Il 22 gennaio scorso il segretario generale ha annunciato anche all’organizzazione quel che aveva già annunciato ad un quotidiano amico, cioè che lascia la poltrona a Via Po 21. E tutti sanno a chi, compreso il quotidiano amico che aveva già provveduto all’intervista sdraiata di presentazione.
E ora? Sbarra infatti lascia perché sta per compiere 65 anni, limite di decadenza dalla carica, ma gli mancano due anni all’età anagrafica per la pensione (quella contributiva non la conosciamo).
A suo tempo Cofferati, uscito dalla Cgil prima dell’età pensionabile, rientrò alla Pirelli da cui era distaccato. O almeno fece l’atto di rientrare dove non era richiesto, rimase parcheggiato per un po’ in ufficio ad aggiornarsi invece di tornare a misurare i tempi di lavoro in fabbrica, poi passò alla politica. Come prevedibile.
E Sbarra, farà almeno l’atto di tornare a lavorare all’Anas di Catanzaro? Impossibile. Perché non si può “tornare” a “lavorare” dove non si è mai lavorato, e probabilmente non si è mai stati. Al massimo si può “cominciare” a lavorare, ma andare sui cantieri alla sua età è dura, soprattutto per chi ha sofferto di dolori alla schiena.
Meglio procurarsi una poltrona.
D’altra parte, un paio d’anni di contributi in più fino ai 67 anni non sarebbero male in vista del calcolo dell’assegno dell’Inps. Certo, a condizione di mantenere o incrementare i livelli retributivi degli ultimi anni (la media delle retribuzioni degli ultimi dieci anni, per chi ha la sua età, ha ancora una bella incidenza).
Forse sarebbe giusto, allora, che la Cisl si facesse carico di garantirgli il mantenimento della retribuzione. Se lo sta facendo con un ex segretario confederale che alla fine del mandato si è accorto di non avere i requisiti per la pensione, uno di cui non facciamo il nome (il cognome è Colombini), non vediamo perché non dovrebbe farlo per Sbarra, l’uomo che è riuscito a raccogliere quasi il 10 per cento delle firme degli iscritti alla Cisl per una legge sulla partecipazione già svuotata in commissione (ma non si può avere tutto dalla vita, e in quattro anni non si possono raggiungere tutti gli obiettivi).
Anche noi, in fondo, potremmo essere d’accordo a un piccolo ed eccezionale trattamento di favore verso l’uomo che ha finanziato generosamente questo blog. Grazie infatti alla sua richiesta di danni oggettivamente temeraria e la conseguente condanna alle spese, questo blog ha di che finanziare pranzi, cene ed incontri per i prossimi anni. Altrimenti, con le nostre forze, quando mai avremmo avuto eur. 33 mila tutti insieme (per la precisione, in tre rate)? In fondo, a parte parenti ed amici (una sorella segretaria generale a Reggio Calabria, un nipote segretario generale della Filca in Calabria, conterranei vari qua e là) noi siamo quelli con i quali, suo malgrado, è stato più generoso negli anni del suo mandato.
Il 9 marzo 2025, nel giorno in cui compiremo dieci anni, festeggeremo quindi grazie a lui, e brinderemo alla sua salute, ovunque si trovi, sulle strade di Catanzaro o su qualche poltrona legata alla holding Cisl. E ricorderemo la generosità da gran signore di chi ci ha finanziati.
A dirla tutta, però, se avesse voluto essere un gran signore fino in fondo, quei soldi li avrebbe dovuti tirati fuori, almeno pro quota, di tasca sua. Infatti, pur rappresentato a spese della Cisl, il dottor Sbarra dell’Anas aveva fatto causa anche in proprio. E quindi, se l’avvocato della Cisl avesse vinto, una parte dei nostri soldi sarebbero andati nelle sue tasche personali. E ora avrebbe potuto far stappare lo chiampagne con la sciabola a spese nostre.
