Il sito “Sindacalmente” propone l’apertura di un dibattito sulla situazione nella Cisl, cominciando a far girare una lettera con alcune proposte di riforma e raccogliendo pareri. “Cinque proposte – spiega la redazione – anche per dare continuità e onorare l’impegno di Fausto Scandola”.
Segnaliamo ai nostri lettori questa iniziativa, anche perché condividiamo lo spirito di continuare l’impegno a cambiare le cose (“bisogna combattere, bisogna impegnarsi”) e condividiano con forza il giudizio secondo cui è necessario aumentare la partecipazione interna ai sindacati da parte degli iscritti, anche perché, scrive la redazione di Sindacalmente “non è certo sufficiente, come molti pensano in Cisl, offrire servizi per incrementare gli iscritti”. Non è sufficiente, e probabilmente è pure sbagliato.
Segnaliamo in particolare, fra le prime risposte ricevute, quella di Gianni Italia, ex segretario generale della Fim,per due motivi.
Perché esprime un giudizio sulla propria esperienza di iscritto alla Fnp che coincide con cose scritte anche su questo sito e che si possono leggere a questo link (in breve, quando si convocano tremila soci in una sala da quaranta posti vol dire che a partecipare alla democrazia è l’un per cento. E probabilmente si vuole che sia così).
E poi perché ad un certo punto, porta ad esempio delle sue affermazioni il recente congresso di autocommissariamento della Fai.
E non come esempio da seguire, ma di come le cose non dovrebbero andare, e invece vanno.
Visto che nasce un’iniziativa concreta per far rinascere la nostra CISL e anche da questo sito , mi sembra di aver percepito un certo interesse a proseguire la propria azione di denuncia (vedasi post precedenti che superano la fase del commissariamento) non sarà il caso di pensare ad unire tutte le forze in un’unica battaglia comune .Naturalmente i contenuti dovrebbero essere ampliati, rivisti, rimodulati e potrebbero convergere opinioni diverse , ma tutto per il bene della CISL e della causa del suo cambiamento.
Questo permetterebbe un’aggregazione maggiore e un maggior spessore di critica e di proposta.
Scusate se mi sono permesso di farmi i fatti degli altri , mi dispiacerebbe se qualcuno si è offeso, ma l’unione fa la forza insieme a tutte le RSU e gli iscritti che sistematicamente vengono esclusi da tutto.
Meglio “l’unione fa la forza”, o meglio “marciare divisi e colpire uniti”?
L’importante è esserci, e farsi sentire.