Sei anni dopo

Il 5 giugno del 2016 fu lanciata, con un grande convegno, l’operazione Aletheia, destinata a diventare “broker di riferimento” di tutte le strutture della Cisl. In pratica, era impossibile che l’operazione fallisse, perché Via Po 21 avrebbe garantito il parco buoi dei suoi iscritti come utilizzatori finali dei servizi finanziari, anche attraverso la contrattazione collettiva (cioè levando risorse alla retribuzione diretta). E chi non capiva queste cose, disse Pier Cesare Bottegal, era fermo al sindacato ideologico del passato. Quindi i fatti, secondo lui, in futuro non avrebbero potuto che dargli ragione.

Il 14 luglio 2022 l’assemblea dei soci della società a responsabilità limitata Aletheia broker ha visto un quadro diverso da quello che era stato promesso sei anni fa.

Il terzo punto all’ordine del giorno (il verbale con il bilancio è scaricabile per pochi spiccioli dal sito https://www.registroimprese.it/ ) riportava infatti una formula preoccupante:

“Relazione sull’andamento della gestione economica, patrimoniale e finanziaria della società e conseguente delibera dei soci in ordine alla continuità aziendale, al rilancio dell’attività sociale o alla messa in liquidazione della società”.

Infatti, come ha spiegato il presidente all’assemblea, nonostante la “drastica riduzione di costi” nel 2021 la società non riesce a coprire i costi di gestione. E per il 2022 si prevede una perdita fra eur. 150 mila e 200 mila (segnaliamo che la società ha un capitale di 100 mila e un patrimonio netto sceso in un anno da 206.074 a 177.813). Intanto sono stati fatti “enormi sforzi” per pagare gli stipendi “quasi con regolarità” (cioè in ritardo; mentre non risultano delibere di rinuncia ai compensi dei membri del consiglio d’amministrazione, per circa eur. 81 mila). Per la fine di agosto, avvertiva il presidente, “le casse saranno quasi completamente vuote”.

In poche parole: le cose vanno male, e i soci devono risolvere il problema o chiudere baracca e burattini.

I soci, come sempre in queste società, sono tanti, ma di fatto sono due: Via Po 21, direttamente per il 16 per cento e poi attraverso le sue controllate (federazioni e unioni regionali, con quote fra l’1 e il 5 per cento) e poi il gruppo Rbm di Favaretto (quello al centro della controversia giudiziaria con Intesa San Paolo per 533 milioni).

E siccome nel patto iniziale era chiaro che il parco buoi dell’operazione lo avrebbe garantito Via Po 21, il vero arbitro del destino della società Aletheia broker era il rappresentante della Cisl. Cioè Graziani (che, sia chiaro, è solo un omonimo del grande Ciccio campione del mondo)

Il Graziani omonimo si è quindi presentato alla riunione con una dichiarazione già scritta, quasi per essere sicuro di non sbagliare, che ha fatto testualmente mettere a verbale.

“Prende la parola il socio Cisl, il quale comunica all’assemblea dei soci di aver dato mandato ai sensi dell’articolo 2476, secondo comma, del Codice civile alla società Pkf di fare un’ispezione nella società Aletheia Broker srl avendo accesso anche in sede.

Con separata nota della nominata società di revisione perverrà l’elenco della documentazione da esaminare ulteriore a quella già esaminata in via cartolare e delle giornate in cui sarà presente in sede.

Pertanto si chiede agli amministratori di dare massima collaborazione a detta società per l’espletamento dell’incarico conferito”.

Chiedere un’ispezione ad una società di revisione è una cosa seria, non come le ispezioni affidate agli uffici di Via Po 21 quando vanno in giro a cercare i pretesti per commissariare e far fuori gli elementi sgraditi (lo aveva raccontato uno di loro a Report, mai smentito). Quindi può darsi che stavolta l’ispezione concluda che, a parte il fatto che i soldi non ci sono, per il resto non ci sono responsabilità specifiche degli amministratori. Ma il solo fatto di chiedere l’ispezione vuol dire che Via Po 21 ha scaricato definitivamente Aletheia, e vuole carte e documenti che possano essere utili in caso di contenzioso.

