L’esigibilità universale dei minimi salariali definiti dai Ccnl, in alternativa all’ipotesi del salario minimo legale, va sancita attraverso un intervento legislativo di sostegno, che definisca l’erga omnes dei Ccnl, dando attuazione a quanto previsto dall’Art. 39 della Costituzione.
Con questo passaggio del documento unitario con Cgil e Uil sulla contrattazione, la Cisl abdica ad una sua posizione storica: quella del rifiuto di una legge di attuazione dell’articolo 39 della Costituzione. Un articolo che a Mario Romani e Giulio Pastore era sembrato antiquato nel 1950, e che nel 2016 viene rilanciato in un documento intitolato, senza ironia, “Un moderno sistema di relazioni industriali”.
Un “moderno sistema” con un vecchiume come l’articolo 39? Con un ritorno ad idee e proposte della prima metà del secolo scorso? Con il tradimento esplicito dell’eredità politica di Giulio Pastore e dell’eredità culturale di Mario Romani?
E in cambio di cosa la Cisl ha ammainato la sua bandiera?