Hanno occhi e non vedono

Il ragionamento che segue parte da una premessa e da un dato di fatto.

La premessa è che nulla deve essere preso come insinuazione di qualche responsabilità penale di qualche dirigente nazionale della Cisl, e tanto meno di collusioni con la ‘ndrangheta. Ma ci si riferisce solo alla responsabilità politica, per la quale si risponde non solo di quel che si è fatto, ma qualche volta di quel che hanno fatto altri.

Il dato di fatto è che nelle carte dell’inchiesta sulla ‘ndrangheta in Piemonte, che ha portato all’arresto di un dirigente territoriale della Filca, si trova citato in un passaggio, ed in modo indiretto, anche l’attuale segretario generale dell’organizzazione. Non come persona coinvolta in qualche reato o colluso con i criminali, ma come chi ha degli “occhi” che guardano dentro all’organizzazione. Cioè delle spie, gente che ha l’incarico di guardare, ascoltare e riferire.

In un’intercettazione, citata sia sul Corriere della sera che sul Fatto quotidiano, due degli arrestati, il dirigente della Filca di Torino e quello che sarebbe il capo dell’organizzazione criminale dopo un passato nel terrorismo rosso, parlano di incontri cui ha partecipato una terza persona, uno che viene definito “gli occhi di Luigi Sbarra”.

Ora, se i magistrati non hanno preso provvedimenti contro questa terza persona, se ne deve dedurre che per lui non ci sono responsabilità penali né collusioni. E a maggior ragione la cosa vale allora per Sbarra, che non prende parte ad alcun colloquio con qualche indagato e sul quale non vengono nemmeno lontanamente ipotizzati comportamenti illeciti o anche solo scorretti.

Ma dal punto della responsabilità politica le ipotesi possibili sono tre.

La prima è qualcuno ha millantato il nome del segretario generale per darsi importanza presentandosi come uno che riferisce a Sbarra. Oppure questa terza persona (non arrestata e forse neppure indagata) sarebbe effettivamente uno che guarda e poi riferisce in alto, ma non si sarebbe accorto che di frequentare gente che aveva rapporti con la ‘ndrangheta. Oppure gli “occhi di Sbarra” hanno visto quel che succedeva nella Filca di Torino ma la cosa è rimasta senza conseguenze, come se fosse tutto a posto.

Solo nella prima ipotesi il vertice della Cisl non ha nulla di cui rispondere. Nella seconda e ancor più nella terza la posizione del segretario generale meriterebbe di essere discussa.

A condizione però che fosse una discussione pubblica, negli organi e davanti all’opinione pubblica; e non certo un complotto di palazzo, come invece nella tradizione recente della Cisl (il caso Bonanni è il più chiaro, ma non l’unico) usando qualche peccato (mortale o veniale che fosse) per affrettare l’uscita di un segretario generale che, pur avendo già pronta la successione, preferirebbe restare nell’incarico ancora un po’ invece di uscire subito accontentandosi di qualche eventuale buonuscita.

Ex Fai per il9marzo.it

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3 Commenti - Scrivi un commento

  1. «La sussistenza di vantaggi per il sindacato derivanti da attività di C… , consistenti essenzialmente nella sua capacità di tesserare lavoratori, in particolare tra le imprese riconducibili a soggetti di origine calabrese, garantita dalla contiguità dello stesso C… all’ambiente ‘ndranghetistico, circostanza di cui il segretario nazionale e quello provinciale appaiono consapevoli, come dimostrato dalla vicenda emblematica inerente alla testimonianza resa dall’uomo al processo “Rinascita Scott” e dall’ostentazione del rapporto con C…» anche con un altro sindacalista, «definito nel corso di una conversazione intercettata tra i due come gli “occhi” del segretario generale della Cisl Luigi Sbarra».
    (testo del provvedimento, riportato dal Corriere della Sera)

    https://www.msn.com/it-it/notizie/italia/la-ndrangheta-e-il-sindacato-i-vertici-della-filca-cisl-sapevano-delle-contiguit%C3%A0/ar-AA1rehid

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