L’udienza del Papa alla Cgil di ieri è stato un fatto di un’importanza storica, magari non grande ma neanche irrilevante.
La Cgil era nata nel 1944 per rappresentare tutti i lavoratori, anche i cattolici che si erano organizzati al suo interno con una loro corrente accanto a quelle comunista, socialista e altre ancora. Poi la corrente sindacale cristiana se ne era andata, nel 1948, perché nella Cgil non c’era pari dignità per tutti. Per lo stesso motivo, subito dopo se ne andarono anche socialdemocratici e repubblicani, e due anni dopo Pastore mise insieme i cattolici della corrente sindacale cristiana, i laici della Fil e il sindacato autonomo Ufail per creare, con la Cisl, una confederazione che univa chi si ispirava alla dotrina sociale, chi veniva dal riformismo laico e chi si era organizzato in autonomia da tutti i partiti e le correnti e senza legami politici o religiosi.
Il sindacalismo cristiano, dunque, stava dentro alla Cisl. Mentre la Cgil era rimasta il “sindacato rosso”. E se voleva parlare con il Papa doveva farlo unitariamente, cioè presentata e garantita dalla Cisl.
Ma ieri la Cgil è entrata in Vaticano da sola e a bandiere spiegate; e grida di “Viva il Papa!” hanno salutato la conclusione del discorso di Francesco. Fino a poco tempo fa, mai la Cisl sarebbe stata scavalcata così platealmente.
Quindi, da ieri, la Cisl ha perso anche pubblicamente quella sorta di titolarità di fatto ad essere il punto di riferimento del Vaticano sulle questioni del lavoro e nei con il movimento sindacale.
E così va perso un altro pezzo di quella eredità storica che l’attuale gruppo di potere a Via Po 21 sta sperperando senza ritegno.
Se poi vogliamo andare sulle note di colore, basti ricordare che nel corso dell’udienza alla Cisl del 2017 il Papa condannò esplicitamente le pensioni d’oro alla presenza di un segretario generale della Fnp la cui pensione rientrava assolutamente in quella categoria. Mentre di Landini, all’inizio del suo discorso, ha detto a braccio: “Bravo quel ragazzo!”.
Un giudizio forse fin troppo generoso per il buon Landini, ma che si giustifica ampiamente con il fatto che la Cgil viene guidata ancora da sindacalisti. La Cisl non più, e il Papa se ne deve essere accorto. E anche per questo ieri le bandiere rosse sono entrate in Vaticano senza accompagnamenti, con il plauso del pontefice e fra grida di giubilo della folla presente.
La dico tutta: Landini non mi è mai piaciuto, ma le persone cambiano, davanti al Papa ho visto un uomo umile, timoroso ed emozionato, cosa che manca in casa nostra da troppo tempo. Mi ha convinto. La CGIL ieri è diventata l’unico sindacato di riferimento per noi lavoratori e se non fosse che io ho conosciuto un’altra CISL cambierei casacca istantaneamente. Una cosa è certa, il Papa ha dimostrato di sentirsi in piena sintonia con gli uomini e le donne di questa organizzazione, non altrettanto è accaduto per evidenti motivi quando la Cisl si è presentata da lui. Non c’è null’altro da aggiungere se non complimenti alla CGIL.
io fossi in te cambierei senza indugi , se Landini ti e’ sembrato umile , se condividi un equazione per cui la Cgil che si presenta da sola dal Papa ha scavalcato la Cisl , allora cambia subito tessera .
Un pensiero che fa del Papa un riferimento per le organizzazioni sindacali , non e’ solo vecchio , ma proprio fuori dai tempi.
Che fa chi non crede si iscrive alla Uil da domani ?
