Una vecchia regola dice che quel che è vero si può dire in modo semplice e, per converso, se qualcosa non si può dire in modo semplice, non è vera, o non del tutto. E secondo Saramago “le parole semplici non sanno ingannare” (questa però è una citazione presa su internet, speriamo che sia autentica; in ogni caso dice una cosa vera).
Per questo, nel leggere la lettera che la segreteria confederale di Via Po 21 ha scritto a Gian Primo Cella, uno dei firmatari dell’appello in favore di Francesco Lauria con Romano Prodi, Bruno Manghi, Tiziano Treu e Paolo Feltrin, una cosa che colpisce è leggere l’avverbio “soventemente”, della cui esistenza ci si era quasi dimenticati.
Certo, non è questa la cosa più importante. E il messaggio che emerge dal tono prima ancora che dal contenuto della lettera è che Cella (un intellettuale che a noi della Fisba non piaceva neanche granché, ma che era molto interno alla Cisl, ben più dello stesso Tarantelli) per Via Po 21 ormai è un estraneo. E, come tale, viene simbolicamente accompagnato alla porta.
Se avessero voluto scrivere una lettera sincera, avrebbero potuto limitarsi a scrivere: “Gentile professore, si faccia gli affari suoi perché come stanno le cose lo sappiano noi e a lei non le diciamo niente”. Invece per dirlo hanno riempito una pagina intera con un gergo a metà fra un ufficio del personale e un avvocaticchio con qualche difficoltà ad esprimersi in italiano corrente.
Con tutto questo, la risposta sostanzialmente sgarbata a Cella in cui si nega al caso Lauria qualsiasi significato politico, in realtà ha essa stessa un significato politico da non sottovalutare: Daniela Fumarola dimostra di avere la personalità e la preparazione che Sbarra non aveva per fare anche sul piano culturale quella svolta a destra già realizzata sul piano politico.
D’altra parte lei si è formata nella Fisba, Sbarra no. Per questo lei è più brava, quindi molto più pericolosa. E per questo si sente tanto sicura da poter liquidare Cella come un estraneo. E questa lettera, nel momento stesso in cui nega formalmente la natura politica del caso Lauria, di fatto la conferma dicendo a Cella che la Cisl è cambiata e lui è diventato un estraneo. Una scelta di politica culturale netta, e da non sottovalutare nelle sue implicazioni.
Ma torniamo alle parole semplici che non ingannano, e viceversa. Nello spiegare a Cella che le cose della Cisl non lo riguardano più, la lettera fa riferimento alle “segnalazioni” ricevute da più parti su “condotte contrastanti con i nostri regolamenti interni” da parte di Lauria “soventemente esternate anche sui social”. Al posto di un semplice bisillabo di uso corrente come “spesso”, hanno cercato di dare importanza al nulla che dicevano buttando lì un avverbio pesante e ridicolo, con tanto di rima incorporata. Il che, naturalmente, non dimostra nulla, ma lascia l’impressione che gli autori della missiva abbiamo sentito il bisogno di bilanciare la poca consistenza delle ragioni di merito con un linguaggio solenne quanto innecessario e con parole che occupassero il massimo di spazio nella pagina con il minimo di contenuto.
Una cosa che certamente non veniva insegnata nei corsi della Fisba.
Giovanni M per il9marzo.it
Per errore, era stato assegnato a Gian Primo Cella il nome di Domenico. Ci scusiamo con l’interessato e.corretto l’errore, cogliamo l’occasione per un ricordo di Domenico Cella, uno dei fondatori dell’associazione Prendere parola. il9marzo.it
Ciao, in queste settimane ho riscoperto gli scritti e il pensiero del compianto Domenico Cella, ma il Cella in questo caso è Gian Primo!
Potete correggere?
Potete pubblicare la lettera della segretaria per capire meglio?
La lettera, firmata “la segreteria confederale della Cisl” e quindi da tutti e da nessuno/a, l’abbiamo visionata e ne abbiamo riportato il senso ed alcuni passaggi essenziali.
Quanto alla pubblicazione, dobbiamo valutare se qualche avvocaticchio interessato ad alimentare la confusione non potrebbe usarla per accusarci di divulgazione di documenti riservati o qualche baggianata del genere (baggianata, naturalmente, in senso sindacale, dove la regola dovrebbe essere la trasparenza, all’interno e all’esterno).
