Nella Femca

La Femca dovrebbe fare un monumento alla Fai.

Non alla Fai uscita dall’Antonella a Pomezia, cioè la Fai del dottor Sbarra dell’Anas che ha usato i poteri da commissario per prepararsi il posto da segretario generale, ma a quella di Maurizio Ori, che al congresso dell’Ergife chiede il voto segreto sullo scioglimento-annessione alla Filca e non recede neanche di fronte alle scomposte pressioni del segretario generale della Cisl che strilla “signor Maurizio, ma insomma chi è lei?”.

Senza quel voto, gli accorpamenti forzati delle categorie sarebbero andati avanti “celermente”. Ed i chimici si sarebbero dissolti nella soluzione, un po’ acidula, della federazione unica dell’industria a guida del Bentivogli Marco. Senza preoccuparsi troppo del fatto che si tratta di organizzazioni con storie, prassi e tradizioni diverse e che quindi si possono anche fondere ma non su due piedi e per un mero atto di volontà

Tutti sanno che i metalmeccanici chiamavano “Montefulc”  la federazione unitaria dei chimici, accusata di vedere le cose un po’ troppo dal punto di vista dell’azienda. Così come il modo di fare dei metalmeccanici, soprattutto ai tempi della Flm, appariva lontano dal punto di vista di una tradizione sindacale poco conflittuale come quella dei chimici (e non solo in Italia: in tutta l’industria chimica tedesca non è stata persa una sola ora di lavoro a causa di scioperi dal 1972).

Insomma, come la Filca avrebbe inghiottito la Fai (ma ora devono inghiottire un bel rospo… e un po’ gli sta bene) la Fim avrebbe inghiottito la Femca. Impoverendo il pluralismo interno alla Cisl.

Ora però le parti si sono ribaltate: la signora Anna Maria (“chi è lei?”) ha deciso che gli accorpamenti non sono più la priorità; e la Femca, cambiato il segretario generale, ha ringraziato la signora con un (poco lucido) documento di solidarietà politica dopo la figuraccia fatta dal segretario generale in fuga dalla “quasi violentatrice” inviata delle Iene. Un documento che, se non fosse stato seguito da un altro, ancor peggiore, della Flaei, avrebbe avuto il privilegio di restare l’ultimo attacco gratuito rivolto a Fausto Scandola ancora in vita.

Eppure anche nella Femca esistono sensibilità diverse, proprio sulle vicende raccontate dalle Iene al grande pubblico (ma, non dimentichiamolo, sollevate da Fausto Scandola all’interno della Cisl perché dentro alla Cisl si dessero risposte adeguate; e solo dopo essere stato espulso, cioè privato del diritto di parola dentro alla Cisl, si è rivolto alla magistratura, ai giornali, alle Iene). Vicende ormai note a tutti, che la signora Anna Maria e gli altri sei segretari (a proposito, a quando l’apertura del concorso per posti numero uno da nanetto di Biancaneve lasciato vacante?) vorrebbero dare per chiusa e che invece per altri resta aperta. Soprattutto se vivono a contatto con i lavoratori.

Ad esempio, la Femca di Verona; che ha approvato un documento in cui si dicono alcune cose condivisibili e altre meno condivisibili ed al limite poco chiare, ma che ha il merito di testimoniare come la vicenda non sia affatto chiusa per molti che si sentono rivolgere ogni giorno la domanda: “cosa fa la Cisl sulla vicenda delle retribuzioni dei suoi dirigenti?”.

Fra le cose non condivisibili del documento, lo diciamo subito, c’è il fatto che si dà atto di un “cambiamento” che la signora Anna Maria avrebbe avviato. Un cambiamento, ci permettiamo di osservare, che ha avuto come unico effetto certo quello di aumentare le retribuzioni di quei segretari confederali che avevano buste paga più leggere di quelle dei colleghi già in carica durante la gestione Bonanni.

Un esempio: la Ventura Giovanna, cara amica della signora Anna Maria eletta il 31 ottobre 2014, dichiara il 10 agosto 2015 alla trasmissione In Onda, su La7, di prendere “3.200 euro” netti al mese. Questo in base al vecchio regolamento economico, che per lei forse era vincolante e per altri solo “indicativo”. Quando viene approvato il nuovo regolamento, e vengono pubblicate le buste paga dei segretari, fra una sbianchettatura e l’altra si può leggere che il nuovo stipendio da regolamento “vincolante” della signora Giovanna è pari a 4.454,80 netti, di cui 2.727,00 dalla Cisl e 1.727,80 dal comune di Torino (questo nella busta senza data messe in rete a novembre 2015; mentre in quella messa sul sito dopo la prima puntata delle Iene, a marzo 2016. a parità di lordo, il netto totale è 4.270,00).

Quindi, le pulizie della signora Anna Maria a Via Po 21 le hanno portato bene. Oppure a Capodanno aveva mangiato tante lenticchie (che, si dice, portano soldi). Eppure il suo totale è ancora qualcosa meno dei “cinquemila” che la signora Anna Maria prendeva da segretario confederale (se ha detto la verità alle Iene nella famosa intervista “non mi ero accorta di prendere tutti quei soldi”).

Più interessanti, invece, sono altre affermazioni del documento che è stato approvato dal Consiglio generale della Femca di Verona allargato a tutti i delegati Rsu. Come quando si dice che

rimane quindi per noi inaccettabile la permanenza di Dirigenti nell’organizzazione che si siano dimostrati non coerenti ai principi ed ai valori del Sindacalismo. Rimane inaccettabile che non si sia imposto a tutti i Dirigenti, qualunque posizione ricoprano, la pubblicazione immediata dei dati reddituali personali. Rimane ancor più inaccettabile che di fronte ad una crisi della rappresentanza storicamente senza precedenti si permanga con livelli organizzativi inadeguati, utili alla moltiplicazione dei ruoli e non all’assistenza dei  nostri associati, dei giovani e dei disoccupati. Al di là degli annunci, quasi nulla di effettivo, dall’Assemblea Organizzativa in poi, si è costruito in tal senso.

Il documento integrale lo potete leggere a questo link.

Quanto alla domanda “signor Maurizio, chi è lei?” che la signora Anna Maria pose nella notte dell’Ergife per provare a intimidire il suo interlocutore, possiamo rispondere noi: Maurizio Ori è stato segretario provinciale della Fisba di Modena, poi segretario regionale della Fisba e quindi della Fai Emilia-Romagna; ed è quel fesso che quando trova i debiti appena arrivato nella struttura regionale si taglia lo stipendio e guadagna meno di quel che guadagnava da segretario provinciale.

Ed a casa sua se ne sono accorti…