La Cisl fu fondata il 30 aprile 1950 al teatro Adriano di Roma, attraverso la fusione di tre precedenti organizzazioni sindacali (Lcgil, Ufail e Fil) che si sciolsero contestualmente alla nascita del nuovo soggetto (e non prima, come Via Po 21 voleva a tutti costi che facessero Fai e Filca, fino a commissariare la Fai per non averlo fatto).
Sessantacinque anni dopo, non proprio nel giorno dell’anniversario, la Cisl ha riunito il proprio Consiglio generale all’Adriano, scelto come luogo simbolo delle proprie radici e quindi di rivendicata fedeltà alla propria storia.
Naturalmente il luogo non è lo stesso di 65 anni fa. Oggi è una cinema multisala di proprietà di un curioso personaggio, con una dozzina di sale al posto dell’unica, grande e solenne, dove si svolse l’atto di nascita della confederazione.
E la Cisl quanto è cambiata? Naturalmente molto, come è giusto che sia; e naturalmente si può cambiare ora in meglio ed ora in peggio. Su di un punto però non possiamo fare a meno di ricordare che la Cisl (o, come preferiva dire Pastore, la “Ciesselle”) nasceva nel 1950 da un patto di unificazione in cui era stato solennemente sancito, prima ancora di darsi uno statuto, il principio dell’autogoverno delle categorie (punto II del “Patto di unificazione delle forze sindacali democratiche”, riportato in tutti gli statuti della Cisl e delle organizzazioni aderenti).
Si trattava di una formula non priva di ambiguità, perché ne esistevano anche interpretazioni da riportare più alle idee del corporativismo che a quelle del libero associazionismo. Ma quello scelto dalla Cisl era il significato liberaldemocratico, quello che mette al centro la persona umana e quindi, necessariamente, l’autogoverno come principio organizzativo (mentre altri sceglievano il centralismo democratico, fondato sul primato dell’organizzazione). Per questo, citiamo parole di Pastore, “il successo della nuova organizzazione sta in questo affermato diritto della categoria all’autogoverno”.
Questa era la Cisl che si riunì nella grande sala dell’Adriano. Mentre la Cisl che si è riunita in uno degli spazi della multisala odierna sembra, almeno su questo punto, avere le idee un po’ più confuse. Tanto che pochi mesi fa ha commissariato la Fai per reazione al libero voto di un congresso.