L’Atalanta

“Anch’io avrei voluto che l’Atalanta non vendesse Moralez, ma se l’ha venduto devo guardare alla formazione che va in campo”.

Chi parla così è il Petteni Gigi, l’uomo che per Via Po 21 ha condotto la trattativa con Cgil e Uil per il documento unitario sulla contrattazione in cui è stato accettata l’attuazione dell’articolo 39 della Costituzione.

Intervistato da Labor Tv (a proposito: quanto è costata alla Cisl questa follia? Più del conto dell’Ergife?) il Patteni Gigi usa questo argomento forte (potete immaginare gli altri…) per difendere il proprio operato e per vendere l’idea che quel documento (che la Confindustria ha già bocciato mentre la Cgil continua ad andare per la sua strada col referendum sul Jobs Act ed il rinnovo degli alimentaristi si  è bloccato anche per questo) sarebbe il miglior affare possibile per la Cisl.

Ma caro Petteni, come si dice a Roma, “famo a capisse”. Qui non è stato venduto Moralez, qui è stata venduta l’Atatalanta.

Peggio, è stata venduta al Brescia.

Peggio ancora, al Brescia l’ha venduta tu, che dicevi di esserne il primo tifoso.

Per carità, non è che la Cisl del 2016 deve fare per forza le stesse scelte di quella del 1950 sull’articolo 39. D’altra parte se Giulio Pastore e Mario Romani sono passati alla storia e la generazione di Petteni e del dottor Sbarra dell’Anas forse non ci passerà (comunque non per gli stessi gloriosi motivi), una ragione ci sarà.

Solo una cosa ti chiediamo: almeno non andare in giro a presentarti come quello che nella Cisl interpreta la fedeltà con quel passato.

Perché se sei tifoso dell’Atalanta, la difendi. Se la vendi, foss’anche al miglior prezzo possibile (e non è questo il caso), ti interessa qualcos’altro.

 

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4 Commenti - Scrivi un commento

  1. Se il futuro è nelle mani di: Bentivogli, Sbarra , Petteni, Ventura e simili; beh! Allora possiamo tranquillamente dire che la Cisl è rovinata e dunque può chiudere bottega, perchè queste brutte copie del Renzismo non perchè lo seguono ma perchè imitandone i tanti difetti e bypassando i pochi pregi. Non può che finire così; visto che la concorrenza é tra chi ha più difetti e sa di meno. D’altra parte sono stati attentamente selezionati dai supermegadirigenti proprio perchè non dovevano pensare ma ubbidire. Cosa che, visto i risultati gli riesce molto bene.

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  2. In consiglio generale Fim a Padova, illustre ospite il teologo tarantino di turno – Franca Porto ormai è data per dispersa – ci sono state propinate tutte quelle balle di cui avete correttamente scritto nei post sul tradimento.
    Purtroppo, fra l’indifferenza dei più che aspettavano solo il buffet, perchè preferiscono direttivi ‘tecnici’.
    Il tema della riunione era l’identità, gli ‘attacchi al sindacato’, come prevenirli, come difendersi e come riconquistare la fiducia e l’interesse della gente = + iscrizioni.
    I relatori non erano manco sfiorati dall’idea che la fiducia e le iscrizioni vanno conquistate.
    Nessuno che abbia accennato all’etica, alla trasparenza, e nemmeno al valore della storia passata.
    Solo critiche a valanga a Fiom Cgil e governo.
    Loro, tutti santi puri lungimiranti e soprattutto…disinteressati.

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  3. Ho visto il filmato di Petteni sulla contrattazione che con quello della Ventura, a difendere i loro stipendi, mi ha fatto vergognare di aver avuto dei dirigenti simili.
    Mi dispiace ma da ex FIM e poi FNP per un totale di 46 anni di tesseramento veder ridotta la CISL, questo grosso sindacato, in cui ho veramente creduto, vederlo così svenduto da dirigenti incapaci ed egoisti mi ha portato unitariamente a degli amici a dare la disdetta, mi dispiace ma vedere la mia quota tessera ad andare ad arricchire certa gente, preferisco devolverla a chi ne ha veramente bisogno, almeno so che aiuto qualcuno che ne ha veramente bisogno, questo era l’insegnamento dei fondatori della CISL e non quello dell’attuale dirigenza, VERGOGNA, ritornate a lavorare da dove arrivate ma forse, anzi certamente, neanche loro vi vogliono più

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  4. ABBASSO I GIUDA ISCARIOTA
    Condividere l’amarezza dell’ex fim, poi fnp e suoi colleghi ed esprimere loro tutta la mia comprensione e solidarietà è il minimo che possa fare; però chiedo perché abbandonare e darla vinta a questi GIUDA ISCARIOTA in miniatura, che per trenta denari (vedi il giochetto della bilateralità in cambio di…..sterco del diavolo.) si sono venduti tutti i poveri cristi lavoratori sindacalizzati e non?
    No, non bisogna arrendersi ma continuare a sputtanarli fino a quando non mangeranno la polvere e berranno l’amaro calice dell’isolamento sociale. Solo allora forse si renderanno conto del male che hanno fatto a tanti poveri CRISTI!!!!!!! E allora come Giuda Iscariota saranno tormentati dalla propria coscienza per tutto il resto della loro misera esistenza.
    UN CREDENTE NELL GIUSTIZIA DIVINA

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