100 per cento

Immaginatevi un giocatore che fa gol ogni volta che tira in porta, con una percentuale del 100 per cento di realizzazione: o si tratta di un autentico fenomeno, o c’è da dubitare della regolarità della partita.

I nostri amici della Cisl-Probiviri sono dei fenomeni: quando c’è da decidere una questione in cui siano in ballo gli interessi di Via Po 21, decidono sempre in suo favore. Con una percentuale del 100 per cento. Ed inventandosi dei gol incredibili.

Ne abbiamo avuto conferma nel caso dell’espulsione di Scandola; pur essendo lui il sanzionato nel giudizio di primo grado, ed avendo diritto innanzitutto lui stesso ad impugnare la sanzione entro i termini stabiliti dallo statuto, la segreteria confederale ne ha chiesto (implicitamente quanto perentoriamente) l’espulsione immediata. E la Cisl-Probiviri ha eseguito. Col risultato di impedire a Scandola, ormai fuori dalla Cisl, la possibilità di esercitare il diritto all’impugnazione della sanzione di primo grado.

Ma, è scritto nell’ordinanza di espulsione, il giudizio dei probiviri veneti era “immotivato, irragionevole e incomprensibile”. Per questo, in modo non molto motivato, non del tutto ragionevole ma fin troppo comprensibile, la Cisl-Probiviri ha fatto con ordinanza d’urgenza quel che Via Po 21 aveva detto ai probiviri del Veneto di fare e non era stato fatto. E così l’ordine è già stato eseguito, anche se lo statuto dice che per prendere questa decisione si sarebbe dovuto aspettare la scadenza dei termini e l’eventuale ricorso di Scandola (“audire et altera pars“)

Anche in un’altra occasione, cioè con il ricorso del signor Graziani contro il commissariamento della Fai, alla Cisl-Probiviri era stato fatto presente che la delibera di Via Po 21 che scioglieva gli organi democratici e nominava un commissario titolare di tutti i poteri (nell’antica Roma questa figura si chiamava dittatore, durava sei mesi e non era prorogabile) era irragionevole, immotivata, incomprensibile e altro ancora; ed erano stati portati otto motivi a sostegno di questa richiesta. A cominciare dal fatto che non si è ancora capito dove sarebbe la “grave violazione” dello statuto necessaria per giustificare il commissariamento.

Saltando l’esame di tutti questi motivi come neanche Maradona sapeva fare con gli avversari, la Cisl-Probiviri ha detto che non era vero, e che comunque non stava a loro giudicare.

E perché non stava a loro? Perché avevano già ratificato la decisione di Via Po 21. Come del resto ratificano il 100 per cento delle decisioni di commissariamento che arrivano da Via Po 21.

Ora, ve l’immaginate il Tar che desse ragione nel 100 per cento dei casi alla pubblica autorità nei giudizi contro il cittadino? O la Corte dei conti che nel 100 per cento dei casi dicesse che non ci sono casi di cattiva amministrazione del denaro pubblico (almeno non al vertice, ma solo ai livelli più bassi quando non vanno d’accordo con quelli più alti)? E’ evidente che quando l’esercizio del potere non ha contrappesi credibili, il rischio è quello descritto da un famoso verso di Giuseppe Gioacchino Belli, reso famoso dalla citazione di Alberto Sordi-marchese del Grillo.

Ma per farsi dire che via Po 21 non sbaglia mai, per farsi cantare “tutto va ben, madama la marchesa“, non c’è un gran bisogno di eleggere ad ogni congresso cinque probiviri che dovrebbero giudicare senza guardare in faccia a nessuno, ed invece ci vedono fin troppo bene (al 100 per cento). Forse sarebbe meglio fare come nella Germania che tanto piace al nostro Kommissar, dove le sanzioni e le espulsioni (non i commissariamenti delle categorie, che non sono possibili) sono decise dagli organismi politici. Cioè da chi almeno se ne assume la responsabilità di fronte agli iscritti, e non si nasconde dietro alla foglia di fico di decisioni di giudici neutrali che gli sono immancabilmente favorevoli. Al 100 per cento.

Non c’è che dire: se Maradona era “meglio ‘e Pelè”, questi qui, nonostante l’età media, sono meglio anche di Maradona!

 

 

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