Raffaele Bonanni è in pensione dal 2011. Ma non è tipo da passare le giornate ai giardinetti solo per questo.
Per tre anni ha continuato a fare il segretario generale della Cisl; e poi, quando è stato accompagnato alla porta da chi, dal 3 maggio 2006 in poi, aveva condiviso con lui impegno nella segreteria confederale e aumenti di stipendio, si è dato da fare come prima e più di prima.
Ha fondato una specie di prepartito chiamato “Italia Più“; ha una rubrica, chiamata “30 righe” sull’agenzia online Italpress; è presidente di una società di brokeraggio assicurativo abruzzese. E ieri è comparso a “Coffee break” su La7 in veste di “professore di diritto del lavoro”.
Ed è vero! L’Universitas Mercatorum, ateneo telematico delle Camere di Commercio, lo ha accolto fra i propri docenti, nella “Fascia degli straordinari”. Due anni dopo che l’Università di Salerno gli aveva riconosciuto, honoris causa (cioè senza aver dovuto dare gli esami), il titolo di dottore in economia (nonostante qualche polemicuccia di accompagnamento…), che egli volle, significativamente, dedicare alla categoria degli edili. Quindi alla Filca, che in quel momento si preparava, grazie al suo appoggio, a papparsi la Fai in un boccone solo. O almeno così credeva.
Passano solo due anni dalla laurea, ed eccolo già in cattedra all’Universitas Mercatorum dove, a giudicare dal nome dell’Ateneo, tiene lezione in latino. Si attende con grande interesse quella sul sistema pensionistico, prima e dopo la riforma Fornero.
Nel rallegrarci del fatto che gli ex dirigenti della Cisl sanno dare applicazione a quella che la riforma Biagi chiamava “capacità di ricollocazione professionale del lavoratore” a cominciare da loro stessi perché altrimenti non sarebbere coerenti, ci permettiamo allora di alzare la mano e chiedere un chiarimento al professor Bonanni: si può licenziare una persona per aver espresso le proprie idee sul posto di lavoro?
Il caso, per chi non se lo ricordasse, è quello di Giampiero Bianchi. Licenziato dal commissario della Fai, il dottor Sbarra dell’Anas (a proposito, a quando una laurea ed un insegnamento anche a lui in “economia autostradale della forestazione calabrese attraverso la partecipazione e chiacchiere varie”?), con l’accusa di aver esultato alla notizia delle dimissioni di Raffaele Bonanni esclamando a voce alta “ora la Cisl è libera!” (ma si era sbagliato…).
E’ legittimo un licenziamento così motivato? E cosa dice il Jobs Act in materia di licenziamenti nei sindacati?
Aspettiamo la risposta del professore. Sperando di non dover dire, come in quella vecchia canzone “Che figura, il professore non lo sa!”

Il “professore” lo sa bene,caro amico estensore dell’articolo e “porgitore” della domanda, perché evidentemente non c’ bisogno di possedere capacità intellettuali e/o conoscenze specifiche particolarmente sviluppate(il nostro,onestamente,si ferma alla dimensione della modestia,avendone per contro eccezionalmente sviluppate altre come ad esempio la furbizia,l’arroganza,la presunzione,la cattiveria,la propensione al male ed a demolire l’avversario o chi solo abbia osato/osasse non ossequiarlo,eccetera eccetera), ma semplicemente perché’ chi possiede tutti i connotati appena elencati esemplificativamente, consuma la sua miserevole esistenza nella continua costruzione di strategie perverse e tessitura di trame oscure elaborate con subdola applicazione e finalizzate solo alla soddisfazione dei connotati di cui sopra. Si,caro amico porgitore della domanda al “professore”,che ovviamente resterà senza risposta come sono rimaste senza risposta e senza spiegazione le richieste avanzate ai successori e degni,prima compari e poi continuatori e se possibile miglioratori,del “Bonanni pensiero”, seguito a tutto quanto chiaramente emerso in seguito alla “schifezza” autentica riservata a Fausto Scandola. E “questi”, ovviamente continueranno a far finta di niente rispetto alle sollecitazioni anche di questo blog,perché evidentemente il confronto sarebbe improponibile per “i nostri”, che invece preferiscono tramare,ordire,ed agire nell’ombra come i soggetti delle peggiori specie(animali ed umane). Il confronto invece obbligherebbe a discutere,a prendere decisioni collegialmente condivise,ad ascoltare(almeno) chi non è asservito ed omologato al padrone, ad applicare(almeno ogni tanto)qualche regola anche se non dovesse essere totalmente vantaggiosa per chi è preposto ad applicarla,eccetera eccetera eccetera. Tutto ciò perché nostra signora delle poste ed accoliti, con l’illuminante ed anche accademico(senza fare esami) bonanniano esempio, sono sicuri(forse) di averla fatta e che la “faranno franca”. Sta a tutti quelli che sono contro queste barbarie dimostrare a questa generazione di pigmei che non è così, però bisogna AGIRE!!!!!!!
