Il giorno del giudizio si avvicina

Nell’udienza del 17 gennaio scorso, il giudice della causa intentata contro il signor Giovanni Graziani dai vertici di Via Po 21 e Via Po 19 per cercare di intimidire questo blog ha “trattenuto in decisione”, come ci informa il diretto interessato.

Con quest’atto il procedimento imbocca il rettilineo finale: entro 60 giorni le parti dovranno scrivere le loro conclusioni, poi ci saranno altri 20 giorni per le repliche alle conclusioni, e quindi, ormai dopo Pasqua, ci sarà la sentenza. Che dovrà accettare le sconclusionate richieste della parte attrice, come chiedere i danni ad una persona per le libere opinioni espresse da un’altra (questo è l’intervento contestato), o respingerle e spiegare così che ricorrere in giudizio è sì un diritto garantito a tutti dalla Costituzione ma non può e non deve essere usato come arma per intimidire la libera espressione del pensiero degli altri.

In attesa fiduciosa della decisione (che comunque non toccherà questo blog, perché la causa è stata intentata ad un singolo che, anche volendo e certamente non lo vuole, non potrebbe impedirci di continuare a scrivere quel che pensiamo) ricapitoliamo cosa è successo finora.

Il 3 marzo 2021 il dottor Sbarra dell’Anas veniva eletto segretario generale di Via Po 21 a seguito delle dimissioni della signora Anna Maria, che annunciava il ritorno a vita privata per fare “solo la nonna”; come poi si è visto.

Il 9 marzo 2021 (la data è un puro caso, ma non è priva di significato) al signor Giovanni Graziani veniva notificato l’atto di citazione davanti al tribunale di Roma in cui la signora Anna Maria quale segretario generale (non è chiaro se uscente o già uscito), il dottor Sbarra dell’Anas in proprio e in quanto segretario generale aggiunto, e il Ragazzini Piero, in proprio e in quanto segretario generale della Fnp, accusavano questo blog di diffamazione e chiedevano i danni a lui.

Oltre ad essere strumentale se non temeraria nel merito l’iniziativa era sconclusionata dal punto di vista procedurale: la troika Furlan-Sbarra-Ragazzini aveva infatti omesso di promuovere il tentativo di conciliazione, che è obbligatorio in questi casi, e aveva chiesto danni per cose scritte nel 2020 in base ad una procura alle liti rilasciata nel 2019 (come se la legge ammettesse la richiesta di risarcimento per cose che non sono state ancora scritte…), più altri dettagli che tralasciamo per non andare troppo sul piano tecnico (che compete agli avvocati, quali non siamo). A questo punto avrebbero fatto meglio a lasciar perdere, invece hanno proseguito. E ora si va a decisione; in attesa della quale, può essere però interessante raccontare ancora un paio di cose, che danno l’idea di come si svolgano oggi procedimenti come questi.

In primo luogo, a causa un po’ del covid e un po’ delle riforme della procedura civile, le parti non si sono mai incontrate. Tutto si è svolto in forma scritta, nessuno ha presenziato alle udienze, nemmeno gli avvocati che non hanno mai visto il giudice. Nell’unica occasione in cui sarebbe stato possibile il contatto diretto, vale a dire il tentativo obbligatorio di conciliazione, il signor Giovanni Graziani si è presentato di persona, le controparti no. Mostrando poco rispetto per la controparte e per la mediatrice nominata dalla giudice.

Ma la cosa per certi aspetti più divertente è la trasformazione continua dei soggetti in causa: partita come una troika, la parte attrice ha visto entrare e uscrire continuamente vari personaggi, come in certe commedie (e in qualche farsa). Ad esempio Daniela Fumarola è entrata al posto di Ragazzini quando ha svolto il mandato da reggente alla Fnp, salvo uscire dal processo quando ha lasciato il posto al segretario generale Didoné. Il quale ora è parte in rappresentanza della Fnp, fermo restando che il Ragazzini Piero non è uscito dal procedimento ma resta parte in proprio.

E forse non è finita: si dice infatti che il dottor Sbarra dell’Anas potrebbe lasciare presto. Ma non l’Anas, bensì Via Po 21. Se dovesse lasciare il posto a Daniela Fumarola, e questo passaggio avvenisse prima della sentenza, la signora Fumarola rientrerebbe una seconda volta in causa contro il signor Graziani, e come esponente principale del gruppo. Mentre il dottor Sbarra dell’Anas resterebbe comunque in causa a titolo personale.

A quel punto lei, che conosciamo per non essere una stupida (semmai a volte è un po’ troppo furba), si troverebbe ad affrontare le principali conseguenze (positive o negative) di un’iniziativa che non ha preso lei e della quale certamente vede la mancanza di serietà.

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2 Commenti - Scrivi un commento

  1. Ricordare i cento anni dalla nascita di Don Milani otto mesi dopo è certo pur sempre meritevole. D’altronde Papa Francesco sana una colpa dei suoi predecessori che misero all’indice questo Profeta “eretico” Ma la cosa che più stona è vedere certi mercanti nel tempio. Chinarsi davanti al Papa presupporrebbe aver fatto ammenda delle tante ipocrisie, delle prepotenze come degli abusi di cui ci si è vantati e che hanno offeso quella dignità della Persona che don Milani seppe difendere anche contro il dogma ereticale di una certa Chiesa trionfante. Se Francesco sapesse…

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