Disciplina, onore e rilevanza

Sabato sera Maurizio Landini era ospite a In onda, sulla 7, dove va spesso e volentieri. Ed ha ricordato, rivolto al governo Meloni, che chi svolge una funzione di rappresentanza lo deve fare “con disciplina e onore”. Cioè, ha proseguito il segretario della Cgil, nel farlo deve essere di esempio. Altrimenti poi succede che metà della gente non va più a votare. Lo ha detto parlando del governo ma riconoscendo che la cosa vale anche per il sindacato.

Facciamo allora un esempio concreto (che poi è sempre lo stesso che facciamo, perché è il più chiaro): Giulio secondo, che è andato al sindacato europeo con il voto anche di Landini, aveva questo requisito? Cioè il suo comportamento è stato di esempio?

Per chi non lo sapesse, Giulio secondo ha, secondo quanto affermato da un giudice di primo grado (ma a quest’ora la sentenza sarà passata in giudicato), commesso un falso quando ha presentato i documenti per ristrutturare un appartamento e ottenere il mutuo dalla banca (cioè dalla controparte contrattuale, visto che all’epoca era a capo del secondo sindacato dei bancari). Se non è stato condannato è perché il giudice ha ritenuto che non valesse la pena spendere una condanna penale per un fatto valutato poco rilevante in termini di offesa agli interessi pubblici.

Qual è allora l’esempio che Landini ha assecondato votando per la nomina di Giulio secondo nel sindacato europeo? Quello della dignità e dell’onore tanto da essere esemplari?

Purtroppo no. L’esempio è quello che, in fondo, basta fare cose poco rilevanti ed essere poco o niente punibili, e si può fare carriera nel sindacato. Se le cose stanno così, allora la gente si può iscrivere al sindacato per questo o quel servizio, ma di certo non per essere rappresentata con disciplina, onore e capacità di rilevanza.

il9marzo.it

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3 Commenti - Scrivi un commento

  1. Grandi, Landini predica ma poi sembra razzolare male.
    È un problema di classe dirigente, non solo politica, in questo paese.
    Ho letto lettera aperta di denuncia alla cisl dell’associazione prendere parola riguardo voi e il romani, ha avuto qualche esito o silenzio?
    Il buon esempio lo predicano in tv, nei convegni sulla legalità, nei dibattiti ma poi nella realtà non lo praticano.
    Hanno fior di codici etici che applicano solo ai dissidenti.
    Buon esempio è anche sanzionare, punire chi non rispetta le regole.
    Ma sembra che nei sindacati non sia così.

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    1. Un’osservazione giusta è quella per cui il codice etico si applica o si chiede di applicarlo solo ai poveracci ( tra virgolette) mentre per i grandi sindacalisti si invocano deroghe oppure tutto viene lasciato nel dimenticatoio. A chi segnala, per esempio, mancate pubblicazioni di bilanci e/o retribuzioni sui siti di organismi confederali, chi di dovere risponde con obiezioni formali e non interviene. Anzi chi fa queste segnalazioni, con perfetto tempismo, è perseguito o deferito a sua volta ai probiviri.
      Punire chi non rispetta le regole ? Se chi le viola è potente, le norme si interpretano in favore del colpevole. Per i deboli o caduti in disgrazia si applicano con severità.
      Parlo della CISL ma lo stesso vale per la CGIL per non parlare della UIL !

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