In questi mesi, anche su questo blog, si è fatto un gran parlare di quanto gadagnano i dirigenti della Cisl; sia quelli in attività, dal segretario generale in giù, sia i diversamente attivi, come alcuni che sommano alla meritata pensione questa o quella prebenda ottenuta da Via Po 21 (o, come nel caso di Nino Sorgi, anche più di una).
Anche la Cisl-Probiviri è fatta da pensionati. Quindi da gente che ha già di che vivere.
C’è da sperare quindi che almeno la loro opera sia prestata gratuitamente, o giù di lì. Perché in questo modo nessuno potrebbe sospettare che quando devono decidere su ricorsi che riguardano i comportamenti di Via Po 21 (come quando hanno respinto il ricorso contro il commissariamento della Fai, o quando hanno espulso e riespulso Scandola) possano essere influenzati dal fatto di dover giudicare, detto volgarmente, chi li paga. O peggio, che le loro decisioni non siano assunte da un giudice al di sopra delle parti, ma da chi ha assunto un incarico retribuito per fare gli interessi di qualcuno.
E se non sono pagati, anche lo “score” del 100 per cento (nel senso che con loro Via Po 21 ottiene ragione nel 100 per cento dei casi) non può destare alcun sospetto di essere dettato da ragioni di gratitudine.
Sì, ma … c’è un ma: il codice etico della Cisl quello sul cui rispetto sono stati chiamati a vigilare, ci sembra che non preveda alcun dovere di trasparenza da parte loro. Né giuridico, né etico-morale.
Va bene, ma comunque chiediamo lo stesso; si può sapere quanto costa la Cisl-Probiviri, quella che sta a Via Po 22 e dà ragione nel 100 per cento dei casi a Via Po 21?
Quanto costa?
Pare che costi la libertà del sindacato!
I compensi dei probiviri non sono niente di scandaloso.
Per intenderci, prendono molto, ma molto, ma mooolto meno di un Sorgi.
Il che non vuol dire che lavorino gratis. Diciamo che, accanto alla pensione, hanno una integrazione non meramente simbolica. Ma meno di quel che prende un avvocato per una prestazione professionale.