Chi si somiglia si piglia

Renato Brunetta, uomo dal lungo curriculum, è stato uno dei più fedeli alleati della Cisl in tutte le battaglie sbagliate degli ultimi anni: dal no al salario minimo in un paese dove i salari non crescono da trent’anni e la contrattazione viaggia con anni di ritardo fino all’esaltazione della svolta storica portata dalla legge sulla partecipazione di cui, dopo pochi mesi, a fatica ci si ricorda ancora.

Ma perché tanta amicizia? Per vicinanza culturale? Anche. Per ostilità alla Cgil? Certo, c’è anche quella. Per la valorizzazione della cultura del socialismo riformista? Qui qualche dubbio sorge, perché Brunetta sa di cosa si tratta, ma a Via Po 21 forse credono che il riformismo sia essere sempre per le riforme, anche a prescindere dai loro contenuti, compresi quelli molto di destra. O, appunto, per la vicinanza al centro destra? La cosa sarebbe credibile per Via Po 21 (attuale), ma la storia politica di Brunetta, lontana e recente, è molto meno appiattita su questa posizione (dal legame con il ministro Brodolini negli anni in cui il Psi aveva ancora la falce e il martello nel simbolo alla più recente crisi con Forza Italia quando cadde il governo Draghi).

La verità, probabilmente, sta in una vicinanza più ontologica, che si traduce in un modo uguale di affrontare la questione salariale in Italia: cominciando dal proprio stipendio, e aspettando che a quello degli altri ci pensi la contrattazione collettiva imballata da più di vent’anni.

Per coincidenza, in questi giorni sono usciti sia i dati della retribuzione della segreteria confederale che Via Po 21, in violazione di norme interne, si era dimenticata di pubblicare (nel 2024 Daniela Fumarola, non ancora segretaria generale, ha preso 124.537; prosit!), sia la notizia che Brunetta, che integra la pensione da professore (e forse anche i vitalizi da parlamentare nazionale e da parlamentare europeo?) con il compenso da presidente del Cnel, se l’è aumentato di un 20 per cento (con regolare delibera dell’ufficio di presidenza ratificata dal segretario generale). Compenso che, va ricordato, erano stati drasticamente ridotti una decina di anni fa, poi su suo impulso sono tornati ai livelli massimi allora ammessi nella pubblica amministrazione. Limiti che ora sono saltati, e quindi lui ha saltati anche lui.

Per noi del 9 marzo, però, la curiosità è un’altra: al Cnel c’è anche un vicepresidente designato dalla amica Cisl e che viene dalla Fai (componente ex Fat). Il quale era nella segreteria nazionale che portò la proposta di scioglimento al congresso dell’Ergife del 2014 e fu sconfitta. Gli altri membri della segreteria ne sono usciti politicamente distrutti, lui no.

A conferma che da quel voto, e il conseguente illegittimo commissariamento, c’è chi è stato travolto e c’è chi invece può continuare a monetizzare. Andando d’amore e d’accordo con Brunetta e le sue idee (sbagliate) sulla questione salariale in Italia.

Grazia La Terza per il9marzo.it

TRASPARENZA – Questo blog è stato finanziato con eur. 32.700 dalla Cisl che ha perso la causa per diffamazione intentata contro di noi ed ha dovuto pagare le spese.

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23 Commenti - Scrivi un commento

  1. i giovani e le giovani (cit.) · Edit

    Per onore del vero. Renzi con la riforma Madia fece un’operazione importante scoraggiando l’accumulo di pensioni (e pensionati), vitalizi e ulteriore reddito. Poi la norma è stata superata (abbiamo persone di 90 anni con incarichi delicatissimi) e pure Renzi sì è preso la ex segretaria cisl in pensione.

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  2. Quanto all’ ex collega della mia segreteria nazionale di cui si parla, lui si è salvato perché fu tra coloro che, mentre in segreteria (insieme agli altri due, pure salvati dal comm.) approvarono il progetto Fai Filca, le sue modalità e i tempi, nella notte dell’Ergife furono lingue di cipresso e gettarono sulle mie spalle il loro vile tradimento. Ancora una volta debbo dare ragione a Colui che cercò di dissuadermi dal portarlo in Segreteria Nazionale. Fu un mio grave errore del quale non mi basterà questa vita per pentirmene.
    Se fu salvato lo deve all’allora protettorato della signora “vetri puliti”. Lui e i due compari, nei giorni successivi all’Ergife, andavano sussurando che …” loro non c’erano”: vezzo ricorrente in quegli ambienti di quelli che mai furono vivi, ma solo ombre nefaste, ieri e oggi a danno di molti. Per domani, se c’è una Provvidenza, toccheranno con mano il quadro della loro desolazione.

