Giulio Romani, stando alla sentenza di primo grado del Tribunale di Verona del dicembre scorso, ha commesso un reato di falso ideologico così piccolo, ma così piccolo, da non dover essere nemmeno punito perché sostanzialmente irrilevante. Dopo questa sentenza, lo si potrebbe chiamare “Giulio il piccolo” (o “l’irrilevante”).
La storia è quella dei lavori nell’appartamento di Verona (sul quale la banca aveva concesso un mutuo poi venuto meno dopo alcune polemiche di stampa) che noi abbiamo raccontato e che Romani ha cercato di non farci raccontare con due querele finite nel cestino. E ora anche la sentenza di Verona ci conferma che avevamo scritto solo cose esatte. Tre a zero per noi.
“Falso ideologico”, per il diritto, vuol dire far risultare in un documento una cosa falsa; ad esempio, è un falso ideologico inserire in una richiesta di autorizzazione per lavori in un appartamento un vano cui non si ha diritto (facendo risultare anche una superficie maggiore per il bene dato in garanzia alla banca per il mutuo). Nel caso di Romani, siccome si trattava di “un piccolo vano in più” come abbiamo scritto correttamente fin dall’inizio, anche il falso ideologico è stato giudicato piccolo, tanto che non valeva neanche la pena di punirlo (salvo recidiva, un pericolo al quale, vista la frequenza con cui cambia casa e chiede mutui, il nostro è bene che faccia attenzione).
Nel linguaggio comune, “falso ideologico” può suonare, però, a orecchie inesperte del diritto, come sinonimo improprio di “idea sbagliata”. E, al netto dell’equivoco di interpretazione, sul piano delle ideologie fasulle e sbagliate “Giulio il piccolo” ha delle colpe politiche grandi per aver favorito la diffusione nella Cisl dell’idea di rafforzare l’organizzazione con i servizi finanziari attraverso le società della holding Aletheia.
A suo tempo lui e i suoi l’ha venduta come una sorta di rivoluzione copernicana. il passaggio dal sindacato della militanza a quello dell’assistenza finanziaria ai soci (con guadagni per l’organizzazione e per i suoi sempre più numerosi stipendiati). Facendo il percorso contrario ai sindacati tedeschi e americani, che aumentano le adesioni e la forza contrattuale alleggerendo la struttura e rafforzando la mobilitazione volontaria degli iscritti (si chiama organizing), e puntando invece a farne un parco buoi da cui trarre risorse in cambio di prestazioni più o meno efficienti (si chiama servicing). E provocando un conflitto di interessi al tavolo della contrattazione, dove l’organizzazione ha interesse a spostare risorse dalla busta paga ai fondi che gestisce.
Questa idea era sbagliata nei suoi presupposti e sta producendo risultati negativi. Per questo sarebbe bene liquidarla così come sono in liquidazione le società che avrebbero dovuto realizzarla. Invece c’è il rischio che gli strumenti vengano liquidati ma l’idea falsa e sbagliata resti in circolazione. E intanto Giulio il piccolo se ne sta tranquillo, premiato con un posto alla Ces per avere sbagliato tutto.
Aletheia broker sarebbe in liquidazione ma tra gli informati che bazzicano i corridoi dicono che qualcosa è già accaduto. Dicono che il capo dell intermediazione Aletheia ora lo sia anche di un altro broker legato ad una Cassa ove tra i tanti che ci lavorano ci siano anche ex Aletheia ex Rbm, anche un figlio di . Dicono.
Niente di nuovo sotto il cielo: tutto come previsto e Bruno ha stravinto non soltanto 3 a 0 ma 10 a 0.
Se però vogliamo andare fino in fondo in questa vicenda c’è da ricordare che tutto nasce per le ambizioni sfrenate di qualcuno che, pur di diventare la prima organizzazione sindacale nelle banche, si era venduto l’anima al diavolo. Che fine hanno fatto le “alte” professionalità delle Dircredito, passate armi e bagagli in Fiba e poi in First? Che fine hanno fatto i soldi spesi per portare a termine questa operazione? Una parte dei dirigenti Dircredito sono andati, con la pancia piena, in pensione, un’altra parte è confluita in Uilca dove gli hanno tagliato e chiuso i rubinetti, con tanto di ben servito per quanto riguarda i progetti legati all’assistenza dei quadri direttivi e dei dirigenti iscritti alla Uilca. Altro che Aletheia! Qui c’è molto di più!
Per soddisfare certe esigenze Giulio promosse una serpe in seno che alla prima occasione lo pugnalò alle spalle.
Che differenza c’è tra gli errori, i comportamenti, i privilegi di Giulio e quelli di Riccardo Colombani che promuove le persone a lui più care, anche intimamente?
Se una regola vale per Romani dovrebbe valere anche per il suo sostituto che ha un peso specifico all’interno del settore pressoché inesistente anche se, a parole e virtualmente, afferma il contrario.
Riccardo è anche lui ossessionato da quello che fanno gli altri, passando il suo tempo a sparlare e a spettegolare di tutti. I malumori all’interno della First aumentano di giorno in giorno e qualcuno dovrebbe intervenire perché ormai sono anni che ai vertici della nostra organizzazione sono stati messi personaggi di dubbio spessore. Sono stati sacrificati veri sindacalisti come Pierluigi Ledda e Alessandro Spaggiari, tanto per citarne alcuni ma la lista è lunga.
Romani ha fatto degli errori ed è per questi che è stato da prima tolto dalla segreteria nazionale e poi spedito in esilio, a Bruxelles. Non ricordiamo un’iniziativa coraggiosa e determinante a favore dei bancari del suo successore al di là delle chiacchiere e delle roboanti dichiarazioni, alle quali non sono mai corrisposte azioni di tutela dei nostri iscritti e della categoria
Come è nostra regola, lo ripetiamo, chiunque sia chiamato in causa avrå ampia possibilità per replicare con tutta la visibilità necessaria
Vero , infatti è entrato in rotta di collisione con via Po , in ogni regione dove può, promuove guerre contro le decisioni confederali
Romani detestato dalla nonna ma
non ha mai potuto farlo fuori del tutto come avrebbe voluto.
Se parla Giulio, salta tutto
meglio star zitti
Detestato? Sta di fatto che che il commissariamento della Fai, l’espulsione di Scandola e tutto il resto è stato gestito dall’avvocato di Romani per conto della Furlan.
Che poi lei voglia far fuori tutti i suoi servitori, prima o poi, perché è capace di agire solo contro e non assieme agli altri, è un altro discorso.
Scriviamo a Landini e Borbardieri loro si sono adeguati alla proposta Cisl ora sanno per certo che uno che hanno mandato a bruxelles è stato ritenuto colpevole e non punibile x la legge orlando.
Ma il reato rimane al casellario giudiziale e quindi dei sindacati che predicano legalità si tengono un soggetto che è colpevole di falso.
Nel sindacato europeo non c’è il codice etico e morale?
La destra antisindacale ci potrà giocare alla grande.