Pubblichiamo un nuovo contributo che ci arriva dalla periferia della Fai, dove si pone un problema di democrazia (se la Fai è senza organi democratici, come si decide sulle rivendicazioni contrattuali?), un problema di competenza (abbiamo un criterio per le richieste, o si segue quello che fanno gli altri sindacati?) e un problema di trasparenza.
Ringraziamo l’amico che ce l’ha mandato, e rinnoviamo l’invito a chi volesse dire la sua sulla situazione della nostra Federazione (sia che la pensi come noi, sia che la pensi in modo diverso) a scriverci usando lo spazio per i commenti oppure mandando una mail a info@il9marzo.it.
Con l’occasione precisiamo alcune regole
– i contributi vengono pubblicati di norma in forma anonima anche quando, come in questo caso, sono firmati; si tratta di una scelta che vuol permettere a tutti di poter intervenire su un piano di parità e senza dover temere ritorsioni o inventarsi pseudonimi (già abbiamo avuto chi è stato licenziato e/o epurato…);
– chi vuole comparire col proprio nome lo deve dichiarare esplicitamente, ma ci riserviamo comunque la decisione finale;
– le affermazioni dei contributi anonimi rientrano nella responsabilità del sito; per questo ci riserviamo di non pubblicare insulti o altri commenti ritenuti inopportuni; mentre auspichiamo interventi di critica, anche colorita, entro i limiti del rispetto della dignità delle persone
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Cari signori leggo le vostre comunicazioni che mi ha dato un delegato della mia azienda perchè condivido la preoccupazione per il futuro del nostro sindacato gestito da un commissario che ha annullato ogni forma di partecipazione.
Per esempio nei prossimi giorni ci faranno sapere cosa chiedere al contratto dell’industria alimentare. Un tempo le richieste partivano dal basso, da noi iscritti, nella mia fabbrica. Adesso aspettiamo di conoscere cosa i capi del sindacato ritengono giusto richiedere alle aziende per i dipendenti.
Mi viene una idea per una paga giusta, quale sarà la retribuzione giusta? Sono state fatte analisi sul settore per calcolare la giusta retribuzione del lavoratore? Nulla di questo è stato fatto o almeno non ci è stato illustrato e quindi siamo dipendenti dalla volontà dei nostri sindacalisti sempre più allineati al centralismo delle decisioni della Cgil e all’autoritarismo della Uil.
Mi viene una idea, vuoi vedere che i nostri segretari e il nostro commissario vogliono chiedere un aumento basato sul loro stipendio? Se questa è l’intenzione sarà necessario che pubblicano il loro trattamento economico così potremo calcolare in anticipo quanti porteremo a casa.