Nella Fai ci sono stati tanti responsabili. Il prete di Rocca Massima è la summa.
Si può capire che gli amici dei pigmei cattivi assumano una complicata ed insostenibile difesa d’ufficio di questi ultimi. È francamente incomprensibile e preoccupante(ma che paradossalmente spiega le cause del disastro attuale della e nella CISL) il fatto che si continui a guardare il dito e non la luna: cosa c’entrano le responsabilità’ del “prete di Roccamassima” rispetto al contesto delle considerazioni dell’articolo sul “professore” ?
Oggi gli americani festeggiano il giorno dell’indipendenza e noi, che l’America l’abbiamo scoperta, dal ll’avvento dell’era Bonanni/Furlan: ogni giorno che Dio ci manda festeggiamo!!!!!!! Il giorno della perduta libertà di parola, opinione e autonomia. Molto meglio MUSSOLINI che queste parassite nullità.
Lascia perdere mussolini… molto meglio la libertà
Di aggettivi squalificativi d’attribuire a Bonanni/Furlan e loro reggi coda i vocabolari sono esauriti. Però penso che, se nonostante tutte le ruberie, violazione di leggi, regolamenti e statuti e chi più ne ha ne metta rimangono ben saldi, impassibili ed impuniti al loro posto, senza che nessuna autorità preposta, ha anche se investita ufficialmente dal povero Fausto ed altri, non parliamo poi de “la stampa libera!!!!!” che, a parte l’eccezioni meritorie delle Iene e La 7, gli altri sono tutti allineati e coperti a sostenersi vicendevolmente. UN MOTIVO CI DOVRA’ PUR ESSERE? O no? Allora non ritenete che sia l’ora di fare un piccolo esame di coscienza sul perché?
Qualcuno, già molto tempo fa diceva che ogni comunità ha i dirigenti che merita oppure ogni dirigenza che dura e perdura rispecchia ed interpreta in modo esagerato (come la caricatura di un ritratto) vizi e difetti della maggioranza dei rappresentati: cosa che mi pare lapalissiana nel nostro caso. Perché solo la nostra italianità può spiegare quello che accade.
Morale della favola siamo italiani ovvero un popolo ancora eterogeneo da molti punti di vista ma una caratteristica che ci accomuna (purtroppo non positiva che, partendo dalle radici si è diffusa nell’Italia unita come un erba infestante in un capo di grano) parlo del servilismo che è figlio delle intermediazioni sociali legali e illegali o entrambe che vengono abusate e usate come sappiamo: per premiare e promuovere il baciapile, l’ossequioso, il servo appunto ed escludere chi non fa atto di sottomissione. Vedi gli amici Fausto e Maurizio tanto per fare qualche esempio. Mai citazione fu più sbagliata di quella di Monzeglio “fatta l’Italia dobbiamo fare gli Italiani” perchè é accaduto esattamente il contrario.
Si la libertà di prenderlo in quel posto e dire ancora grazie. Piacere che ti cedo volentieri, amico difensore della democrazia fino a quando risponde ai tuoi interessi, molto meno quando va contro. Se grazie alla democrazia devo vivere nell’Italia di oggi (simile se non peggio di quella del 22); in un sindacato che la applica nel modo che sappiamo; in un paese dove il furbo, il malavitoso, l’evasore ecc.ecc. Sono pieni di diritti e attenzione e l’essere normale è diventato un difetto da punire con la galera. Penso al povero vecchietto malmenato in casa sua e processato per aver reagito a una rapina, o alla povera signora che tornando dall’ospedale ha trovato la casa occupata e così da proprietaria è divenuta sfollata. Ti auguro con tutto il cuore di vivere qualche situazione simile e poi vediamo se vorrai ancora la libertà o la giustizia.
Per un Crapulone é facile pontificare e dare lezioni di digiuno salutare per un morto di fame molto meno chissà perché?
Si vede che sei uno di quelli che credono che “quando c’era lui i treni arrivavano in orario, e non c’era la delinquenza”. Che è l’equivalente di quelli che dicono “la Furlan sta facendo pulizia”.
Bugia quella, bugia questa