Alla signora Anna Maria il tonno Callipo è piaciuto parecchio. E infatti, appena rientrata dalla visita di reciproca sponsorizzazione, ha scritto per l’Unità (che ormai è un po’ il suo “caro diario” cui confidare i pensierini del giorno), un articolo elogiativo delle relazioni sindacali nel settore alimentare e della produzione alimentare stessa, entrambi simboli di “eccellenza”.
'La ripresa c'è ma ora va sostenuta': editoriale di @FurlanAnnamaria su @unitaonline pic.twitter.com/nDJkFGSuCb
— CISL Nazionale (@CislNazionale) July 31, 2016
Certo, una volta l’Unità era un giornale molto diverso da quello che è oggi (o meglio, è sempre un giornale molto allineato, ma cambia a chi si allinea; ieri a Togliatti e Berlinguer, oggi al giovin presidente del consiglio). Ma è anche vero che ai tempi in cui l’Unità era l’Unità, anche i segretari generali della Cisl erano un’altra cosa.
Ma se si va al di là del tono un po’ da tema per le vacanze, sta di fatto che un articolo scritto dal segretario generale della Cisl per un giornale molto vicino al presidente del consiglio ha un oggettivo significato politico. Ora si tratta di capire quale.
Noi un sospetto ce l’abbiamo. Mentre è in corso una delle trattative più difficili degli ultimi decenni per i metalmeccanici, una categoria nella quale si sono consumate molte delle vicende di maggior importanza, sia simbolica che reale, degli ultini anni, in cui la Fim, in proprio e quale rappresentante della Cisl, è stata protagonista di scelte difficili e importanti, il segretario generale della Cisl torna a ripetere con grande spreco di paroloni, che l’esempio per le nuove relazioni sindacali deve essere il contratto degli alimentaristi. Cioè quello che la Fim di Torino aveva detto chiaramente di non voler assolutamente prendere ad esempio. Uno dei tanti firmati nel settore alimentare, né peggiore né migliore della media, senza grandi idee e senza risultati particolari per i lavoratori.
In ogni caso, un contratto che non ha prodotto alcun premio di risultato per Claudio Risso, che aveva guidato la delegazione Fai al tavolo negoziale. In cambio della sua fedeltà malriposta, Risso è stato poi ampiamente bastonato (come e forse più degli altri ex segretari nazionali) con l’esclusione da qualsiasi posto significativo o anche non significativo nel nuovo organigramma della Fai.
Ma torniamo al messaggio politico dell’articolo furlaniano, Che a noi sembra essere di questo tipo: ma chi si crede di essere quel fastidioso Bentivogli Marco, che scrive libri e va in giro a parlare di cose sindacali invece di stare allineato alle banalità prodotte e propagate a ripetizione tipo vecchio ciclostile da Via Po 21? Il vero esempio della Cisl del XXI secolo è il dottor Sbarra dell’Anas. Uno pagato da un’azienda nella quale non ha mai messo piede (salvo smentita, che ad oggi non è arrivata a noi né ad altri che hanno sollevato il problema), e per il quale il sindacalista è uno che fa discorsi pieni di paroloni tirati fuori a caso da un sacchetto delle frasi fatte.
E sapete qual è la tragedia? Che è vero. Che con tutta la sua vigliaccheria, che lo ha portato a non porre mai nella Cisl la questione che lui pone ai giovani nel suo libro (leggete a pagina 111-112 “Lo stile del sindacalista e il valore dell’esempio”, e poi ricordatevi come si è nascosto, un anno fa, di fronte alla denuncia di Fausto Scandola di coloro che avevano dato pessimi esempi), il Bentivogli Marco, siccome parla di cose sindacali, sta diventando una specie di ospite sgradito nella Cisl.
Mentre ad essere apprezzato è chi, come sua eccellenza il dottor Sbarra dell’Anas, sta attentissimo a che le parole restino solo parole, e non incontrino mai il mondo dei fatti. Un esempio di eccellenza nel percorso di distruzione della Cisl.
PS Il temino estivo della signora Anna Maria contiene, fra le altre cose discutibili, una svista grossolana. L’autrice esalta le imprese alimentari italiane che, attraverso la contrattazione di secondo livello, diventano “più competitive ed immuni dall’istinto predatorio delle grandi multinazionali”, e poi, solo poche righe sotto, cita come esempi di questo ” modo avanzato di fare contrattazione” la Parmalat, la Barilla, la Ferrero. E la Nestlé.
Qualcuno spieghi al segretario generale della Cisl, o a chi le scrive gli articoli, che, anche a tacere delle altre, almeno la Nestlé non può essere citata ad esempio di un made in Italy che resiste allo strapotere delle multinazionali.
Se non crede al ‘9 marzo’ può far controllare su Wikipedia a qualcuno dei suoi consiglieri, pagati per saper leggere e scrivere.

Non so se la notizia che circola nei corridoi della CISL, é fondata o meno ma di certo é credibile, pare che la Furlan sia orgogliosa del fatto che Renzi abbia copiato ed applichi il suo metodo di gestire il sindacato per governare l’Italia. In effetti di analogie ce ne sono e come, capite che se fondata questa notizia per la proprietà transitiva qualche servo sciocco potrebbe dire che di fatto la dirigenza cisl guidata dalla Furlan ha portato la cisl a livelli politici mai toccati nella sua gloriosa storia. Onestamente penso che si tratti di una grande balla però se penso all’avidità, presunzione e incoscienza dei propri limiti ci può anche stare. Anche perché questo spiegherebbe meglio l’attacco a Bentivogli che conscio di rappresentare una categoria storica come la fim cerca di salvare le apparenze elencando una serie di ovvietà che però non sono quelle di Crudelia De Mon; cosa che rischia di aprire delle crepe nel NEOMETODO CISL che come si sa é Ubbidir tacendo.
La verità è che politici e sindacalisti , salvo rarissime eccezioni sono tanti zombi (morti viventi che non hanno ancora capito che sono già morti).
a proposito di codice etico e di conflitti di interesse vi pongo una domanda per vedere se a voi rispondono:
come può il Sig. Palladino Segretario della Fiba First essere nel Cda di Aletheia Srl (vusura cciaa) e contemporaneamente nuovo presidente di un Fondo previdenziale che ha come operatori finanziari dei soci/patner commerciali della Aleheia srl stessa come da video da voi pubblicato da cui mi è sorta spontanea la domanda?????
Risposta Palladino: vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare.