Se le parole del Papa sono illuminanti (anche per chi, come la Cisl, gli batte le mani e poi fa tutto il contrario di una “salutare decentralizzazione”), nel caso del dottor Sbarra dell’Anas ad essere illuminante è il suo silenzio.
Un silenzio particolare e rumoroso, perché fatto di un discorso di due ore in cui ha parlato di tutto e di più, tranne che di ciò sul quale dovrebbe rispondere se nella Fai la democrazia interna non fosse sospesa. Cioè di quanto negli anni passati ha guadagnato in più rispetto alle indicazioni che altri invece hanno doverosamente rispettato.
Su questo, un silenzio assoluto, eloquente ed un po’ arrogante. Sul resto, un fiume di parole non sempre interessanti (lo diciamo in base alla sintesi pubblicata sul sito della federazione) tranne il passaggio in cui il dottor Sbarra dell’Anas ha confermato come il commissariamento della Fai fosse un imbroglio che serviva a mettere lui al comando invece di eleggere democraticamente un nuovo segretario dopo le dimissioni di Cianfoni. Perché dire che con la Filca si dovrà fare una “nuova Federazione pluricomposta”, significa dire esattamente qualcosa già deciso dal voto del congresso di un anno fa; invece quel voto ha provocato il commissariamento con l’accusa di violazione delle indicazioni confederali. Che è stato quindi un imbroglio ed un atto di profonda disonestà politica da parte di Via Po 21. Anche perché voluto da chi le indicazioni confederali sui tetti di retribuzione non le seguiva da tempo.
Non una parola sulle sue retribuzioni di questi anni. Cosa che già sarebbe poco accettabile di per sé, ma che diventa del tutto intollerabile quando poi lui, il dottor Sbarra dell’Anas/segretario confederale/commissario della Fai/presidente della Fondazione Fai-Cisl/presidente della società Rinnovamento/presidente della casa editrice Agrilavoro/varie ed eventuali si atteggia a missionario venuto a riportare la morale in una federazione corrotta. Come quando dice che “la Federazione deve essere una casa di cristallo” (e la Confederazione no?); proprio lui che ha cercato di sopprimere la revisione sui conti della Fondazione Fisbafat (e che avendo soppresso di fatto il collegio dei revisori senza che le relative modifiche statutarie fossero entrate in vigore ha gestito per mesi i conti della Fondazione in una situazione di sostanziale illegalità).
E d’altra parte, la casa di cristallo non è sufficiente alla trasparenza. Ci vuole sempre che qualcuno guardi oltre il vetro e dica cosa si vede. Un po’ come nella favola del re che gira nudo per strada dicendo che indossa abiti bellissimi, e tutti dicono che è vero. Finché un bambino non dice che il re è nudo.
Così è per il dottor Sbarra dell’Anas. Che è nudo. Ma non basta che tutti lo possano vedere, bisogna che qualcuno si svegli e lo dica.
E veramente imbarazzante che dopo più di un mese non si sappiano gli stipendi dei ns dirigenti.
Ripeto denunciamoli per appropriazione indebita o truffa come ho capito dalle parole di Treu.
Capisco che è un discorso delicato ma questi devono essere puniti per il bene dell’organizzazione.
Ma che discorso delicato, qui tutti hanno famiglia e hanno paura di parlare. Nel 1953 uscì un manifesto della CISL con scritto: iscriviti al Sindacato Libero.
Io qui di Libero non vedo più niente…