“Dal 2008 la Fai ha promosso diverse attività di formazione continua, affiancandola alle storiche iniziative di formazione sindacale e alle più recenti, ma altrettanto significative, nel settore dei progetti internazionali”.
Lo scriveva Claudio Pinto a p. 33 del numero 8-10/2014 di Fai Proposte, quello che, poco profeticamente, annunciava la nascita della FaiFilca.
Per chi non lo ricordasse, il 2008 è l’anno dell’elezione di Augusto Cianfoni alla segreteria generale. E l’apporto di Claudio Pinto come fautore della formazione continua per la Fai è uno dei frutti di quell’elezione.
Poi c’è stato il commissariamento e, come abbiamo già scritto mesi fa (“C’è formazione e formazione”),per scelta del commissario la formazione Pinto ha vinto, la “storica” formazione sindacale è stata cancellata con il licenziamento del direttore della Scuola nazionale, Giampiero Bianchi.
E, come scrivevamo già allora, il commissario non ha fatto altro che proseguire e perfezionare quello che Augusto Cianfoni aveva cominciato (qui come in altre cose). Se, come scriveva Pinto, la formazione continua dal 2008 aveva affiancato quella sindacale (in realtà, più che affiancarla, era diventato l’oggetto principale di attenzione), col dottor Sbarra dell’Anas la formazione continua ha preso tutto. Infatti la scuola di formazione sindacale non c’è più.
Ma metterla in questi termini è sbagliato. Perché più che di formazione continua o sindacale, bisogna parlare di progetti che portano soldi o iniziative che che costano soldi. Come dire, business is business. E la gestione Sbarra continua nella politica della gestione Cianfoni nel preferire la prima ipotesi. E la porta alle estreme conseguenze.
E il saloncino al primo piano di Via Tevere 20? Quello rimesso a nuovo dal commissario (di tasca sua?) senza badare a spese nonostante fosse stato appena rifatto?
Leggiamo sul sito della Fai che nel saloncino si terrà un importante momento di formazione. Naturalmente non sindacale.
Ecco, appunto.
Il fatto è che questa dirigenza rampante e moderna ha adottato anche nella formazione l’idea vincente del parassitismo ovvero trarre profitto in nome e per portare aiuto a qualcun’altro ovviamente previo storno dei fondi per mantenere la macchina organizzativa (strutture, stipendi rappresentanze, salotti e salottini adatti alla personalità del direttore ecc. ). In conclusione il 90% per l’organizzazione e il dieci per la formazione. cco che il corso non è servito allo scopo dichiarato ma!!!!.