C’era una volta il voto segreto

Forse a Catania qualcuno si è ricordato del congresso dell’Ergife.

Per chi non ci segue dall’inizio, ricordiamo che quel congresso, convocato nel 2014 per ordine di Raffaele Bonanni (ribadito anche dalla signora Anna Maria) allo scopo di sciogliere immediatamente la Fai ed annetterla alla Filca nonostante che un anno prima il congresso ordinario avesse deliberato di non decidere nulla prima di due anni, alla fine decise liberamente per il no allo scioglimento. E subì per questo la ritorsione di un illegittimo commissariamento, illegittimamente usato dal commissario per assicurarsi il posto da segretario della Fai, che così è di fatto ancora commissariata.

Quel che è accaduto all’Ergife è che il voto segreto aveva permesso a molti di esprimersi senza il ricatto delle ritorsioni. Ritorsioni che infatti hanno puntualmente colpito l’unico che si è esposto, cioè Maurizio Ori. Che per essersi alzato chiedendo di poter votare liberamente, cioè con le garanzie del voto segreto, è stato epurato da tutte le strutture della Fai con un decreto di sua eccellenza il dottor Sbarra dell’Anas.

E Catania che c’entra? Nel capoluogo etneo chi controlla la Cisl ha evidentemente deciso di non correre lo stesso rischio. In ballo c’erano le dimissioni del segretario generale, Rosaria Rotolo, che già nel consiglio generale della Cisl il 27 maggio a Roma aveva annunciato la propria decisione di rimettere il mandato rivolgendo accuse piuttosto chiare al segretario confederale Bernava, e un po’ a tutta la segreteria, ed annunciando di voler dare battaglia nel consiglio generale della Ust.

Ma il 31 maggio il consiglio generale della Ust di Catania ha votato per l’accettazione delle dimissioni. Dopo che era stata respinta la richiesta di Rosaria Rotolo di votare a scrutinio segreto; forse perché, come direbbe don Camillo, nel segreto dell’urna Dio ti vede e Maurizio Bernava no.

D’altra parte, quando c’è un regolamento a dire che “le votazioni per le elezioni alle cariche avvengono a scrutinio segreto” (art. 20), non sembra così peregrina la richiesta di votare allo stesso modo sulle dimissioni di chi a voto segreto è stato eletto.

Solo che se concedi la libertà di voto poi c’è chi ne approfitta per esercitarla. E oggi la Cisl non è in grado di tollerare l’esercizio di queste libertà. E il voto segreto è stato praticamente abolito.

Ma fino a quando potrà andare avanti così? E che congresso si sta preparando visto che ancora non è cominciato e già le teste cominciano, è il caso di dirlo, a rotolare?

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4 Commenti - Scrivi un commento

  1. Ma a che serve il regolamento se quando ce ne bisogno se ne fa carta straccia? Sbaglio o la legge, nelle sue diverse articolazioni, e nata per garantire i deboli dai soprusi e abusi dei prepotenti (ammesso che tale si possa definire un omminicchio come Bernava tanto borioso quante ignorante)?
    Se questo è la funzione del regolamento tanto vale abolirlo evitando inutili prese in giro.

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  2. Je suis Faustò anche moi) · Edit

    Basta con questa Cisl.
    Chi sa denunci alla Fiananza inps ecc. o si dimetta ormai questi non hanno più nessuna remora

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  3. Vergogna nessuno vuole essere tutelato da gente del genere, nessuno ha mai raggiunto un livello così basso, adesso per andare oltre non vi resta che scavare, avete toccato il fondo. Dove sono finiti i valori su cui è stata fondata le confederazione? Dove sono gli uomini onorevoli che l’hanno fatta crescere? Voi siete dei burattini comandati da pagliacci

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  4. Vigliaccheria solo questo sta rimanendo di una confederazione fondata per tutelare i più deboli. Non siete uomini ma solo burattini comandati da pagliacci che sorridono alle inaugurazioni e poi si vendono per pochi spiccioli. Basso, davvero basso il livello raggiunto, avete toccato il fondo, non vi resta che scavare.

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