Ecco, se quelle stesse tasche che erano pronte a riempirsi dei nostri soldi non dovessero essere le stesse da cui sono usciti un po’ dei soldi che ci sono arrivati, allora qui non si potrebbe parlare di un comportamento da vero signore fino in fondo.
Semmai un po’ da cialtrone.
il9marzo.it
Articolo interessante
https://ildomaniditalia.eu/finisce-la-gestione-sbarra-ora-la-cisl-ritrovi-la-sua-identita/
La proposta di legge sulla partecipazione è già fallita in partenza come ha confessato proprio Sbarra rispondendo al numero due di Confindustria palesemente seccato. In sostanza Sbarra ha risposto a Confindustria affermando che tanto la partecipazione sarà materia di contrattazione..
come a dire che tanto non se ne farà nulla. Un contenitore praticamente vuoto già prima dell’approvazione del parlamento. Figuriamoci se Sbarra si mette di traverso a Confindustria, basta vedere i rinnovi contrattuali sotto la sua gestione e anche quella precedente
Se la Cisl smettesse di dar voce ai falsi riformisti che ogni tanto passano ( per fortuna fugacemente ) tra le proprie fila , dovrebbe abolire il limite a 65 anni , visto la riforma delle pensioni
L’aveva già fatto, almeno per qualcuno…
Che fine ha fatto la querela che fecero contro la trasmissione Report ?
Se avessero vinto si sarebbe saputo…
Non c’è mai stata solo minacciata
Ho fatto un giro nei siti web confederali e di categorie. Stipendi e bilanci non li pubblica quasi nessuno.
Hai perfettamente ragione. Se tu segnali un fatto di questo genere rischi, per vendetta, di essere denunciato ai probiviri per motivi disparati. Personalmente ho segnalato la mancata pubblicazione dei bilanci al segretario generale confederale uscente che mi ha risposto di rivolgermi ai probiviri. Nel frattempo molte strutture sono talmente prepotenti e autoreferenziali che non li pubblicano per niente, certe dell’impunità. Provare per credere.
Mi pare che Sbarra tempo fa menzionasse nella partecipazione anche gli utili delle imprese. In Parlamento non se ne fa menzione. La Cisl ha partorito un inutile topolino. O forse un topo Gigio
Roby vieni con noi a Roma il giorno 11 , magari la capisci meglio , e ti accorgi che siamo pure contenti così, con tanti saluti a Landini e Bombardieri e pure a Pezzotta
Il giorno 11, felici e contenti, potete chiedere a Sbarra chi ha pagato il conto dell’avvocato e le spese processuali alla parte vincente per la causa temeraria intentata contro questo blog?
Il Giorgio 11 ho già prenotato in trattoria. Meglio una bella mangiata che assistere a una bella (…)
Che squallido individuo, ha trascinato la CISL in una deriva di supporto ad una destra fascista con la speranza di aver ,in futuro , un incarico ben remunerato in politica o parapolitica
https://ildomaniditalia.eu/cisl-la-crisi-non-si-affronta-con-i-silenzi-e-le-finte-ingenuita/
Per amore della par condicio, segnaliamo anche l’intervento di Giorgio Merlo e la sua difesa (per noi un po’ improbabile) di Sbarra
https://ildomaniditalia.eu/dibattito-cisl-e-prevalsa-la-coerenza-risposta-a-marino-franchi/
Ma a proposito di aspettative mi risulta che quando un segretario generale si dimette o comunque va via per qualunque motivi dalla carica, bisogna segnalare all’azienda di cui è dipendente la fine del suo mandato sindacale e quindi o dell’aspettativa in base alle legge 300 oppure la fine dell’utilizzo del distacco sindacale non più giustificabile. Questa la prassi per cui il segretario della categoria di riferimento dovrebbe segnalare all’anas la fine del suo distacco. Di conseguenza Sbarra dovrebbe tornare a lavorare obbligatoriamente in azienda. In caso contrario ci si troverebbe di fronte ad un abuso dei permessi sindacali. Ma di figli e figliastri ne abbiamo già visto tanti.