E così, il glorioso futuro indicato sei anni fa dai romaniani (nel senso dei seguaci di Giulio secondo con professionisti al seguito, non certo del professor Mario) non è mai diventato presente. E la morale della storia può essere una sola: e cioè che il sindacato, se vuole avere un senso prima ancora che un futuro, deve fare il sindacato e lasciar perdere operazioni tipo campo dei miracoli di Pinocchio, che alla fine lo portano in questi vicoli ciechi.

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28 Commenti - Scrivi un commento

  1. Le dichiarazioni del socio Cisl fanno tremare le vene ai polsi. Chiedere un’ispezione non solo serve ad accertare eventuali responsabilità degli amministratori ed eventuale conseguente azione di responsabilità nei loro confronti da parte del socio non amministratore, ma è anche tesa alla verifica dell’operato dei componenti del Collegio dei Sindaci, se istituiti nella srl. Come dire: come avete svolto i controlli, se esiste collegio sindaci, che vi competevano e perchè non avete utilizzato delle vostre prerogative per evitare l’incapienza della società ? Lo stato di decozione di una società, poi, non si verifica dall’oggi al domani. E come mai i soci intervengono solo ora? mamma mia

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    1. Ecco la differenza tra il bilancio che deve essere pubblico per le società di capitale e i bilanci dei sindacati che non essendo obbligatoriamente pubblici vengono presenrati incomprensibili anche per gli esperti.
      La nota integrativa e i verbali servono appunto per capire e vedere le posizioni e i conflitti.
      Infatti i raporesentanti di rbm hanno votato contro il bilancio sia in alethia broker che nella stl( dove la società Welfare di proprietà di rbm è socia al 49% con diritto di veto sui prodotti da commercializzare), almeno così leggo in un dei due verbali in camera di commercio di roma.
      Da quello che si puo immaginare essendo i sindaci residenti in provincia di venezia viene da pensare siano stati indicati da rbm che ha sede in tale provincia.
      Mi sono letto i verbali di assemblea di questi 6 anni e risulta chiaro che la società era in difficoltà da subito ed era condizionata dal socio del gruppo rbm che contava sui premi assicurativi della cisl struttura e dalle percentuali sulle gestioni/mediazioni di fondi sanitari/previdenziali o promozioni contrattuali.
      Basta leggere le dichiarazioni del bottegal l’uomo del romani e furlan per capire.
      Sarebbe bello sapere (bilancio di tre anni fa dichiarazione sempre del bottegal che è il presidente delle altre due alethia srl e holding) chi ha pagato commissioni di centinaia di miglia di euro e per quali servizi.(tipo mediazione per un fondo sanitario?) a favore della società della CISL.
      La casa di vetro sempre meno trasparente, serve una pulizia profonda dallo smog.

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  2. E chi pagherà? Con i soldi di chi?
    Forse con gli aumenti improri della segreteria furlan?
    Oppure pagheranno i pensionati?
    Povera cisl ma ancor di più poveri iscritti

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  3. Se a Roma vi fosse un giudice invece che sedicenti Viri cd Probi si potrebbe indagare su come fu soppressa la Fondazione FISBAFAT e su dove finì il suo patrimonio. Si potrebbe interrogare chi ne era stato il responsabile amministrativo poi promosso a Camerlengo nella nuova Fai calabro tarantina per il bene dei congiurati e il sangue dei vinti.

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      1. Beh chiediamoci chi erano i sindaci ed i probiviri dell’epoca……… chi risponde adesso???????
        Fatelo però…….. o è sconveniente e pericoloso?????

