Il dottor Sbarra dell’Anas sta meglio.
Dopo un’assenza di un paio di mesi dal lavoro, è ricomparso a Rosarno, fra bandiere della Cisl e manifesti del Pd, a festeggiare la legge sul caporalato, quella che fra qualche anno potremo dire se, come sostiene lui, sarà ricordata come una conquista di civiltà o se, come qualcuno teme, si aggiungerà all’elenco delle grida manzoniane rimaste inapplicate, alle tante leggi che avrebbero dovuto cambiare il mondo e non sempre ci sono riuscite.
#Caporalato, Sbarra: Approvazione ddl dà compimento a un percorso lungo più di un anno. Torniamo a #Rosarno con legge di civiltà pic.twitter.com/I1rtjqHEwq
— Fai-Cisl Nazionale (@fai_cisl) October 24, 2016
Ma questo lo dirà il futuro; il presente è che, per citare il titolo di un libro tedesco, “lui è tornato”.
D’altra parte, l’occasione era di quelle imperdibili, vista la presenza del ministro dell’agricoltura, Maurizio Martina. Che è, un po’ come il tonno Callipo, una delle grandi passioni del dottor Sbarra dell’Anas. Figuratevi che quando era in discussione il nostro ricorso contro l’illegittimo commissariamento della Fai, lui fece produrre in tribunale come prova della legittimità della sua nomina … una foto col ministro Martina!
Che cosa dovesse provare mai un’immagine del genere non ci riusciva capirlo allora e non lo capiamo oggi. O meglio, dimostra il fatto che il dottor Sbarra dell’Anas ha una concezione un po’ delirante del potere, che lo porta a credere che chi sta vicino ai potenti, e magari si fa una foto assieme a loro, ne riceve benefici effetti.
Ad esempio, la legittimazione di un illegittimo commissariamento. O la sua improvvisa e miracolosa guarigione dalla malattia che lo ha bloccato per mesi. Una fastidiosa eredità di quando si spaccava la schiena sulle strade ed autostrade della Calabria lavorando per l’Azienda nazionale autonoma delle strade.
Nella sfrenata ambizione di potere che lo contraddistingue, lo stradino, col suo eroico rientro, non si è capito se da una convalescenza o prolungata vacanze ( nel qual caso speriamo non del tipo in uso alla uil) ha creduto, nella circostanza, di poter sfruttare, per analogia, il principio di induzione (ovviamente non a delinquere, come qualche maldicente potrebbe aver pensato) bensì MAGNETICA. Penso sia noto ai piùi che toccando un pezzo di ferro con una calamita lo stesso a sua volta diventa magnetico. Capite bene che con l’approssimarsi del congresso, una nullità simile non poteva perdere l’occasione di assorbire il “magnetismo del ministro” da usare strumentalmente nel futuro prossimo. Pare che un gruppo di pubblicisti sia già all’opera per preparare la serie fotografica dei personaggi importanti che hanno avuto l’onore d’incontrarlo.
Chiedo scusa se approfitto di questo spazio, ma sono esterrefatto del comportamento e delle parole in libertà della vostra segretaria Nazionale. Dico vostra in quanto sono da un anno felicemente un ex a seguito dello scandalo denunciato da Fausto. Scrivo per chiedere come possono, le tante brave persone resistere in una cisl gestita da simili personaggi che osano negare l’evidenza dei fatti .
Rinnovo contratti, Furlan (CISL): Nessun motivo per scioperare
Dal sito della Cisl ho letto quanto dichiarato dalla Furlan sulla manovra di bilancio: “Nella manovra di bilancio, ci sono cose assolutamente positive” e se da un lato attacca sugli statali che non fanno il loro dovere, dall’altro lato strizza l’occhio agli aumenti stipendiali per meritocrazia: “bisogna parlare di risorse, afferma infatti ma anche di produttività”.
Solo una super stipendiata come lei poteva battere, in quanto a bugie, il maestro Renzi che la perdona, dell’impudenza, perché fatta per aiutarlo. Ancora una volta parla di cose positive ma se ne guarda bene dall’elencarle (forse perché non ci sono? O se qualcosa viene data é pagata a caro prezzo).
Lo so, tanti si chiederanno dov’è la novità? La cisl è da anni che cammina col freno a mano tirato anzi con la Furlan ha addirittura invertito il senso di marcia.
Dice che bisogna parlare di meritocrazia dopo che ha contribuito a ridurre in stato di povertà anche i lavoratori ingegneri che un lavoro l’hanno ancora. Il suo cervellino le fa dire che l’ha fatto per aumentare la produttività e sempre per lo stesso motivo ha accettato che le aziende incassassero contributi statali a go-go, avessero la decontribuzione previdenziale ecc. non considerando per niente il fatto che la produttività non cresce perché non c’è chi compra visto che lei per prima ha contribuito finora ad affamarci. Ha la faccia tosta di dire che le pensioni sono state salvaguardate omettendo di precisare quali; probabilmente aveva in mente, quelle di Bonanni e compagnia.
Che schifo mi domando come possono gli amici della cisl che per fortuna non sono tutti così, subire simili vergogne. Ne conosco tanti di ben altro lignaggio e a loro dico SVEGLIATEVI non permette che s’infanghi cosi squallidamente il nome e la storia della CISL.