Bonanni (ovvero, dove finisce lui e dove comincia lei?)

Fra le 561 visite che abbiamo avuto ieri a questo sito, ce ne sono state un paio che ci hanno lasciato nei commenti, più o meno, la stessa domanda. Uno chiede “come mai non parlate mai di bonanni????“, con ben quattro punti interrogativi; un altro “Ma come mai non parlate mai dello scempio che ha fatto Bonanni alla cisl????“, sempre con gli stessi quattro punti interrogativi.

Certo, qui si parla più del presente che del passato. Ma neanche tanto (perché poi capita che il passato non vuole passare). E ne abbiamo la prova.

Questo sito ha una funzione di ricerca interna, in alto a destra nello schermo, sopra il contatore visite. Abbiamo allora inserito la parola “Bonanni”, e spinto su “cerca”. Sono uscite otto pagine di risultati, per quasi cento post. Senza contare, ovviamente, quelli in cui l’ex segretario della Cisl è indicato come “Raffaele”, “Rrraffaele” (dove le tre erre sono una maniera di far intuire la pronuncia alla siciliana), “il segretario generale precedente”, e simili.

E non basta. Perché il riferimento al nostro è implicito tutte le volte che, parlando della confederazione, abbiamo usato l’espressione “centralismo democratico” sia per il periodo di Bonanni che per quello successivo. Oppure potremmo citare quando parliamo di “Via Po 21”, per sottolineare che, con don Raffaele o con la signora Annamaria, il problema è rimasto quello della negazione dell’autonomia delle strutture e quindi della democrazia interna.

Ma siccome le domande vengono evidentemente da chi va dicendo in giro che dietro alle critiche alla segreteria attuale ci sarebbero fantomatici amici di Bonanni in cerca di vendetta, suggeriamo di leggere il post intitolato appunti “Amici di Bonanni” (fate clic sopra il testo evidenziato e lo potete leggere).  Qui riproponiamo solo la scena di Totò che abbiamo usato per far capire cosa si merita chi di dice che noi, commissariati da Via Po 21 per non aver fatto la fusione, saremmo amici dell’ex segretario generale che voleva imporci la FaiFIlca.

 

 

 

Oppure rileggetevi l’intervento del signor Giovanni Graziani Avvenire e passato prossimo; e rispondete alla domanda del perché “Rrraffaele”, prossimo all’uscita per il compimento dei 65 anni, aveva avuto all’unanimità dal congresso del 2013 la proroga fino a 67 anni, ulteriormente prorogabili fino a 69 grazie all’approvazione, sempre all’unanimità, dello spostamento delle regole dallo statuto al regolamento modificabile a maggioranza dal consiglio generale in ogni momento.

Oppure ricordatevi che questo è un sito che nasce per contestare l’illegittimo commissariamento della Fai (il 9 marzo era la data della prima udienza in tribunale). E chiedetevi come mai il primo atto della Furlan, appunto il nostro commissariamento, sia stato in totale continuità con la gestione Bonanni.

Ma, come sempre, se le parole (comprese le nostre) sono interpretabili diversamente, le immagini sono chiarissime.

E allora guardate la foto qui sotto, scattata il giorno 8 ottobre, quando uno lascia e l’altra entra.

E poi diteci se riuscite a capire, in questo connubio, dove finisce Bonanni e dove comincia la Furlan.

CBonanni,con Furlan

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7 Commenti - Scrivi un commento

  1. ernesto "che" guevara 2 · Edit

    per favore non fate piu`vedere questa foto !! ogni volta sto male e vedendo quanto immobilismo c´`e`nella CISL, penso e mi dico “ma e`mai possibile che nessuno alzi la mano e dica “voglio sapere cosa e`successo !!”

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  2. Ferrarotti Agostino · Edit

    Il detto dice che prende gli stessi anni chi ruba e chi tiene il sacco. Nella CISL non si ruba perché si applica il regolamento o meglio non si applica quando è indicativo (con importi fai da te) e si applica quando diventa vincolante (dopo averlo modificato aumentando gli importi e aggiungendo la famosa indennità di funzione), ma alla fine il guadagno è assicurato. Nella CISL però si tiene il “sacco” , cioè tutti si sostengono a vicenda perchè quelli che c’erano con Bonanni, ci sono ancora ora con la Furlan; altro che rinnovamento riformista più volte sbandierato, altro che cambiamento e trasparenza, altro che complotto per restaurare Bonanni: i suoi sono ancora tutti lì. Quindi nessuno alza la mano, tanto meno il livello confederale regionale formato da persone fidate che i panni sporchi li lavano in famiglia (cioè non li lavano). Naturalmente sto parlo della CISL che piace tanto alle Iene, non quella di noi poveri iscritti che saremmo stati lieti di discutere di quello che è successo. Ma allora si dovrebbe permettere di esercitare quella grande virtù che si chiama “DEMOCRAZIA”, cosa che in CISL è già morta da qualche tempo.

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  3. So di essere un idealista fuori dal nostro tempo e me ne vanto. Sulla miseranda vicenda che da un anno avvelena e deturpa l’immagine della CISL e l’onorabilità dei suoi iscritti osservo che la “GENTE” fa di tutt’erba un fascio, accomunando la stragrande maggioranza degli iscritti ad una genia di individui che si sono dimostrati distanti anni luce dalle caratteristiche dei cislini fondatori.
    Rispetto al movimento di distrazione di che si va prefigurando con gli interventi delle strutture segnalate suggerisco agli iscritti che vogliono capire cosa sta accadendo e tra chi? Di classificare i cislini in due categorie (Totò parlava di uomini e caporali ovvero servi e padroni) nel nostro caso però penso a: menti libere che antepongono il bene comune anzi oserei dire dell’umanità (perchè si estende nella storia) e ingordi arrivisti che privilegiano i propri interessi perseguendoli senza scrupoli (come i fatti dimostrano).
    IL POSTINO

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