Il discorso del Papa è stato di alto profilo sindacale altro che credere o non credere. Ed è attualissimo non fuori dai tempi come dici tu. Se non lo comprendi significa che di sindacato non hai mai capito nulla
Non so che ne pensa l’anonimo cui ti riferisci ma io non vorrei mai essere in te perché devi essere uno che rodi di rabbia per il video. Immagino pure tu sia fra quei pseudo dirigenti sindacali che scaldano la sedia un giorno si e l’altro anche in attesa di qualche ceto utile al chiacchiericcio. Patetico.. dovresti cambiare tu casacca, che dico lasciare proprio ogni forma di sindacato perché noi iscritti abbiamo il rigetto di sindacalisti del tuo stampo
Caro Anonimo, sono molti quelli come te che hanno conosciuto un’altra cisl e per questo è difficile lasciare un’organizzazione che hai sostenuto per anni (ti immagino come un vecchio iscritto). Ma quella cisl non esiste più, te lo dice uno che dopo 51 anni da iscritto, 50 dei quali ha ricoperto incarichi di rappresentanza a vari livelli. Onorato di essere stato amico di Fausto Scandola, di aver condiviso la sua battaglia affinché la cisl ritornasse quella che abbiamo conosciuto. Dopo tante delusioni e umiliazioni ho revocato l’iscrizione, una scelta sofferta, ma non mi sentivo più di essere complice.
Luigi Bombieri
Adriano Serafino – Condivido pienamente le acute riflessioni storiche della redazione sul significato delle “bandiere rosse in Vaticano”, della Cgil di Landini – che in migliaia – va autonomamente in udienza da Papa Francesco. E’ un articolo da far circolare. Per ora non ho visto alcun commento sul sito della Cisl e su Conquiste del lavoro: ciò testimonia la profonda involuzione della Cisl che un tempo sapeva innovarsi per consentire di prendere parola ai lavoratori, con attenzione particolare ai più deboli, a chi ha difficoltà a fare sentire la propria voce. Condiviso anche il primo commento. Nell’articolo che ho postato su https://sindacalmente.org/content/udienza-del-papa-alla-cgil/ ho inserto link per rileggere commenti sulla Cisl in udienza dal Papa del 2017, alla vigilia del Congresso Cisl. Un augurio per le festività.
La Cisl non rilascerà mai commenti su questa vicenda perché per Sbarra e compagni di tratta di una enorme rampognata sulla testa. Al massimo andranno a lamentarsi con qualche cardinale del fatto che sono stati scavalcati anche sul proprio terreno
I punti sul lavoro proposti dal Papa dovranno necessariamente diventare uno spunto per ripartire con l’unità sindacale,quella vera che parte dal territorio, dalla prima linea. E non bastano le RSU, istruite per sottrarsi a vicenda gli iscritti tralasciando l’interesse generale di tutti i lavoratori per curare gli interessi particolari, ci vorrebbe una delega sindacale unica per superare queste storture e soprattutto per rilanciare dal basso la democrazia sindacale negli organismi. Sono pronto a scommettere che la CGIL sarebbe favorevole oggi. Tanti anni fa avevo provato assieme alla segretaria territoriale CGIL di un settore merceologico a portare avanti un progetto del genere. Purtroppo i tempi per i vertici sindacali non erano ancora maturi. Chissà dopo le parole del Papa…
Dopo aver visionato questo video la nostra dirigenza a tutti i livelli si mangerà per mesi il cappello come mr Rockerduck. Una botta difficile da superare. Da morire dal ridere.. comunque la CGIL sta facendo il vuoto e la cosa non è difficile data la nullità dei nostri rappresentanti
in tutta la chiesa italiana si ha un’idea della cisl non bella.
dentro tutto fedeli al posto fisso ma fuori non sono scemi.
In tutto il mondo si ha un idea della Chiesa davvero brutta , vuoi qualche esempio
Non per prendere le parti della Chiesa, ma qui si parla della Cisl, e i dirigenti della Cisl amano invece parlarne bene, farsi fotografare con il Papa e con i vescovi, parlare un linguaggio fastidiosamente clericale, ritwittare le cose vaticane, ergersi a interpreti della dottrina sociale. Tutto per poi vedersi scavalcati a sinistra da Landini.
da parte della chiesa sana si ha un’idea brutta.
Forse ce l’hai solo tu e non tutto il mondo
Ricapitolando l’azione della CISL negli ultimi anni: c’è stata una frattura con la CGIL durante il governo Draghi, tanto è vero che al congresso CISL non si sono presentati gli altri due segretari generali.
Nonostante una piattaforma comune, CGIL e UIL vanno da una parte e la Cisl dall’altra con la scusa che i lavoratori in un momento di difficoltà economica non capirebbero gli scioperi…mah.
Alla manifestazione per la pace la Cisl si è defilata perché per lei contano i distinguo sulla pace quando forse il messaggio principale era il movimento di massa per la pace al di là di come la si pensa su Russia o Ucraina che rispetto la guerra sono temi importanti ma secondari.