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        1. Ci par di cogliere, al netto della serie di punti interrogativi senza senso, che tu alluda al fatto che i presidenti dei probiviri e dei sindaci della Fai sono fra quanti hanno proposto il ricorso contro l’illegittimo commissariamento della Federazione, e quindi fra i promotori di questo blog. Ma ti sfugge il fatto che il commento non parla di come venivano gestiti i fondi della Fondazione prima del commissariamento (fondi sui quali nulla potevano dire probiviri e sindaci della federazione), bensì che fine hanno fatto dopo il commissariamento e a seguito della creazione, decisa dal commissario, della fondazione Fai Cisl. Se i soldi sono ancora lì, tanto meglio per tutti. Se sono spariti li ha presi chi è venuto dopo, non chi non era andato via.
          O la cosa non ti sembra logica?

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          1. L’amministrazione collettiva di questo blog mi segnala questi commenti e mi chiede se voglio intervenire per rispondere. Ma, non avendo mai avuto ruoli nella fondazione Fisbafat né alcuna competenza sulle sue vicende (i probiviri della Fai non avevano alcuna competenza sulla fondazione Fisbafat) non ho nulla da rispondere a nessuno. Suggerisco però che chi ha delle curiosità potrebbe forse rivolgersi a Vincenzo Conso, che era segretario della fondazione Fisbafat e poi è diventato, mi pare non subito, presidente della nuova fondazione Fai. O al limite a Sbarra, che da commissario ha gestito tutta questa partita.
            Io non c’entravo nulla prima, figuriamoci ora che mi occupo di tutt’altro.

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            1. Ovviamente abbiamo censurato (perché non ci assumiamo responsabilità giuridiche delle affermazioni di altri) il nome della persona che tu accusi; una persona che non è fra i promotori di questo blog e che, anzi, sul commissariamento della Fai non era dalla nostra parte (forse stava dalla tua?).
              Quanto al fatto che parli di “vostro mandato” a proposito di fondi della fondazione Fisbafat dimostra che il tempo ti ha confuso i ricordi.
              Ma se vuoi, sulla gestione dei soldi della fondazione, ti ricordiamo la lettera del prefetto (v. il link sotto) che vi ha bocciato lo statuto della nuova fondazione perché non prevedeva alcun organo di controllo. E poi magari ci scrivi per spiegarci perché Sbarra and partners non volevano controlli su quei soldi.
              https://www.il9marzo.it/wp-content/uploads/2015/07/Lettera-Mascolo-a-Sbarra.jpg

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                1. Provocare? No, la verità fa male…..e basta con dichiarare che un provvedimento è illegittimo se nessun magistrato lo ha dichiarato (ma, anzi, ha rigettato ricorso e reclamo contro il commissariamento condannandovi a pagare le spese legali). O anche questo lo negate…?
                  Onestà intellettuale. Questa serve.
                  E vanno bene le critiche, ma devono essere costruttive.

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                  1. Il commento al quale rispondi non viene da questo blog ma da un lettore commentatore come te; quindi il fatto che tu gli risponda attaccando questo blog è senza senso.
                    Ribadiamo poi per l’ennesima volta che su questo blog non vale la regola stalinista “critiche sì, ma costruttive”. Qui le critiche sono tutte libere, comprese quelle con argomenti infondati come i tuoi. Che continui da anni, come un avvocato delle cause a volte vinte e a volte perse, a sventolare una normalissima condanna alle spese della parte soccombente per nascondere che il Tribunale ha respinto la richiesta della Cisl di condannare i promotori del ricorso per “lite temeraria”. Come avrebbe fatto se il ricorso non avesse avuto alcun fondamento, mentre la verità è che è stato respinto per motivi formali e non nel merito.
                    Ti segnaliamo peraltro che il caso comincia ad essere commentato in dottrina. Ed in maniera un po’ diversa, per quanto riguarda in particolare il ricorso ai probiviri della Cisl, dagli argomenti che sostieni tu.
                    Ad ogni modo ribadiamo che sui soldi della fondazione Fisbafat, e la loro eventuale scomparsa, dovete rivolgervi a chi ha preso in mano la fondazione. Lì forse ne sanno qualcosa.

