Il faraone

«Se un credente parla della povertà o dei senzatetto e conduce una vita da faraone, questo non si può fare».

Lo dice il Papa, e scommettiamo che tutta la Cisl batte le mani e ritwitta. Anche perché non parla mica della Cisl. Dove, in effetti, non ci sono faraoni né faraone (che poi sarebbe il nome di una gallina).

Certo, a voler essere pignoli, si potrebbe dire, fatte le debite proporzioni, che la frase di Francesco potrebbe essere anche letta in un’ottica più specifica. E allora, magari, a qualcuno le mani che batte potrebbero bruciare.

Se, ad esempio, alla parola “credente” si sostituisce “sindacalista”, vediamo che altre parole della frase cambiano automaticamente e proporzionalmente.

Perché al posto di “poveri”, scatterebbe la parola “lavoratori”; che non sono tutti poveri, ma sono comunque tutta gente che per vivere ha bisogno di lavorare. Ed al posto di “faraone”, si potrebbe mettere “benestante”, o qualcosa del genere, per dire qualcuno che, senza magari arrivare ad avere ville o palazzi da favola, fa la bella vita grazie al lavoro di altri che invece la fanno magra. Ecco, anche questo, evidentemente, “non si può fare”.

Quindi, sempre fatte le debite proporzioni, il criterio di Bergoglio può essere considerato equivalente ad un’affermazione del tipo: non è giusto che il sindacalista si aumenti da solo lo stipendio quando i lavoratori che glielo pagano guadagnano sempre di meno.

O, altrimenti detto, ci possono essere problemi, “eticamente e moralmente”, qualora ci fossero nella Cisl “retribuzioni non in linea con i nostri associati che ci finanziano”.

Un momento, qui la cosa comincia a ricordarci qualcosa! Ci tornano in mente le parole di qualcuno che non è il Papa né niente di simile, ma che il problema della coerenza fra le parole e i fatti, nel suo piccolo, lo aveva già posto.

Qualcuno che è stato espulso, anzi bi-espulso, dalla Cisl per aver osato dire che il problema della coerenza dei comportamenti, del rispetto dei regolamenti e del livello dei compensi è anche un problema di etica sindacale.

Allora, consigliamo una cosa ai signori della Cisl-Probiviri: prima di battere le mani al Papa e di frequentare circoli dove si fanno bei discorsi cattolici, rileggete l’intervento di Scandola al consiglio generale della Cisl di Verona del 30 giugno scorso.

E poi decidete da soli se vergognarvi o meno.

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Un Commento - Scrivi un commento

  1. VERGOGNA, VERGOGNA, VERGOGNA provo per questi assatanati di soldi. Se il poeta scrivesse la sua opera oggi dovrebbe creare un girone apposito per QUESTA NEO-GENIA UMANA che ha attecchito nella cisl e come la peggiore pianta parassita vi si è attaccata e ne assorbe con avidità le sempre meno energie che ancora sopravvivono a cotanto scempio.
    Ma se è vero che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria prepariamoci a vederli soffocati dalla loro stessa avidità.
    Il postino

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