Non che le cause ci facciano paura, perché il precedente dice che quando Via Po 21 ci fa causa poi ci deve dare un sacco di soldi…
Io ho l’impressione che il caso Lauria sia un non caso.. Montato ad arte, da una certa sinistra che vorrebbe continuare a condizionare le scelte della Cisl. Ho letto alcuni commenti nei post precedenti e sinceramente mi convince sempre più questa tesi. Ma chi è poi questo Lauria per “gridare” che lui si stava preparando a uscire dalla Cisl perché era venuta meno la sua fiducia verso l’organizzazione? Mi sembrano espressioni da megalomane… e sinceramente se si stava preparando a “uscire” se ne andasse… Uso una frase di Bonanniana memoria. E poi tutta la vicenda pompata ad arte da una certa sinistra pilotata dai Barettiani e dalla Probivira Veneta, che non dimentichiamo qualche tempo fa ha sacrificato il figliol prodigo Refosco, per ergersi a riferimenti della sinistra interna, ottenere posti e pebende sino a 90 anni… E tutto è nato da quando una certa sinistra ha fatto fuori Bonanni. Con loro si doveva stare meglio. E invece hanno solo occupato posti, collocato figli, mogli e amanti e portato a casa qualche bel soldino alla faccia di chi si spacca la schiena ogni giorno in prima fila… Si ritornasse indietro di 15 anni, tutta la Cisl ne gioverebbe. E spero davvero che Daniela abbia la forza e il coraggio di pulire via certi parassiti.
“Una certa sinistra ha fatto fuori Bonanni”? A noi risulta che Bonanni è stato fatto fuori da una parte dei suoi dopo che lui aveva fatto fuori la sinistra (a Santini nel 2013 fu ordinato di candidarsi con Monti ed uscire, e allora lui disse “io esco, ma allora mi candido con chi voglio io”. E gli andò bene).
Poi, siccome Bonanni non se ne voleva andare, è stato spinto a lasciare il posto alla Furlan (lui voleva Faverin) con le pressioni dall’esterno (vedi le polemiche su una pensione regolare, mentre erano irregolari le retribuzioni sue, della Furlan di Sbarra e di tutta la segreteria confederale) e dall’interno, con manovre torbide e con Dagospia che si mise a scrivere della Cisl.
Altro che destra e sinistra …
La Furlan a sinistra ha solo il borsellino che tiene al posto del cuore
Furlan era la più bonanniana dei bonanniani
Adesso lo ha riportato al centro passando con molta coerenza con Italia Viva!!!
Scusami Admin ma qui hai scritto cose non corrette. A Bonanni hanno fatto credere che gli estratti contributivi li aveva fatti uscire Faverin. Cosa assolutamente non vera. E lui con il sangue agli occhi h a optato per la Furlan, per farsi ricordare per essere stato il primo a passare il testimone di Segretario Generale a una donna. La Furlan che da tempo era stata indicata come suo successore essendo stata eletta segretario generale aggiunto. Poi la Furlan fece fuori Faverin o Faverin si fece far fuori dopo aver rinunciato a 110.000 € annui di stipendio per 8 anni da generale aggiunto. E in Veneto la Furlan come nel resto d’Italia fece accordi e rianimo la sinistra della Cisl. La Porto era spacciata se non la soccorreva la Furlan. Io a quei tempi c’ero. E per tenere in fibrillazione il Veneto da altre parti si sostenevano i Barettiani come l’edile a Venezia. E la vecchia destra della Cisl a quei tempi venne annientata e epurata. Oltre a Faverin vi dicono niente i nomi di un certo Bombieri, di un certo Pozzato, di un certo Castellani o di una certa Dorio? Noi la memoria ce l’abbiamo ancora buona e queste cose le ricordiamo tutte.
Noi confermiamo tutto quello che abbiamo scritto
E non scordiamoci i commissariamenti e le reggenze di Fnp Veneto, Padova/Rovigo e Ust Padova/Rovigo. Che si aggiungono al commissariamento di FP Nazionale e molte altre realtà in tutta Italia. Tutta destra della Cisl ripulita e epurata.
Hai ragione, la Porto per esempio oggi probiviro nazionale che becca 2000 euro al mese, dopo aver percepito 50.000 euri di buonuscita dalla Cisl e una lauta pensione che un normale lavoratore si sogna. Complimenti alla Furlan e chi l’ha confermata
Qui si fanno nomi e numeri che non siamo in grado di verificare, per cui siamo disponibili a qualsiasi precisazione, smentita o rettifica ci dovesse arrivare.
Di solito da Via Po non arrivano, ma mai disperare.
