La prima cosa bella

Si è parlato molto di giovani dalle parti di Riccione, in quattro giorni di lavori all’assemblea della Cisl. In maniera a volte costruttiva (perché è vero che è si tratta di un territorio tutto da conquistare per il sindacato), a volte un po’ stantìa (la retorica dei giovani faceva già ridere Nanni Moretti negli anni ’70), a volte agghiacciante (i giovani come “target” del “marketing associativo” e della vendita del “brand”).

Una parola che invece è un po’ mancata, e che farebbe parte dell’identità culturale della Cisl, è stata “famiglia”. E ce lo ha ricordato opportunamente un commento che ci è arrivato.

Eppure il legame fra “giovani” e “famiglia” dovrebbe essere strutturale; ed anche una maniera per evitare le trappole della retorica giovanilistica. Perché i giovani senza certezze di lavoro spesso prolungano la permanenza nella famiglia d’origine (che quindi va aiutata anche per questo) e perché i giovani diventano adulti e si possono assumere tutte le responsabilità quando sono in condizione, se lo vogliono, di creare una famiglia.

Sarà stata colpa dello streaming, che ogni tanto saltava, ma la parola “famiglia” oggi non l’abbiamo ascoltata; né nella relazione sui giovani (molto giovanilistica e poco originale), né in quella letta dal dottor Sbarra dell’Anas in veste di coordinatore con Bernava (Scilla e Cariddi) e Farina della commissione “confederalità-contrattazione-bilateralità-guelfar”, né nelle conclusioni del segretario generale.

In effetti, nella Cisl (e, per la verità, anche da altre parti), sembra che le politiche per la famiglia si riducano attualmente alla scelta di chi far assumere in fondi sanitari ed enti bilaterali (dove i cognomi dei dipendenti si dividono in due gruppi: quelli già noti, dei parenti, e quelli meno noti, degli affini e degli altri cari). Perché c’è il giovanilismo, che è fatto soprattutto di parole vuote, ma c’è anche il familismo. Che invece è molto concreto.

E la cosa ci ha particolarmente deluso proprio da parte di Anna Maria Furlan. Perché ci ricordiamo che quando fu eletta segretario generale un anno fa, tenne un discorso che cominciò con un ringraziamento alla sua famiglia.

Fu la prima cosa bella che fece da segretario generale della Cisl.

Solo che poi il discorso proseguì con una sviolinatura per Bonanni, definito “il mio maestro”. E poche settimane dopo volle il commissariamento della Fai per ritorsione contro il libero voto del suo congresso. E poi ha voluto l’espulsione di un iscritto che chiedeva chiarimenti sulla sua retribuzione, E poi ha detto che avrebbe chiarito tutto ma poi non è tanto sicura neanche lei (“credo 5.200”).

E così “la prima cosa bella” (come cantavano “I ricchi e poveri”, senza allusione…) è rimasta anche l’unica.

 

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9 Commenti - Scrivi un commento

  1. Toglieteci una curiosità: risulta anche a voi la notizia di una cena, mercoledì sera, con Ammamaria Furlan, qualche altro segretario confederale e un ex segretario generale della Cisl (che non è Pezzotta)?

    Se fosse così la “svolta” sarebbe a 360 gradi; nel senso che si fa un giro e si ritorna al punto di partenza…

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  2. Certo che voi della Cisl siete sempre i primi in tutto, sia nel bene che nel male. A dire il vero, è da qualche decennio che vi siete concentrati con testardaggine inusitata sul secondo aspetto.
    Con la Furlan comunque avete raggiunto l’apoteosi della bugia. Di certo merita l’oscar per la capacità dimostrata di stravolgere il significato delle parole al momento di tradurle in fatti. Predica solidarietà, misericordia, amore e povertà francescane (cita il Papa e i valori cristiani come la famiglia, la sobrietà, la carità; predica di battersi per i giovani ma si guarda bene dal fare propria la proposta del presidente dell’inps sul salario minimo, o di dare loro spazio; Col cavolo, piuttosto richiama alle armi qualche vecchia cariatide, visto che occorre un brand meglio andare sul sicuro (pia illusione). Insomma non svelo nessun segreto se dico che la Camusso e Barbagallo per capire le vere intenzioni della Furlan hanno convenuto di fare esattamente l’opposto di quello che dice.
    Un consiglio tra cugini perché non istituite l’oscar della menzogna?

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    1. Caro cugino, non abbiamo molto da obiettare a molte delle cose che dici. Ma sei sicuro che, ad esempio nei fondi sanitari, i cognomi degli assunti con precedenza assoluta siano solo quelli di sindacalisti della Cisl?
      Grazie del contributo, pronti a ricambiare quando ce ne darete l’occasione.
      https://www.il9marzo.it

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  3. ho letto documenti finali.
    siamo alle comiche.
    se non ho letto male restano i tre mandati?
    l’unica vittoria è l’obbligatorietà della indicazione del reddito del quadro C.
    per le fusioni io non ho capito molto e per gli accorpamenti uguale.
    Sui servizi mi sembra il nulla, non si capisce come faranno a reggere i caf tra tagli e precompilato sempre più completo.
    Non vedo la tanto annunciata rivoluzione.

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    1. No, almeno non è questa la voce che qualcuno riferisce.
      Sarebbe uno a caso che non è Pezzotta ma ha fatto il segretario nel periodo fra D’Antoni e la Furlan…

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