Si dice che le Poste siano un feudo della Cisl. In ogni caso, i postini conoscono bene la strada che porta alla sede nazionale, visto che da un po’ di tempo, nonostante l’invenzione delle email e di tutte le altre forme di comunicazione elettronica, arrivano parecchie missive con indirizzo via Po 21 00198, Roma.
Quella che pubblichiamo qui di seguito non ha a che fare direttamente con le vicende della Fai e del suo ingiusto commissariamento. Si tratta infatti di una richiesta di dimissioni rivolta al segretario generale da un iscritto alla Fnp; non avendo ricevuto risposta dalla destinataria, il nostro pensionato l’ha inviata anche a tutti i membri del Consiglio generale della Cisl, aggiungendo alcuni particolari (che qui omettiamo) che corroborano le sue affermazioni sul fatto che c’è troppa gente che guadagna troppo, e che cumula pensioni ricche con altri fin troppo generosi emolumenti (nulla di illecito giuridicamente, ma non giusto e non appropriato magari sì).
Abbiamo deciso di ospitarla su questo sito, dove non si fanno pettegolezzi, per tre motivi.
Il primo è appunto la nostra linea anti-gossip: siccome in molti già ne parlano nell’organizzazione, è bene che si sappia di cosa si tratta. Meglio un confronto aperto del chiacchiericcio.
Il secondo è interno alla Fai: il commissario (guardate la foto, è nuova!) non ha gradito che qualcuno abbia fatto conoscere la lettera nella Federazione da lui controllata, ed ha dato mandato di svolgere indagini su chi sia stato. Noi non siamo stati, ma rivendichiamo la libertà di far circolare le informazioni e quindi la pubblichiamo, così che tutti possano farsene un’idea. Tanto più che il nostro coraggioso pensionato pone un problema di trasparenza e moralità nell’organizzazione, cioè valori che il carissimo commissario rivendica di aver portato nella Fai; salvo infastidirsi quando ne parla qualcun altro.
Il terzo motivo riguarda le gratuite insinuazioni che la Cisl-Probiviri ha fatto nella sua (non) risposta all’esposto del presidente del collegio dei probiviri della Fai contro il commissariamento. Dopo essersi detti incompetenti, i quattro firmatri (Biffi, Alberti, Frisella e Guerinoni) aggiungono che comunque tutti sapevano di gravi “disamministrazioni” nella Fai. E ora che dicono i nostri quattro, di fronte ad accuse di “disamministrazioni” nella Cisl? E ora chi dovrebbe commissariare i commissariatori?
Teniamo comunque a precisare che non condividiamo in alcun modo la richiesta di dimissioni del segretario generale (a meno che, ma non lo crediamo, non arrivino a seguito di una sincera autocritica per aver fatto commissariare ingiustamente la Fai). Anche perché non è detto che dopo arrivi un segretario generale migliore.
Anzi, se guardiamo all’attuale segreteria confederale, e soprattutto ad un paio di persone che non sono sul punto di uscire per limiti di età, alcune ipotesi che ci vengono in mente sono sinceramente inquietanti…
Per l’amor di Dio, lunga vita alla Furlan!
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Al Segretario Generale
CISL Nazionale
Annamaria Furlan
Via Po 21
00198 Roma
RACCOMANDATA A/R
Oggetto: Richiesta di dimissioni per incompatibitità morale e etica con chi rappresentiamo.
Cara Furlan,
mi presento: sono un pensionato iscritto alla FNP CISL di Verona, ed alla CISL ininterrottamente dal 1968; il mio reddito complessivo, anno 2013, è di 54.125,00€.
Mi considero un pensionato fortunato, per la mia buona pensione, certamente superiore alla media dei pensionati e di molti lavoratori dipendenti italiani.
Oltre che aderire come socio alla CISL, mi sento parte di questa indispensabile Organizzazione Sindacale, nel panorama italiano e per i lavoratori e pensionati di questo nostro Paese.
Sono profondamente indignato, non ritengo MORALE, ETICO, GIUSTO l’utilizzo che i Dirigenti di questa Organizzazione fanno delle risorse provenienti dalle adesioni dei lavoratori dipendenti e dei pensionati al minimo, e/o con pensioni medie di 7-800€ al mese (per la verità anche per valori un po’ più consistenti, in possesso di comuni mortali) che mettono i propri contributi a disposizione dell’Organizzazione Sindacale e nelle mani del suo gruppo dirigente, che li usano per i loro compensi e per costruire pensioni super, o per attività finalizzate ad interessi personali e non per coloro che rappresentiamo (difficilmente qualificabili e compatibili con un Sindacato).
Di certo siamo di fronte ad un sistema immorale, non a singole eccezioni di qualche dirigente inadeguato: sono troppi i casi di mia documentata conoscenza di dirigenti che superano anche i 250.000,00 € di reddito; se lo ritieni posso dartene conto. Dirigenti che al massimo si spostano, pensionati o no, ma nessuno imbocca l’uscita: vengono ricollocati, mantengono od aumentano i compensi, quando invece dovrebbero andare a fare i pensionati altrove, o ritornare nei posti di lavoro, o cercarsi qualche altra attività.
Alla faccia dello scandalo dell’immorale ex-Segretario Generale Confederale Raffaele Bonanni!
Tutto questo non lo ritengo compatibile con gli associati che si dovrebbero rappresentare. Il Paese è in difficoltà, gli stipendi e le pensioni sono fermi da anni, nelle famiglie i figli sono senza lavoro e prospettiva, i lavoratori e i pensionati finanziano con le loro adesioni questo Sindacato, ed assistono a questi sprechi di risorse, autentica offesa ai nostri disagi.
Serve rompere il sistema, per portare i nostri dirigenti compatibili ed in sintonia con chi rappresentano: gli iscritti.
Non è giusto confondere la linea politica dell’Organizzazione con il comportamento censurabile del proprio gruppo dirigente.
Questa nostra CISL ritengo vada riformata, MORALIZZATA: dobbiamo cambiare profondamente, specie soprattutto nel gruppo dirigente. Dobbiamo fare entrare in questa organizzazione l’ONESTÀ, la TRASPARENZA (dall’alto verso il basso, e dal basso verso l’alto), la RESPONSABILITÀ, far pagare a chi usa l’organizzazione per la propria pancia!
Servono ricambi veri dei dirigenti, e questo è indispensabile anche negli Enti CISL, nelle Associazioni della CISL e nei Servizi CISL.
Di tutto questo non ti sei accorta, troppo integrata e interessata al mantenimento del sistema. Cara segretaria, ti consiglio di dimetterti con urgenza.
Rimango in attesa dei tuoi movimenti, per capire dove rivolgermi per ottenere la rottura del sistema.
Distinti saluti,
Fausto Scandola