La Uil ha aperto il 3 novembre una conferenza organizzativa che deve segnare il trionfo del crocierista suo malgrado Barbagallo, dal quale sono venuti inviti all’unità sindacale che anche la signora Anna Maria ha in qualche modo rilanciato parlando di piattaforme unitarie e quant’altro.
Il giorno dopo, 4 novembre, questa unità viene smentita alle Poste, cioè l’azienda che paga una delle due buste paga che prende la signora Anna Maria. Infatti allo sciopero proclamato nell’anniversario della vittoria della prima guerra mondiale non partecipa la Uil Poste. Che anzi accusa l’ Slp e gli altri, ma soprattutto il sindacato della Cisl che ha la parte più grossa, di fare uno sciopero “ad personam”.
L’accusa, già formulata nei giorni scorsi da un piccante articolo del Fatto quotidiano, è quella per cui il sindacato guidato da Mario Petitto attraverso Luca Burgalassi starebbe muovendo guerra alle Poste per rappresaglia contro il licenziamento di Raffaele Roscigno. Figlioccio politico di Petitto, Roscigno è stato licenziato dopo essere stato intercettato, nell’ambito di un’indagine penale per fatti ai quali è assolutamente estraneo, mentre prendeva una raccomandazione poi andata a buon esito. “Normale attività sindacale”, disse Petitto, che ora chiama allo sciopero – se è vero quel che sostengono il Fatto e la Uil – a difesa del diritto-dovere di raccomandare gli amici degli amici e/o conterranei
Si vede che l’unità è facile farla fra un crocierista suo malgrado e una postina con doppio stipendio e contributi per la pensione versati in eccesso (come spiega la lettera di un importante commercialista avellinese che si trova sul sito della Cisl), ma è più difficile quando si tratta di “normale attività sindacale”.
Post Scriptum – Teniamo comunque a precisare che, se fosse vera l’interpretazione sullo sciopero ad personam, Petitto ci piacerebbe comunque più della signora Anna Maria. Perché un sindacalista che difende un licenziato, sia pure in maniere e in circostanze più che discutibili, può ancora dire di fare il proprio lavoro. Invece un segretario generale della Cisl che invoca i legittimi licenziamenti per i truffatori del pubblico impiego dovrebbe spiegare all’organizzazione e all’opinione pubblica perché nella sua Cisl i truffatori sono rimasti al loro posto mentre è stato espulso chi li ha denunciati.
Perfetta l’ultima parte, bue disse cornuto all’asino.
Ma Petito da quanti anni è nelle poste?
ha un mandato a vita????
Il signor roscigno non è nuovo ad episodi minacciosi. Ricordo nel 2011 presso lo stabilimento postel di Melzo in provincia di Milano, organizzò una spedizione formata da una decina di persone, contro un sindacalista di un altra sigla sindacale precisamente ugl. Ci furono spintoni e minacce e quando si chiesero in portineria i nomi che di notte entrarono a fare questo agguato l’azienda nascose tutto. Proprio come detto in altri articoli CISL e poste sono un tutt’uno.
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Questo commento attribuisce ad una persona dei fatti che non siamo in grado di verificare. Come nostro costume, pubblichiamo il commento e ci impegniamo a lasciare ampio spazio a chiunque avesse qualcosa da rettificare, correggere o smentire.
https://www.il9marzo.it
Esattamente era il 13 di giugno del 2011 ci fu un caos totale durante il turno di notte saranno state le 23.30 entrarono una decina di persone che accerchiarono il sindacalista dell ‘ugl minacciando lui e pure il capo turno. Le persone non furono identificate pur essendo gli accessi sorvegliati. Alla fine quel sindacalista fu trasferito a Pomezia e dopo un po’ fu costretto a presentare le dimissioni. Dal video presente su YouTube che aggredisce ad di poste italiane si riconoscono alcune persone che erano presenti quella notte a Melzo.
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