Latina è sempre Latina

Latina, quando fu fondata da Mussolini, si chiamava Littoria. Caduto il fascismo il nome è cambiato ma la città è rimasta la stessa. Compreso una certa tendenza a pendere verso destra in politica.

Anche la Fai di Latina, che ha tenuto il congresso di fine commissariamento con la partecipazione di Sua Eccellenza il dottor Sbarra dell’Anas, un po’ è cambiata ma per tante cose e tante persone è rimasta la stessa.

Certo, al congresso mancavano un paio di presenze importanti fino ad un paio di anni fa, ma niente di più. E, ancora oggi come già ieri, Latina è un buon punto di partenza per fare carriera. come nel caso del segretario regionale della Fai (il secondo da destra nella foto) che ora è candidato a fare il presidente dell’Effatt, la federazione agroalimentare europea. Uno che ha posto le basi del suo percorso europeo negli anni precedenti il commissariamento, quando l’allora segretario generale creò apposta per lui una sorta di incarico speciale per le politiche comunitarie.

Anche il nuovo segretario territoriale, pur se viene dalla provincia di Frosinone, appartiene alla nidiata che fu allevata in quegli anni. E già si parla di lui come del prossimo segretario regionale della Fai. Come “la cantera” del Barcellona sforna sempre nuovi talenti del pallone, così quel vivaio continua a produrre dirigenti per la Fai, quasi che il commissariamento della federazione nazionale prima e della federazione provinciale poi non ci fossero mai stati.

Già, ve lo ricordate il commissariamento della Fai di Latina? Lo decise Sua Eccellenza il dottor Sbarra dell’Anas (quella che “non cambierà mai”), in base ad una relazione dei sindaci della Federazione. Ricevuta la relazione a novembre 2015 lui fece finire il mese, poi aspettò dicembre, poi gennaio, poi febbraio, poi marzo, poi aprile, poi quasi tutto maggio e infine all’inizio dell’estate, sulla base di quella ormai vecchia relazione, dispose il commissariamento.

Secondo voi, perché ha aspettato tanto tempo? E a chi è servito quel temporeggiamento?

Fra tanti che restano, però c’è uno che se ne va: il commissario che fu mandato dal commissario. Un piemontese che allora aveva un procedimento penale in corso, cosa che avrebbe sconsigliato questa nomina. Ora che è stato prosciolto, quando non c’è più alcuna questione di opportunità, viene fatto fuori da tutti gli incarichi.

Del resto lo diceva anche la canzone dei briganti: il cattivo della storia alla fine “è ‘o piemontese che avimmo a caccia’!” (traduzione: il piemontese che dobbiamo mandare via).

 

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3 Commenti - Scrivi un commento

  1. CREDO CHE CONTRO QUESTE DICHIARAZIONI DOBBIAMO RIBELLARCI TUTTI E DIRE AL MONDO INTERO DA CHI E COME E’ GESTITA L’INAS (cominciando da Sorgi!!!!). E’ scandaloso

    Patronati, Poletti: “Funzione insostituibile per garantire l’esercizio dei diritti dei cittadini più deboli”

    10 novembre 2016

    “La funzione dei Patronati nel nostro Paese è insostituibile: basta guardare il numero dei cittadini che ogni giorno chiedono assistenza ai loro sportelli per capire che è impensabile immaginare di farne a meno”. Lo ha ricordato il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, intervenendo oggi, a Roma, alla tavola rotonda “Patronato, welfare e coesione sociale”, in occasione della presentazione del Bilancio Sociale della INAS CISL.

    “Quello che dobbiamo garantire ai cittadini è un servizio sempre più professionale, puntando su trasparenza, qualità ed efficienza – ha aggiunto il Ministro – anche per contrastare la moltiplicazione dei soggetti che sono entrati in questo campo senza assicurare adeguati standard operativi o, peggio, perseguendo obiettivi diversi dalle funzioni sociali attribuite ai Patronati dal nostro ordinamento”.

    Poletti ha poi colto l’occasione per evidenziare l’ulteriore sfida che si pone di fronte alle organizzazioni della rappresentanza sociale dopo l’approvazione delle riforme varate con l’ultima legge di bilancio, in campo economico e sociale. “Fare nuove leggi è relativamente semplice – ha detto – più impegnativo è costruire, giorno per giorno, ciò che serve a dare concretezza a quanto è in esse contenuto; è in questa fase che diventa essenziale la collaborazione di tutte le forze che possono dare un contributo all’effettiva attuazione delle norme e a introdurre eventuali correttivi, qualora si rivelassero necessari: un fronte su cui i Patronati, in quanto luoghi di ascolto e interpretazione di bisogni e istanze, possono contribuire a migliorare la qualità e l’efficacia delle riforme introdotte dal Governo, attraverso la mediazione dei sindacati cui afferiscono”.

    Il Ministro ha osservato come solo attraverso l’attivazione di adeguate misure in campo sociale sarà possibile conseguire gli obiettivi di crescita economica che ci si è dati. È per questo che, oltre agli interventi dedicati all’innovazione, la ricerca, la tecnologia e la conoscenza – come quelli contenuti nel programma Industria 4.0 – è necessario investire nelle politiche sociali. “C’è un pezzo di società che non riesce a cogliere le opportunità che vengono dalla crescita – ha concluso Poletti – e se vogliamo davvero assicurare sviluppo al nostro Paese, dobbiamo agire su entrambi i fronti; perché è evidente che i comportamenti economici sono figli delle aspettative nei confronti del futuro e, se prevalgono il disagio e la paura, nessun intervento del Governo per stimolare la crescita potrà bastare”.

    Un approccio condiviso anche dal Segretario Generale della CISL, Annamaria Furlan, che ha espresso soddisfazione per la riapertura del confronto sociale con il Governo che ha portato alla sottoscrizione dell’accordo sulla previdenza.

    “Grazie all’accordo sottoscritto con il Governo, il primo da 9 anni a questa parte, nell’ultima legge di bilancio siamo riusciti a destinare 7 miliardi alla previdenza – ha dichiarato Annamaria Furlan – un risultato straordinario con cui siamo riusciti a sfatare il mito che non si potesse fare qualcosa a favore contemporaneamente di giovani, meno giovani e pensionati. Molto resta ancora da fare, ma non c’è dubbio che grandi passi in avanti sono stati fatti”.

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  2. Avete letto il pezzo della Segretaria nostra sul Sole 24 Ore?
    http://www.cislscuola.it/index.php?id=3219&tx_ttnews%5Btt_news%5D=28309&cHash=dcd55030c1cc128e2553f1a2a9073b63
    Che paradosso? Un’ipocrisia sconfinata secondo me; serva di questo governo, fa di tutto e di più… Altro che Cisl apartitica! Lei espone il nostro sindacato ad una sconfitta possibile e tremenda.
    Qualora vincesse il NO al referendum perlomeno dovrebbe cospargersi di ceneri il capo e ritirarsi in silenzio!
    Vedremo.
    Ma c’è qualcuno che non è d’accordo con lei in Cisl? C’è un’opposizione? Un minimo di dialogo? Come è possibile sopportare le uscite di questa Segretaria generale? E la segreteria? Tutta compatta con lei? Non ci credo!
    La Cisl che ho conosciuto non è questa!
    Faccio un appello a chi ha responsabilità all’interno dell’organizzazione: rivoltatevi! La base sarà con voi!
    W la libertà! W una Cisl rinnovata! Via questa dirigenza lontana, lontanissima dal rappresentare la base!

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