A me pare che il contesto politico sindacale in generale metta in evidenza le difficoltà e la pochezza delle tre organizzazioni sindacali. Trascurando la UIL che ha perso la sua connotazione politica e da decenni si barcamena un po’ seguendo la CGIL e un po’ no, abbiamo le due storicamente più grandi organizzazioni sindacali che hanno scelto una parte politica cui fare sponda per sopravvivere: la CGIL che fa da traino o si fa trainare da una leadership del PD ormai a trazione sinistroide con buona pace delle correnti centriste, una CISL che ha scelto contro la sua storia la componente destroide. Il problema è che la Cisl ha cambiato pelle, la sua autonomia checché ne dicano il contrario è ormai un ricordo del passato. La questione non è la Cisl schierata a destra piuttosto che a sinistra, il problema è che la Cisl non ha più le idee, le proposte, la creatività del passato perché i suoi uomini e donne migliori non sono stati sostituiti da altrettanti validi per il timore che ha questo gruppo dirigente di perdere le leadership a tutti i livelli orizzontale e verticale, ma soprattutto c’è un evidente gap di interessi tra vertici e rappresentati, tra le priorità strutturali dell’organizzazione e i pochi lavoratori e pensionati ancora iscritti.
Ma il problema più grande non è da che parte sta schierata politicamente la Cisl perché questa è una conseguenza logica, il problema è la democrazia interna in quanto questa ha cessato di esistere ben prima di codesta dirigenza quando la Cisl era orientata ancora a sinistra con la signora Furlan. E allora c’è un falso problema di orientamento politico perché questo è preceduto da un autoritarismo che sopprime e mette alla porta in maniera insopportabile quanti si propongono come alternativa o portano idee alternative da mettere in discussione e democraticamente fare votare negli organismi, alternativa a questa dirigenza che ha trasformato la Cisl in una fortezza che si autoalimenta e che controlla tutto e tutti quanti stanno al suo interno in maniera davvero avvilente e penosa pensando alla Cisl che fu.
Il problema di fondo è: le questioni dei lavoratori e pensionati pensano di risolverle virtualmente oppure forse sarebbe meglio tornare a coinvolgere la base nelle scelte e nelle decisioni?
“La seconda che hai detto”
La Cisl non è di proprietà dei gruppi dirigenti, che sono un po meno pro-tempore del passato (per carriere infinite a vita). non è neanche proprietà degli iscritti visto che solo 1/3 sono coinvolti nei congressi al 50% non arriva neanche la tessera a casa. Per questo Primo Cella ha molto più titolo di tanti segretari della cisl a parlare di Cisl. Tarantelli era iscritto al Pci. Dalla lettera si capisce che c’è un urgenza a via po : trovare persone preparate che sappiano scrivere e che conoscano un pochino cosa sia un sindacato, altrimenti dalle interviste alle lettere emergerà un’ignoranza che disonora quella si gli iscritti e le iscritte.
Ha ragione chi diceva che la Cisl è da 10 anni in queste condizioni. Nessuno che ha qualche competenza da spendere é rimasto dentro. Solo persone che non potrebbero fare nessun altro lavoro e che non hanno molta voglia di lavorare.
L’unica soluzione (drastica) sarebbe un forte dissenso, un calo netto degli iscritti, è l’unica ragione che li metterebbe in difficoltà, poiché inizierebbero a preoccuparsi del proprio stipendio. Purtroppo non vedo altre soluzioni: non gliene frega nulla delle critiche interne ed esterne.
Penso non gliene importi nulla degli iscritti, il calo netto c’è già, basta tenersi quei quattro delegati che si smazzano nelle aziende più rappresentative, mantenere i distacchi retribuiti nei settori più ricchi e e godere delle entrate dei servizi ed enti bilaterali
Gli iscritti della FNP in dieci anni (dati ufficiali) sono diminuiti di 500.000 tessere. In un congresso un delegato chiese a Ragazzini conto di questo, sostenendo che qualunque amministratore di fronte a dati così disastrosi si sarebbe dovuto dimettere. Rispose che potevano perderne altri centomila ma che ne sarebbero rimasti sempre un milione e mezzo. Anche quest’anno la FNP diminuisce ed ha meno disponibilità finanziarie anche perché costretta a versare per la creazione di fondazioni o altro e le tessere delle categorie (che la Cisl sostiene siano aumentate) non hanno il valore di una volta dato l’estendersi del lavoro precario e poco pagato. In conclusione ,secondo me ai segretari pro tempore siano di categoria o confederali o FNP, di perdere iscritti non gliene frega niente.
