…e commissariare l’Adiconsum no?

L’Adiconsum è il primo, almeno in ordine alfabetico, degli enti della Cisl (come risulta dal sito della Confederazione).

Il suo presidente è il messinese Pietro Giordano, già membro della segretaria nazionale della Fisascat assieme, fra gli altri, al segretario generale Pierangelo Raineri (uno dei “due o tre casi isolati sui quali sarà fatta chiarezza al più presto…“) a Rosetta Raso, (sindacalista calabrese e madre premurosa) e, lo diciamo con simpatia, a quel pirla di Pirulli.

Il presidente dell’Adiconsum e una società di quelle che fanno i soldi con il gioco d’azzardo online hanno fatto un protocollo. Che naturalmente non vuole certo incoraggiare le ludopatie, né usi men che legali del gioco (ci sono province del sud dove le scommesse sono sospettate di essre usate dalla criminalità organizzata per il riciclaggio); anzi, vuole proprio che si giochi in modo responsabile.

Ma esiste un “gioco d’azzardo responsabile” come lo definisce, sul sito dell’Adconsum, Maris Bonello? Una signora che viene definita “Integrity Analytics Manager Unibet” (in italiano, sarebbe l’oste che ti dice che il vino è buono)? O questa espressione è un’altra maniera per far credere che in fondo non c’è niente di male. se lo fai responsabilmente, a giocare una volta? Che è anche vero, solo che se non c’è niente di male la prima volta poi non ce n’è neanche la seconda, la terza, la quarta, la quinta… e avanti così senza che sia mai l’ultima.

Per una volta, dobbiamo comunque dare atto a Via Po 21 di aver reagito. E nella maniera giusta. Una circolare della Ventura Giovanna, pubblicata sul sito www.vita.it, parla di “estraneità” della Cisl all’iniziativa, e suggerisce al Giordano Pietro di “verificare ogni possibilità che consenta di recedere dall’accordo sottoscritto”.

Meno male. Ma forse si può fare di più.

Perché la Cisl, che ha appena strombazzato ai quattro venti l’adozione di un codice etico, forse può agire con più decisione su una questione, come si usa dire, “eticamente sensibile” come questa.

La stessa Cisl che ha commissariato la Fai per ritorsione contro il libero voto del suo congresso, perché non usa lo stesso strumento in un caso così grave, un’iniziativa che è stata condannata con un comunicato anche dalla Consulta antiusura ‘Giovanni Paolo II’?

 

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2 Commenti - Scrivi un commento

  1. Ci mancava solo che la Cisl si prestasse a favorire il riciclaggio di denaro sporco e la frittata è completa. Avanti così, miei prodi, che la disfatta é assicurata.
    Ma il signor Giordano sa che nella Cisl esiste il progetto San Fracesco e molti Cislini collaborano con l’associazione libera di Don Ciotti proprio per combattere le varie articolazioni dell’usura, ricicaggio pizzo ecc.
    E la Confederazione sbaglia se pensa di cavarsela lavandosene le mani con la circolare Pilatesca e accomodante della Ventura del tipo. Io non sapevo cercate di recedere.
    Mi viene il forte dubbio che la tattica sia la solita: voi provateci; se nessuno protesta OK altrimenti io non ero stata informata. Chiaro no?
    Perchè invece di far fare queste figuracce alla Cisl, il presidente Giordano non porta l’adiconsum alla lotta affinchè le assicurazioni, in caso d’incidente d’auto con feriti e ricoveri in ospedalo paghino, come previsto tutte le spese sanitarie conseguenti all’incidente? Invece di accettare supuinamente che paghi lo Stato cioè noi? Lo sa il signor Giordano che si tratta di miliardi di euro regalati alla lobby delle assicurazioni ? Non credo ma allora in base a quali competenze occupa quel posto? e altrettanto dicasi per gli altri acclarati incompetenti.

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  2. Tale Sabrina Dorio, segretaria UST Padova Rovigo, all’intervento nello specifico di una iscritta in direttivo Fim, ha risposto che ‘Annamaria ha mandato una letteraccia’ a Giordano, per indurlo a più miti consigli. L’iscritta ha ribattuto che intanto al richiamo non era stata fatta pubblicità, e che comunque l’accordo con Unibet non risulta essere stato rescisso, anzi Giordano insiste per mantenerlo.
    Secondo la Dorio Giordano ‘ha una concezione dell’autonomia ai limiti dell’anarchia’, e ‘Annamaria lo metterà a posto’. Non c’è tanto da crederci. Pare che dell’etica, tolto qualche delegato isolato che ha convintamente applaudito alla denuncia di questo accordo che molti in Fim non conoscevano, non gli importi nulla a nessuno e soprattutto ai dirigenti. Ma…tutta questa familiarità della Dorio con la segretaria confederale, come si spiega ?

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