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  3. e vai con le persone di destra che giustificano….ma avete letto gianburrasca pezzani chi si è portato dentro a roma ….vergogna

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    1. In Cisl abbiamo avuto fior fiore di giovani ‘ rottamatori’ che a mala pena potevano stare nel gruppo scout di Tor Pignattara, ma si pensavano ganzi .
      L’equazione giovane uguale bravissimo non ha funzionato .
      I meriti si misurano sul campo non all ‘anagrafe .
      Chi ha portato Pezzani a Roma potrebbe raccontarci delle cosette interessanti dei rapporti tra sindacato e politica e anche di altro .

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  4. Oggi io ed altri amici ci siamo confrontati sulll’esplosione dei quadri C reddituali su e giù per il paese. In Toscana, per esempio, tutti i dirigenti si stanno attivando su precise indicazioni. Ora bisogna leggere pazientemente i dati. Non basta, infatti che si pubblichino le retribuzioni. Occorre verificare con pazienza che siano conformi al regolamento e agli aumenti Ipca. Qualche dito sulla calcolatrice potrebbe essere inavvertitamente scivolato aumentando gli aumenti… Verifichiamo. Ad ogni livello.

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    1. Cosa ha fatto Augusto alla Fai e prima ancora alla Fisba noi lo sappiamo e lo abbiamo vissuto, sia le cose che ci sono piaciute di più sia quelle che non ci sono piaciute. E infatti questo blog nasce più dalle seconde che dalle prime. E però nasce anche perché chiunque possa scrivere la sua. A maggior ragione chi è stato parte della nostra stessa storia. Sulla quale noi diciamo la nostra, poi nei commenti chiunque, anche tu, puoi dire la tua.
      Quello che non puoi fare è chiedere l’espulsione di un altro commentatore come te. Che per questo prendi un’ammonizione a non farlo più.

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      1. E allora visto che lo avete vissuto, non è che potete pubblicare gli stipendi del segretario generale e della segreteria nazionale Fai di quegli anni? Giusto per par condicio di trasparenza con chi oggi li pubblica. Almeno possiamo dare un valore al pulpito da cui vengono le prediche. Grazie

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        1. Forse non hai capito; noi non siamo né il segretario generale né la segreteria della Fai del congresso dell’Ergife. Noi siamo quelli che gli hanno votato contro, provocandone le dimissioni.
          Per le curiosità (poco tempestive) sui loro redditi, per i quali all’epoca non c’era alcun obbligo di pubblicazione, devi rivolgerti a loro. Però sappiamo che non erano fra quelli di cui Fausto Scandola disse e dimostrò che erano fuori regola. Mentre erano fuori regola tutti quelli di Via Po 21.
          Però possiamo dirti che a Claudio Risso (uno dei cinque segretari di allora) è appena sfumato un bell’aumento da vice presidente del Cnel. Perché ogni tanto qualcosa va storta perfino a lui.

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  5. Brunetta rinuncia agli aumenti di stipendio.
    Chissà se tra le reazioni più determinate contro la sua decisione si sia levata la voce dei rappresentanti sindacali CISL, all’interno del CNEL. Sarebbe stato un modo per dimostrare la loro autonomia culturale, dopo averlo assecondato nel respingere la proposta di salario minimo, con il famoso parere negativo, supportato dal loro voto. Ma forse è chiedere troppo e infatti non ho letto niente al proposito da parte CISL, impegnata nelle imponenti manifestazioni nella maratona per la pace. Anche perché l’incremento mostruoso di stipendio che si era dato il Presidente (non so se poi gli aumenti andassero anche vantaggio dei componenti del CREL, ma penso di no) era uno schiaffo non solo ai poveri ma anche al ceto medio tanto caro al Governo e alla Cisl, solo a parole. In realtà il famoso taglio dell’aliquota dal 35% al 33%, ridicolo per i pensionati e i lavoratori con reddito di 30/35 mila euro annui, andava a vantaggio dei ceti più abbienti. Per un pensionato con 30000 euro annui circa 6/7 euro mensili, per chi ha più di 50 mila di reddito annuo, invece, 40 euro al mese. Certo di fronte allo stipendio di Musk, Brunetta ed i suoi complici appaiono dei ladri di galline, ma l’accaduto dimostra che è importante vigilare e protestare e qualche volta, al di là del patto di responsabilità, qualcosa si ottiene.
    P.S. In Sardegna esisteva il CREL, omologo organismo del CNEL a livello regionale, abolito dalla Giunta Soru con la giustificazione che costava troppo e che Renzi chiedeva l’abolizione del CNEL. Ebbene il suo costo, compresi i costi di gestione, era pari all’aumento datosi da Brunetta. Quando si dice l’autonomia delle regioni speciali.

