ipotesi enunciata di un malcostume diffuso sull’intero
    territorio nazionale, a quanto ammonterà il danno erariale complessivo?

    Siamo dell’idea che la rimozione radicale di questa “zavorra” possa rappresentare la soluzione per tranquillizzare il Presidente dell’INPS Tito Boero, che non perde occasione per
    suggerire al Suo Governo un prelievo forzoso a carico dei poveri pensionati, che hanno lavorato e versato regolarmente i contributi per una vita.

    Una simile vicenda, come tante altre analoghe, non può essere tollerata e non deve finire nel dimenticatoio.

    Signor Presidente, una riforma del lavoro e un ammodernamento dell’apparato dello Stato da Lei postulato, passa necessariamente attraverso l’ ammodernamento di un Sindacato che tutela i
    propri iscritti, che sia al servizio degli stessi e non che utilizzi le quote associative per assicurarsi pensioni d’oro e vitalizi, grazie ad una legge dello Stato che non doveva essere approvata e che ora va immediatamente abolita.

    Invece di procedere ad eventuali annunciati tagli sulle pensioni esistenti, lo Stato ha il dovere, etico e morale, prima che istituzionale, di condannare i colpevoli e recuperare tutte le
    somme sottratte all’erario da chiunque ha percepito e continua a percepire pensioni truffa e non mi riferisco ai soli dirigenti delle OO.SS. tra i quali ci sono, comunque, persone corrette che non meritano di essere infangate per colpa di un manipoli di delinquenti.

    Da uno studio operato da parte degli esperti e dell’ Ufficio Legale della DIRIGENTISCUOLA è emersa la difficoltà di bloccare eventuali pensioni integrative truffaldine già erogate per effetto
    della legge Treu, per cui, sommessamente, ci permettiamo di suggerirLe l’approvazione di una legge interpretativa della 564, determinando che dette pensioni integrative, anche in maniera
    retroattiva, siano ri- calcolate e riliquidate con il sistema contributivo al posto del retributivo!

    Almeno il danno erariale sarà notevolmente ridotto al pari della beffa al Popolo Italiano!

    La DIRIGENTISCUOLA, che mi onoro di rappresentare, confida in Lei, nella Guardia di Finanza, nella Corte dei Conti e nell’INPS per far emergere tutte le operazioni truffaldine che danneggiano lo Stato, i poveri pensionati che hanno lavorato onestamente, e, infine, offuscano l’immagine di quanti nel sindacato lavorano con spirito di servizio, onorando i principi Costituzionali che hanno previsto l’esistenza delle OO.SS., facendo di ogni erba un fascio.

    Dirigentiscuola respinge tale assunto di manzoniana memoria, ritenendo che coloro che, anche se appartenente ai vertici sindacali, si sono macchiati di infamia, debbano essere
    smascherati, costringendoli alla restituzione del “malloppo” acquisito con la truffa, restituendo così dignità a quei sindacati e ai tanti sindacalisti che hanno lavorato e lavorano con serietà e lealtà senza appropriarsi dei soldi degli associati e, tanto meno, garantirsi laute pensioni truffa, alle spalle dei loro associati che versano con sacrificio le quote sindacali per essere tutelati.

    DIRIGENTISCUOLA rivolge un grazie sentito e sincero al corpo della Guardia di Finanza che, senza fare sconti a nessuno, sta portando avanti un’indagine difficile e irta di ostacoli di ogni
    genere, facendo onore al nostro Paese e alla divisa che indossa. Grazie!

    DIRIGENTISCUOLA ringrazia vivamente la redazione giornalistica delle Jene per aver avuto il coraggio di far emergere situazioni di malcostume nell’area dei colletti bianchi, sollecitando nel
    contempo tutte le testate giornalistiche e televisive a dare spazio a queste vicende, per tranquillizzare i cittadini che non ci sono “intoccabili” da tutelare.

