I conti non tornano: 2) il ritorno alla discrezionalità “mistificata”

Proseguiamo la pubblicazione avviata ieri di una riflessione sulla politica delle risorse avviata dal commissario all’interno della Fai, con scelte che rischiano di provocare gravi danni di diversi territori

Ci chiediamo: ma i soldi dati malamente in modo discrezionale in passato, ora che non vengono più distribuiti, dove vanno a finire?

Si dice, (attenzione per il momento quindi si vocifera, ma nulla ancora di concreto è stabilito o meglio la “cosa” certa e sicura  sono i piani finanziari notevolmente ridimensionati nelle loro entità) che le risorse “smarrite per strada” verranno ridistribuite alla periferia sulla base di precisi progetti avanzati di volta in volta dalle stesse federazioni territoriali e regionali……..dunque finalmente con oggettività!

Osserviamo:

a) singolare questa politica dei due tempi, intanto trattengo poi semmai restituisco;

b) la progettualità è in sé un riferimento generico, senza precisi obiettivi e conseguenti azioni di promozione nei più svariati ambiti della federazione Fai, ritorna ad essere di fatto un momento discrezionale;

c) un tentativo non maldestro di elaborazione di quanto auspicato al precedente punto b), può forse trovare in un commissario da “appena” sei mesi insediato un artefice? Ha, il nostro novello commissario già la reale percezione dei bisogni reali di una federazione complessa, quale è la Fai, per la sua capillarità territoriale e per i numerosi e specifici settori dove la stessa esplica la sua attività?

d) se qualcosa va cambiato, allora si cambi realmente, per esempio anzichè trattenere e poi restituire non è forse più giusto e semplice stabilire delle regole che alla fonte consentano minori flussi di drenaggio delle risorse dalla periferia ai livelli superiori compresi quelli confederali?

e) un’ultima domanda: ma questo è un compito da affidare a una gestione commissariale oppure è funzione propriamente categoriale? A noi sembra che la risposta giusta sia nell’autogoverno della categoria. Allora il commissario si affretti a svolgere il suo compito istituzionale e lasci perdere questioni di supposta discrezionalità.

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