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      1. quadro c e distacchi · Edit

        i quadri c devono riportare tutti i redditi da lavoro. Nella segreteria confederale se uno ha fatto il bagnino davanti all Eni ( e ha ancora il distacco retribuito) il quadro c deve rappresentare quanto prende dall Eni e quanto dalla cisl.
        Fino a poco tempo fa era buona norma che impediva di seguire sindacalmente l’azienda e il settore da cui mantenevi il distacco.

        Poi ci sono Inas e caaf di cui non sappiamo nulla di spese, retribuzioni, auto aziendali e autisti

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  6. Nelle aree rurali tra Albania e Montenegro ogni famiglia ha murato un Kalashnikov, perché sanno che un giorno servirà, prima o dopo ma servirà. Così noi ci eravamo ritirati in tranquillità dentro la Cisl, ma adesso è ora di combattere di nuovo (metaforicamente ovviamente, ma nemmeno poi troppo).
    Perché non può passare che personaggi che non hanno mai passato il vaglio della base, mai fatto un iscritto, mai una battaglia negli organismi sottoponendosi al voto e quindi al giudizio degli altri, adesso per 30 denari pontifichino da pulpiti di seconda mano. Abbiamo rispettato la lotta degli ex Fai, dentro la FP, in Fim, tutte lotte politiche (queste si), ma ci viene naturale schierarsi contro chi lotte fino a ieri mai ne aveva fatte.
    In Cisl sono rimasti in pochi quelli che non hanno capito cosa è successo davvero, e in molto pochi, ne siamo certi sono a fianco di chi vorrebbe attraverso non il libero pensiero e voto degli organismi, ma solo attraverso mezzucci, indirizzare linea politica e dirigente.
    Si ricomincia, si parla con tutti, si fa girare i documenti, pensieri etc. etc. chissà magari se oltre ai Quadri C, non convenga anche controllare rimborsi e spese viaggio, da Aosta a Pantelleria passando per Fiesole. Se incassi i 30 denari devi essere sempre attento poi a non doverne tirare fuori molti di più.
    Una cara amica diceva sempre…”e comunque quando sei fuori poi l’organizzazione è come un paese, la vita scorre, e si dimentica anche i più furbi e bravi…”

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  7. Lauria, in effetti, era un sostenitore di Furlan e Sbarra. E di Bonanni (tramite Santini). Questa vicenda gli ha sicuramente insegnato ad ascoltare più campane e a non raccontare storie che non ha vissuto se non di lato.
    La Cisl ha persone a tempo pieno che si occupano di screditare (con ogni genere di falsità) gli ex anche a 10 anni dalla loro uscita. e interviene per verificare che anche lasciata la cisl non siano seguiti da nessuno(neanche sui social) alle iniziative a qualsiasi visibilità giornali e tv e che possibilmente non trovino alcun lavoro.
    É la peggiore azienda perché fa mobbing anche agli ex dipendenti.
    Tema già rilevato e su cui arriveranno a breve denunce ben circostanziate.

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    1. Al mattiniero spedizioniere dell’8 novembre ore 6 11 che non mi considera degno di parlare in ragione di ” che cosa abbia fatto Cianfoni alla Fai”, risponderò se lui si toglierà la maschera da camionista.
      Almeno che…nel Tir non porti sostanze stupefacenti, come pare di capire.
      Analogamente a colui che, con domanda retorica, chiede di svelare quali fossero gli stipendi nella mia Segreteria Nazionale, dico: con certezza furono minori di quelli che giravano in tante Federazioni nazionali e (si appurò spesso) persino in alcune Federazioni territoriali…per non dire di quelli che, ancor prima della signora genovese, giravano in via Po. Ad ogni buon conto, se il signore delle 17.58 dell’11 novembre vuole sapere ciò che credo lui sappia, esca dell’anonimato e io gli darò soddisfazione. Non mi è mai piaciuto parlare con le ombre né porgere la schiena ai sicari.

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      1. La regola già formulata per altro caso vale anche in questo: chi manda messaggi con accuse personali ad Augusto Cianfoni deve trovare un altro canale. questo blog serve a parlare di sindacato, non a regolamenti di conti né tanto meno ad alimentare la rissa da parte di chi vorrebbe trasformarci in un surrogato dei social per nascondere quello che diciamo.
        Punto e basta.

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      1. Cari amici del il9marzo, neppure io ho capito cosa voglia dire l’anonimo notturno del 18 novembre quando affianca il mio nome a quello del mio amico dr Ranucci. Una cosa però mi pare chiara : parlare di me dietro la maschera dell’anonimato mi sembra eccessivo. Cosa può temere il De cuius visto che da 11 anni io non appartengo più né alla Cisl né ad alcuna delle consorterie che potrebbero fare qualcosa che procurasse qualche noia ? Mi viene in mente a tal proposito la dolente affermazione del Manfred di Byron : “beati i morti che non conoscono il quadro della loro desolazione”. Suvvia, reticente Anonimo, esci da questo paravento e mostra il tuo genio !

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