    Tutti sapevano, in tanti ne beneficiavano e ci sono volute del Jene per gridare allo scandalo. Perché nessuno ha reagito? Dobbiamo pensare che ci sono scheletri in tutte le OO.SS. e che, di conseguenza non ci si può indignare? Se così non è invito tutti i vertici delle OO.SS. a manifestare il loro dissenso e la loro indignazione facendo propria la presente denuncia.

    Ovvio chiedersi il perché, pur sapendo, in tanti erano silenti e/o compiacenti e non mi riferisco solo ai “beneficiati”! Perché tanta complicità e tanta omertà? E perché il Parlamento nel 1996 ha approvato una legge che autorizzava la truffa che dura di circa venti anni? Dobbiamo parlare di rapporto Stato-Sindacati? Come fanno i cittadini onesti e, nella fattispecie, i tanti sindacalisti onesti e corretti, ad avere fiducia nelle istituzioni? E’ il caso di ricordare che lo scandalo è stato
    denunciato da alcuni sindacalisti onesti che, però, sono stati costretti a ricorrere alla stampa, alle Jene piuttosto che alle istituzioni.

    Anche i soci fondatori della DIRIGENTISCUOLA hanno reagito costituendo una nuova O.S. per offrire una alternativa ai dirigenti scolastici delusi e maltrattati oltre che scippati e mal tutelati.

    Signor Presidente, confido in Lei, nel suo Governo e nell’azione delle autorità in indirizzo perché venga fatta giustizia anche per recuperare la fiducia nelle Istituzioni e nelle OO.SS. oneste.
    Come uomo di scuola, prima ancora che come sindacalista, e in nome delle centinaia di dirigenti scolastici che rappresento, La invito a lanciare un segnale forte e chiaro ai giovani, agli
    scettici, ai disgustati e agli sfiduciati: “la Politica lotta contro il malcostume, le connivenze, le omertà … in tutte le sue forme ed estirpa la mala pianta della corruzione rappresentata nelle sue molteplici facce dovunque essa si annida”

    I Dirigenti Scolastici confidano nel Governo e negli Organi dello Stato protesi al recupero della fiducia nelle istituzioni e ad assicurare certezza di tutela a tutti i cittadini della Repubblica.

    Ringrazio per l’attenzione e colgo l’occasione per distintamente salutare Lei, i rappresentanti delle istituzioni e della stampa ai quali la presente viene inviata per conoscenza con l’auspicio che ognuno faccia la propria parte senza fare sconti a nessuno.

    Distinti saluti.

    Il Segretario Generale Dirigentiscuola e Segretario Generale aggiunto Confedir

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  2. Dalla iniziativa di DIRIGENTISCUOLA e’ trascorso quasi un anno e mezzo e, almeno a quanto se ne sa,non ci sono fatti concreti a dimostrare un intervento organico delle Istituzioni competenti che colpiscano le malversazioni. Neanche dopo lo “scandalo CISL” reso pubblico dalla recente trasmissione delle Iene sembra sia successo niente. Lo stesso vale per la denuncia/esposto inoltrato del compianto Scandola ad INPS, GUARDIA DI FINANZA e PROCURA. Dobbiamo pensare che tutto sempre (o quasi) finisca “insabbiato” in non meglio individuati anomali ed inaccettabili meccanismi…? No, non dobbiamo pensarlo,ed anzi,dobbiamo concretamente rilanciarne presso chi di dovere(li abbiamo menzionato prima),affinché accertino i fatti e perseguino gli eventuali responsabili

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  3. E’ triste doverlo constatare ed ammettere ma è proprio così, come sospetta l’amico anonimo circa il comportamento delle varie oligarcìhie: ecclesiastiche, politiche e, istituzionali ecc. tutte si sono vendute la democrazia arraffando a più non posso con l’esplosione della finanziarizzazione soldi e privilegi d’ogni genere. Ma quesato non deve scoraggiarci devono diventare il nostro ricostituente non dimentichiamoci che i nostri eroi sono alla Scandola e non alla furlan o peggio dei suoi nani.

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