certo roby e anche admin su alcune risposte hanno perfettamente centrato il problema,altro che destra o sinistra qua si tratta di parlare di un sindacato e di sindacalisti che non avendo arte ne parte fanno come la cgil,si adagiano sulle scelte dei partiti e dei governi….tanti anni fa c’erano segretari che dicevano:noi siamo autonomi non perche non votiamo o abbiamo appartenenze politiche,ma perche siamo noi a proporre le nostre idee,la nostra agenda…qualcuno ha citato storie venete…oggi in veneto,confermando quanto sopra,sono praticamente tutti a destra,ovvero fratelli d’italia,prima leghisti e prima ancora democristiani….da qua si vede da dove prendono gli ordini,eleggono sindaca di destra,i delegati stessi vanno a destra,il sapore del potere inebria tutti….le cose citate del passato servono per spaccare piu che unire e chi le mantiene in vita lo fa per avere oggi il potere….alla fine il mio pensiero….si la cisl va a destra lo vediamo ai convegni ma tornando su,sarebbe uguale se andasse a sinistra,vorrebbe dire bandieruole al vento senza idee questo il problema…e lo si risolve con il coraggio di dirle queste cose,ovvero cancellarsi dal sindacato fintanto che non si svegliano
Prolissità della Cisl, sinteticità del sindacato europeo
LETTER FOR FRANCESCO LAURIA
Antwerp (Belgium), Bruxelles (Belgium), Lisbon (Portugal), Paris (France), Madrid (Spain), Wien (Austria), Lubiana (Slovenia), London (Great Britain), Krakow (Poland), Bucarest (Romania),
24th September 2025
Dear Mrs Daniela Fumarola,
Cisl General Secretary
Dear Mr Marco Lai
Director of the Study Center of Florence
Dear Mr Giuseppe Iuliano
Cisl International Department
Letter for Francesco Lauria
As trade union trainers and researchers at the European and global level we have worked for many years with Francesco Lauria, and we appreciate his commitment to national and European trade union development.
We are truly dismayed by the latest turn of events in the CISL.
We would like to express our solidarity with Francesco, and we hope that a fair and mutually agreed solution can be found as soon as possible.
Jeff Bridgford,
David Dugue
Valerica Dumitrescu
Ulisses Garrido
Diego Hernández
Franklin Kimbimbi
Colin Nolan
Robin Poppe
Cyprian Szyszka
Ciao, mi occorre precisare che Valerica Dumitrescu, che aveva liberamente sottoscritto l’appello, in seguito a non circoscrivibili pressioni ricevute, ha dovuto, questa notte!, ritirare il proprio sostegno, precedentemente inoltrato.
Compagno Lauria sarai vendicato 🤣🤣🤣🤣🤣🤣
In ogni caso edizioni lavoro ha subito censure ma ha fatto un salto di qualità con la fondamentale pubblicazione del testo sull’intelligenza artificiale di Cecere.
Dalla Silicon Valley pare ci sia grande interesse.
Emarginati ed epurati
Condanno con fermezza quanto sta accadendo su/contro Lauria, ma in questi anni siamo stati in tanti operatori e operatrici a subire discriminazioni e allontanamenti perchè sospettati di divergenze di pensiero (o anche solo di opinioni). Magari avevamo ruoli e relazioni diverse da quelle di Lauria, e meno altisonanti, e i nostri casi non hanno avuto clamore.
Nella mia esperienza lo stesso Lauria si è dimostrato una persona che si allontanava subito da chi capiva essere “in disgrazia”. Ma questo, ribadisco, non diminuisce la condanna per il modo con cui i più alti dirigenti della Cisl si comportano con chi viene, di volta in volta, ritenuto non allineato alla linea dominante
Chiunque tu sia caro anonimo, sappi che io, naturalmente, mi avvicino e sostengo chiunque vada in disgrazia, a prescindere.
Questo lo sanno tutti, te lo potrebbe confermare che ne so, anche la Fumarola.
Quando, parecchi anni fa, ad esempio, Phil Collins fece un brutto flop con un suo cd, vendendo meno di modesti autori italiani, io mi precipitai subito ad acquistarlo.
Insomma, ammesso che tu sia in buona fede, ti sbagli.
Vogliamo dirla tutta? Lo stesso Lauria come dici tu non si limitava ad allontanarsi da chi non era allineato e coperto come lui ma attaccò più volte zatura, perché non carnitiano doc, arretrato, reazionagli epurati Fisba e Fai perché… (vogliamo dirlo?), reputati di destra sindacale. E non vi dico contro questo blog, spazzatura della spazrio. Questo non toglie che noi siamo per la libertà di tutti anche di chi non la pensa come noi, e quindi lo difendiamo senza se e senza ma
Ai tempi del commissariamento e delle epurazioni alla Fai, soprattutto di chi veniva dalla Fisba (forestali esclusi), forse, non era Lauria che avrebbe dovuto esserci vicino. Forse sarebbe stata Daniela Fumarola a dover difendere la sua federazione di provenienza e persone che lei conosceva bene.