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  4. C’erano una volta un mugnaio, il re di Prussia e un barone. Così iniziano le favole.
    Mulini contesi, giudici “disonesti” e sovrani dediti a conservare privilegi sia economici che di potere per se stessi.
    Ci sarà pure un giudice a Berlino” oppure “esiste dunque un giudice a Berlino”: la frase è stata mutuata da un’opera di Bertold Brecht nella quale si narra la storia di un mugnaio che lotta tenacemente contro l’imperatore per vedere riparato un abuso. A Potsdam, vicino Berlino, l’imperatore Federico II di Prussia voleva espropriare il mulino di un mugnaio per abbatterlo. Si trattava chiaramente di un abuso in quanto il motivo consisteva nel fatto che il mulino danneggiava il panorama del suo nuovo castello di Sans Souci. Pur di averla vinta, l’imperatore non esitò a corrompere tutti i giudici e tutti gli avvocati a cui il mugnaio si rivolgeva. Con grande tenacia, il mugnaio riuscì a trovare un giudice onesto che lo aiutò a vincere la causa. Ma questo è solo il parto della fantasia: nessuno si metterà mai contro il potere di un collaudato sistema oligarchico. Chi ci prova, è un folle e ne paga le conseguenze a caro prezzo.
    Poi venne il solito genio italico che insegnò: «Per i nemici le leggi si applicano, per gli amici si interpretano» (Giovanni Giolitti); i giudici sono persone, non santi.
    La storia non è cambiata neppure oggi!
    Ma cosa volete che accadrà con le vicende di Aletheia? Nulla: tutto sarà messo a tacere. Chi, pur avendone la possibilità, indagherà mai veramente su quale sia stata la fine (se c’è stata) del patrimonio della Fondazione FisbaFat? Nessuno! E’ così che funzionano le oligarchie. Sfogarsi farà pure bene, ma a cosa porta? Occorre impegnarsi nel formare una nuova generazione di dirigenti.

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  5. Sbarra, probabilmente ritemprato dalle ferie estive, lancia il monito al mondo politico:”sono a rischio un milione di lavoratori” o forse ha detto un milione di posti di lavoro, che non è proprio la stessa cosa. “La CISL presenterà la sua agenda di lavoro”.. non si è capito bene a chi… Scoprendo l’acqua calda adesso tutto il mondo politico si rimboccherà le maniche per toglierci dalla bratta.

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  6. nella agenda cisl le solite richieste (teoricamente anche giuste) pensione a 41 anni,rivalutazione delle stesse per i gia pensionati, pensione per le discontinuita dei giovani e poi ancora lavoro e formazione per tutti (sperando che si parli di formazione delle scuole e delle universita vere e non di quella sindacale) e infine la sanita e il sociosanitario….ovviamente come fanno i politici scafati non si dice dove reperire le risorse se non dal famoso pozzo di san patrizio….e cioè l’evasione fiscale….poveri noi….

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  7. La verità è che la cisl non ha mai appoggiato le iniziative di Aletheia. L’ispezione costituisce uno strumento solo per evidenziare che non si è mai amministrato nulla. Seppure nel cda vi siano componenti di nomina cisl….
    Mi dispiace solo che le “indagini” vengano svolte solo ad orologeria (anche da
    Questo blog) che ha tanta solerzia ad interessarsi delle vicende di qualche federazione (i bancari e gli “alimentaristi”), nonché di demonizzare chiunque per rinverdire i propri fasti (salvo poi che non si capisce quali ruoli attivi abbiano i “criticatori” seriali o, come dice qualcuno, “quale film abbiano mai fatto….”). Mi sembra tanto la logica dei 5 stelle.
    Tutto fa schifo. Tutto è da buttare. Tutto, tranne loro…….
    Serve tanta umiltà…… e non presunzione. Aletheia è la prosecuzione di Marte broker. Probabilmente ha fallito nei suoi obiettivi ma solo perché nessuno ha collaborato nel far raggiungere lo scopo che era quello di fornire servizi agli iscritti a considizioni di vantaggio.
    Se le federazioni ricevono l’ordine di non accettare neanche preventivi vantaggiosi per polizze che contraggono magari a condizioni pessime con altri competitor, credo ci sia un disegno “criminoso”. In cisl non si può fare nulla. Bisogna solo accettare la volontà della dirigenza e dei detrattori…..