Con il Papa la CGIL ha avuto un incontro vero e concreto rispetto la nostra operazione di marketing quando il Papa ci aveva ricevuto.
In sostanza siamo completamente isolati e nessuno ci dà credito. Vorrei capire dove stiamo andando..
il papa alla cisl parlo’ di corruzione d di pensioni d’oro. Davanti ai parrucconi degli enti cisl (di cui non si conoscono ne pensioni ne compensi) e di corruzione.
sul sito del vaticano ci sono entrambi
Metà dei dirigenti Cisl vota terzo polo. L’altra metà la destra.
Un colpo da maestro ottenere da quel pollo di Letta la candidatura nel Pd della nonnetta.
Sara,un fatto che il papa alla cgil parla di lavoro di poverta e degli ultimi e al nostro incontro come cisl parlò di corruzzione stipendi d’oro,pensioni d’oro etc,gia Francesco tra le mille responsabilità che ha durante il giorno senti l’esigenza di smuovere il marciume ai piani alti della cisl….risultato,nemmeno lui puo fare certi miracoli e cosi ci tenimo i piccoli e avidi mostricciattoli che abbiamo creato,complimenti all’ultimo commento sul buon Letta,solo lui poteva candidare la nonnetta pensione d’oro con il pd in sicilia poi….nota terra di cislini probi e casti
Se il Papa entra nel campo di Cesare, che fare?
Cari amici de ” Il 9 marzo”, a margine dell’articolo “Bandiere rosse in Vaticano”, in premessa non posso non manifestarvi un forte disagio nell’affrontare un tema molto delicato e che si presta a molteplici interpretazioni ma che in cuore mio non posso sottacere, pur in una limitata consapevolezza culturale e a rischio personale di essere in qualche modo etichettato.
Lungi dall’assecondate la posizione di “cristiano adulto” di prodiana memoria, anzi per certi versi all’opposto di essa, rifletto sul fatto di un Papa che sceglie di intervenire su questioni temporali non solo per “ricapitolarle” verso un senso cristiano della storia ma in qualche modo per tracciare linee di azione concrete e “visualizzando” soggetti che nella società possono farsi carico di tali istanze.
In altre parole mi pare evidente che l’attuale pontefice entri nel “campo di Cesare”, legittimamente ben inteso ma nella consapevolezza che si tratta di un terreno contraddistinto , per sua natura, dalla varietà e opinabilita’ degli strumenti da adottare per la soluzione degli stessi problemi.
Se così è, il cattolico ma anche chi cattolico non è, come deve comportarsi?
Non c’è dubbio che uno dei tratti caratteristici di Papa Francesco, sia la sua immediatezza e freschezza comunicativa, che lo fa un Papa molto amato dal popolo cristiano.
Senza tanti giri di parole, penso, che” il dolce Cristo in terra”, così lo definiva Santa Caterina da Siena, a cui come suo figlio cattolico, do venerazione non tralasciando di pregare per la sua persona, avrà a cuore tutti gli uomini amati dal Signore con particolare simpatia non per quelli che gli mostrano ottusa e clericale obbedienza su questioni per loro natura opinabili, ma per quelli che mostrano freschezza culturale e immediatezza concreta di azioni anche quando queste siano diverse da quelle proposte dallo stesso Papa o “incarnate” da soggetti che trovano il suo plauso.
Così è opinabile avere la stessa posizione di Greta Thunberg sulle questioni climatiche o di Soumahoro sull’immigrazione, al di là delle loro foto scattate assieme a Papa Francesco così lo è per Landini e compagni ricevuti dallo stesso pontefice.
Con buona pace della CISL, chiamata non tanto, come da voi ben scritto, a farsi fotografare con Papà e vescovi con un linguaggio fastidiosamente clericale, quanto a riconquistare freschezza e immediatezza sindacale. Stessa considerazione per la UIL, anch’essa chiamata a riscoprire il suo vero spirito riformista, culturalmente posizionato su una sana laicità.
https://phastidio.net/2022/12/26/il-lato-onirico-del-piano-cisl-per-mobilitare-la-liquidita-degli-italiani/
Vedere la bombetta che “occupa” la commissione bilancio fa tenerezza. Di questi tempi faceva tre settimane di ferie.
era “nonnetta” e non bombetta