Oltre l’autogoverno

Questo sito, come c’è scritto in alto, nasce per riaffermare il principio dell’autogoverno. Che, nel nostro caso, è stato calpestato da un commissariamento inflitto come una sanzione dopo il libero voto di un congresso non conforme alle direttive di Via Po 21.

Col tempo, e al di là delle nostre attese, è diventato un luogo di riflessione sulla situazione della Cisl. Un po’ perché abbiamo incrociato la vicenda, successiva alla nostra, di Fausto Scandola; e un po’ perché col tempo è emersa da diverse parti una certa insofferenza verso una dirigenza che mescola, in un cocktail micidiale, arroganza del potere ed impotenza ad affrontare i problemi anche più banali. Con un segretario generale che non è stata capace, dopo mesi, di prepararsi una versione non diciamo sincera ma almeno minimamente credibile su quel che ha guadagnato negli ultimi anni. Ed una segreteria confederale dove cresce il nervosismo e l’aggressività perché si è incapaci di prendere in pugno la situazione. Tanto che il più tranquillo di tutti è uno che sta per tagliare la corda (cioè il dottor Sbarra dell’Anas, in procinto di coronare il suo sogno pluriennale e prendere in mano la Fai).

Non è un caso se due ex segretari della Cisl, Pierre Carniti e Savino Pezzotta, in momenti diversi hanno pur cautamente espresso le loro perplessità (il secondo dovendo subire per questo un’aggressione verbale rivelatrice del nervosismo che gira a Via Po 21). E che nessuno degli altri ex segretari (certo, per motivi diversi fra di loro) ha sentito di doversi, o potersi, spendere a difesa della dirigenza attuale.

Né alcuna solidarietà è arrivata dalle altre organizzazioni sindacali; anzi, Susanna Camusso ha tenuto a far sapere che lei guadagna meno della Furlan, e che il suo stipendio da segretario generale è fermo al livello del 2008 (cioè da quando è cominciata la crisi; il contrario di quel che è avvenuto a Via Po 21).

Nessuno fra i giornalisti, gli studiosi, gli esponenti politici teoricamente un po’ più vicini alla Cisl ha mai raccolto il tentativo di Via Po 21 di far credere che fosse in atto “un attacco al sindacato” o “ai corpi intermedi”. Insomma, la Cisl è debole ed isolata. E non perché c’è la globalizzazione o perché il governo è ostile, ma perché è incapace di fare i suoi compiti a casa più elementari.

E così, una vicenda che tutto sommato poteva essere gestita e disinnescata usando un po’ più di accortezza e un po’ meno di arroganza quando è venuta fuori, rischia di mettere in dubbio la credibilità di tutta l’organizzazione. Non solo della sua dirigenza, che alla fine conta il giusto e non è mai eterna, ma dell’ossatura della Cisl, che è fatta dai delegati di fabbrica, dai dirigenti sul territorio, da chi lavora nelle sedi. Perché poi tutto finisce nel frullatore dell’informazione, e sembra quasi che a prendere i maxi-stipendi sono stati loro.

Ma se crediamo all’autogoverno, al principio per cui il sindacato non è una cosa che scende dall’alto ma è fondato su chi sta in basso, ed è dal basso che si legittima chi sta in alto, non è possibile limitarsi a recriminare. Bisogna autogovernarsi anche in questo, cercando di costruire delle risposte e delle alternative. Come diceva Fausto: “bisogna combattere, bisogna impegnarsi”.

Per quanto ci riguarda, mettiamo a disposizione lo spazio di questo blog, che era stato aperto quando la Fai era stata commissariata ed aveva un’attesa di vita che non andava oltre la durata del commissariamento, se può servire all’auto-organizzazione di chi abbia voglia di darsi da fare per uscire da questa situazione.

Di chi non si rassegna al fatto che il sindacato di Giulio Pastore si trova ridotto ad aspettare con timore cosa succede nella prossima puntata delle Iene.

Condividi il Post

Un Commento - Scrivi un commento

  1. la Cisl è debole ed isolata e lo sarà sempre di più, almeno fino a quando non si libererà delle insignificanti e deleterie figure che la rappresentano, dedite solo ad arraffare svendendo i suoi rappresentanti e non perché c’è la globalizzazione o perché il governo è ostile, anzi questo è alquanto seccato di aver puntato sulle persone sbagliate (dilettanti allo sbaraglio sono, altro che gli Statisti a cui amano atteggiarsi). La CISL, grazie a loro è diventata lo zimpello di tutti ed è vista come l’esempio IN NEGATIVO di cosa può diventare un cittadino comune incapace quando si trova (senza merito) a gestire un potere di molto superiore alle sue capacità. PRIMA O POI VA A SBATTERE come accadrebbe a un tizio che senza patente volesse guidare una macchina da corsa.
    Ogni giorno mi chiedo e chiedo a DIO: ma che male hanno fatto i tanti onesti CISLINI per meritarsi una simile sventura?
    Wiva LA C I S L L I B E R A

    Reply

Commenti