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    1. La Cisl che non ha mai appoggiato le iniziative di Aletheia è un film che hai visto solo tu (basta vedere nomi e ditte nelle società del gruppo, e chi era l’avvocato di chi). Semmai, ad un certo punto, nella Cisl hanno pervalso quelli che avevano altri interessi. Ma questo è un altro film ancora.

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      1. Ma voi parlate tanto per parlare? Vogliamo vedere quante polizze della cisl sono state intermediate da Aletheia? E quante da altri broker e/o compagnie? Rapporto 5/95%. Non blaterate. Visto che avete letto i bilanci, andate ad esaminarli! Poi che esperienze falliscano e ci siano possibili inefficienze, concordo con voi. Però verificate bene quello che dichiarate. La collaborazione si attua con attività assicurativa. Non con altro.
        Però non voglio fare polemica.
        Vi invito ad essere
        Solo obiettivi

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        1. Tu sai più cose tecniche di noi, che non facciamo gli assicuratori e pensiamo che l’assicuratore e il sindacalista sono mestieri diversi. Ma sta di fatto che l’operazione Aletheia è partita contando sull’appoggio della Cisl, altrimenti sarebbe rimasta quella che doveva essere all’inizio, una cosa dei bancari. Poi sarà anche vero che la Cisl vi ha dato la “sòla”, come si dice a Roma …

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            1. fate le indagini di Assisind ed Amadori.
              non ci vuole tanto, per voi che – quando volete – riuscite ad ottenere le notizie che servono.
              Ma fatelo……..

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              1. Noi non siamo un ufficio indagini. Se sai di cose irregolari rivolgiti direttamente a chi di dovere. Oppure, se vuoi rispettare la natura di questo blog, ci scrivi e ci fai sapere a che cosa ti riferisci, così che si sembra rilevante per noi (perché noi siamo un blog, non un’autorità pubblica) lo pubblichiamo.
                Lo abbiamo detto tante volte, e ci sembra strano che tu non lo abbia capito ancora.
                Ad ogni modo ci riserviamo di non pubblicare più sollecitazioni strumentali come questa, che danno indicazioni apparentemente precise, con tanto di nomi, ma poi non dicono nulla di nulla. Il che è una pessima abitudine ed un indizio di voler solo sollevare confusione.

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        2. Ma come si fa ad appoggiare le iniziative di chi non sa nemmeno cosa sia il brokeraggio assicurativo? In Aletheia broker lo sapevano in pochi e quei pochi non ci sono più da tempo. Per il resto improvvisazione, miseri giochi di potere e spazio ad amici, fedeli … il fallimento era dietro l’angolo.

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  8. https://www.lastampa.it/speciale/politica/elezioni-politiche-2022/2022/09/06/news/annamaria_furlanritorniamo_dagli_operaiquota_41_utile_solo_ai_vecchi-8518232/
    La Furlan si è calata perfettamente nella parte.. direi nel trasformismo politico con queste pietre miliari.
    Ritorniamo dagli operai: non lo faceva da sindacalista e lo fa da politica?
    La destra è contro le donne: ma se in Liguria aveva un asse speciale con l’ex ministro imperiese Scajola.. ma su dai .. finché non è precipitato nei problemi giudiziari..
    Quota 41 utile solo ai vecchi? Ma di chi parla? Di se stessa?
    Che vergogna! Impresentabile e inascoltabile

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  9. Il fallimento di Aletheia broker era certo, incerto solo il quando, anche se l’arrivo di intesa Sanpaolo in Rbm e il cambio al vertice potevano lasciar presagire una accelerazione.
    Il brokeraggio assicurativo è una cosa seria, e venuto a mancare il socio tecnico la società è stata messa in mano a degli improvvisati che hanno seguito solo logiche politiche per non dire clientelari. Amici, parenti e pavidi. Comunque anche le ispezioni così decise fanno crescere i dubbi e soprattutto cosa si cerca? Ma chissà che non venga voglia anche ad Isvap di vederci dentro.

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