Ma lei era già legata al patto con Sbarra, al quale era necessario il commissariamento della Fai per poi farsi eleggere segretario della federazione e quindi rientrare nella segreteria confederale con i mandati azzerati e fare così in tempo a diventare segreterio generale prima della pensione. Un patto sigillato dalla nomina di un calabrese alla Fai di Taranto.
In forza di quel patto, Daniela dal 2014 ha bruciato le tappe con tre salti di livello in dieci anni: da segretaria di Ust a segretaria regionale; da segretaria regionale a segretaria confederale organizzativa; e poi segretaria generale. Intanto firmava alcuni degli atti della causa contro questo blog come reggente della Fnp (non siamo rancorosi, ma non ce lo dobbiamo dimenticare: mentre le intemperanze verbali di Lauria ce le possiamo dimenticare tranquillamente).
Il tutto al netto della sua appartenenza alla destra o alla sinistra. Che non è la cosa più importante per fare carriera.
Caro admin io dissi chiaramente a Sergio Migliorini, allora assistente di Anna Maria Furlan, nel suo ufficio al terzo piano di Via Po, che il commissariamento Fai era illegittimo e che inserire nello Statuto il commissariamento per “instabilità politica” era un’ aberrazione giuridica. Peraltro Migliorini non era male, ma non duro’ molto nel suo ruolo e tornò in Liguria.
Poi è chiaro che i miei riferimenti sindacali e quelli del 9 marzo non sono gli stessi. Lo sappiamo.
Ci fa piacere sapere, ormai undici anni dopo, di questo tuo giudizio di allora. Il problema è che tanti lo dissero e ancor di più lo pensarono, ma nessuno si schierò (non lo diciamo a te, che non avevi ruolo per farlo). E così il commissariamento fu votato alla (quasi) unanimità e la Fp e la Fim approvarono il precedente con cui fu più facile commissariare l’una e mettere sotto controllo confederale l’altra.
Migliorini è bravo e intelligente ma la sua pecca è stata quella di essere troppo succube della signora Furlan che lo aveva scelto come segretario usr Liguria quando lei si trasferì a Roma. Probabilmente è tornato in Liguria dove oggi è il segretario della fnp in quanto non sopportava più quanto osservava a Roma
Credetemi nessun operatore confederale, privo di ruolo politico, si è esposto allora quanto me. E comunque in questi anni in svariate occasioni pubbliche ho definito, come è stato, del tutto illegittimo (oltre che, con il senno di poi politicamente illogico e incoerente) il commissariamento della Fai.
E sul commissarialento della Fp, convocato in 24 ore ?
A volte i commissariamenti sono il male minore , pensate a quello e’ successo in Fim , che adesso si trova guidata da uno con la pensione in tasca che non riesce a chiudere ne una vertenza ne un contratto nazionale
Il contratto nazionale si chiuderà, e a condizioni migliori per i lavoratori di quello del patto Storchi-Landini del 2016
come sempre bisognerebbe controllare i conti correnti e dove vanno i soldi,poi si capirebbe perchè una volta da destra,una volta da sinistra si arriva a comissariare….la morale di tutto questo schifo è che la cisl di oggi,intendendo almeno un 15 anni è governata da lacchè che non sapendo fare il proprio lavoro si affidano prima ai partiti e poi a chi vince….
Non è vero che la Cisl è di destra.
Da più di 10 anni ad Ancona si appoggia sui social, in presenza, con whatsapp il fratello di un dirigente nazionale della Cisl. Anche lui per
un breve periodo
impiegato in cisl.
candidato con pd e poi altra lista perché aveva superato il limite dei mandati. Nell
ultimo mese arrivano centinaia di msg agli iscritti dell ospedale regionale, dei pensionati, eccetera. Alla fine molti, estenuati dalla
pressione, lo votano pure, nello sconforto più totale di non avere più un sindacato autonomo.
Quindi Ancona è un’isola della sinistra nel mare della destra?
l’ultimo commento conferma che la cisl è di destra,semplice se sei di sinistra sei politicizzato se sei di destra sei autonomo….faticoso provare a dire cose serie con portaborse vari che tentano in maniera goffa di difendere questa pletora di dirigenti nullafacenti,di nulla capaci e come sembra qualcuno anche molto indagato…..