Avvenire (e passato prossimo)

Il signor Giovanni Graziani ci gira una lettera che ha mandato al quotidiano Avvenire per commentare un articolo a firma Francesco Riccardi che parla della Cisl.

Volentieri la pubblichiamo

Francesco Riccardi parla bene della Cisl e di una “svolta” verso la trasparenza. Di una rottura col passato, dopo le critiche per la pensione di Bonanni e per la “vicenda Scandola”.
Ora, la Cisl del 2015 è, più o meno, la stessa del 2013. Quella che cambiò le regole a favore di Bonanni che, pensionato dal 2011, ottenne una proroga per restare nel suo incarico. E non a maggioranza risicata, all’unanimità.
Cosa è successo in due anni? Perché le stesse persone e gli stessi dirigenti votano all’unanimità le regole pro Bonanni e poi all’unanimità le regole per la svolta del dopo Bonanni?
Le possibilità sono tre.
La prima: nel 2013 mentivano. Erano tutti contro Bonanni. Ma, come Nicodemo, per timore degli altri nessuno lo diceva. Quando poi hanno scoperto di essere tutti anti-bonanniani della prima ora, hanno svoltato verso la trasparenza.
La seconda: la vera Cisl è quella del 2013, quella di oggi cerca di stare a galla. E allora, “controordine compagni, le regole si rispettano” (perché le regole, anche molte di quelle citate da Riccardi come novità, c’erano anche prima). Pronti a tornare ai santi vecchi del calendario una volta calata l’attenzione.
Un’ipotesi inquietante. Ma mai quanto la terza. Che, purtroppo, è anche la più probabile. E che si chiama trasformismo. Cioè un gruppo dirigente ieri con Bonanni oggi contro Bonanni, ieri con redditi un po’ troppo alti, oggi con redditi riallineati, ieri tutti da una parte oggi tutti da un’altra. Oggi si svolta, domani si risvolta, poi si svolta ancora, e tutto rimane al punto di partenza.
Ma il problema non è neanche la dirigenza trasformista; è un’organizzazione che non sembra in grado di accorgersene.
Giovanni Graziani – Roma

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2 Commenti - Scrivi un commento

  1. La verità, che emerge chiaramente e che le osservazioni di Graziani confermano ci dice che la cisl è oramai un morto che cammina. Tutto va sempre bene prima, durante e dopo Bonanni; cambiano le situazioni, scoppiano gli scandali, il sindacato, dimezza gli iscritti. Tutti tranquilli da domani faremo rispettare le regole (le stesse che c’erano già e che essi per prima non hanno mai osservato). Le innovative riforme di razionalizzazione serviranno solo a consolidare il loro potere. Questi non hanno capito che hanno ucciso la Cisl con il loro modo di operare. POVERI ILLUSI sono talmente piccoli di comprendonio che elaborano strategie a getto continuo, come lo charlot nei panni di hitler in uno dei suoi famoso film. Ci sarebbe da bellicarsi dalle risate se la situazione non fosse seria e drammatica quale é.
    Ancora un po di pazienza e se ne vedranno delle belle

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