Non c’entra niente e soprattutto non piacerà a molti (a molti altri sì), ma la notizia di oggi è la Juve in finale di Coppa dei Campioni (perdonate, ma chi scrive ha una certa età ed ama chiamare le cose col nome di quando era giovane).
Anche la Juve alcuni anni fa, come oggi la Fai, ha vissuto momenti difficili. Ci furono decisioni a tavolino che cambiarono il risultato del campo, ci furono decisioni della giustizia sportiva forse un po’ frettolose e discutibili, ci furono contestazioni in Tribunale (che non sono ancora finite), ci furono gravi accuse a singoli che poi, col tempo, si sono notevolmente sgonfiate e rivelate strumentali, ci fu un anno di purgatorio in serie b, la società fu data in mano a gente che sembrava venire da un altro mondo, gente simpatica agli avversari ed antipatica ai tifosi, gente che pensava ad accusare i vecchi dirigenti invece che a difendere la storia e l’identità della squadra.
Ma la storia poi ha ripreso il suo corso. E ora la storia della Juve passa da una nuova finale a Berlino, la città dove, secondo il proverbio, deve andare chi vuole trovare un giudice che gli faccia giustizia. E dove i muri prima o poi cascano.
E speriamo che sia così anche per la Fai.
PS Questo post è dedicato a quello juventino del presidente della Cisl-Probiviri.