Ben altro

Il dottor Sbarra dell’Anas conosce il trucco del “ben altro”.

Quando ti si rimprovera qualcosa, e tu vuoi evitare di rispondere, accusi l’altro di aver fatto “ben altro”. Senza precisare cosa. Ché tanto, siccome nessuno è senza peccato, qualcosa avrà fatto.

Però, sempre di un trucco si tratta. E lo conosciamo anche noi, che non ci caschiamo.

Accade ora che il dottor Sbarra dell’Anas (che oltre ad occuparsi di problemi della viabilità fa anche il segretario confederale della Cisl ed il commissario della Fai, più varie ed eventuali), sia tornato ad usare l’argomento del “ben altro” contro la Fai ed a difesa di chi (al vertice della Cisl e non genericamente “nella Cisl”), ha preso più soldi di quel che indicava il regolamento confederale (cioè a difesa di sé stesso e di suoi colleghi).

Anche in occasione dell’attivo dei delegati della Fai dell’Emilia-Romagna riverniciato in tutta fretta da Conferenza organizzativa (sì, succede anche questo. Prove generali di uno pseudo-congresso?), davanti ad interventi che hanno sollevato il problema, lui ha risposto ricorrendo al vecchio trucco: altro che Scandola, lui, alla Fai, ha trovato “ben altro”.

Lo stesso argomento lo usava già all’inizio del commissariamento, quando negava che la pensione di Bonanni fosse un problema da chiarire (ed in effetti non c’era da chiarire “un problema”, ora sappiamo che ce n’era ben più di uno. Almeno dalle parti di Via Po 21). Sempre con la motivazione che alla Fai c’era “ben altro”.

Benissimo, accettiamo la sfida.

Tiri fuori le carte (anzi, lo diciamo nello stile dell’ufficio stampa della Cisl, “tirasse” fuori le carte). Vediamo chi ha fatto cosa.

E poi andiamo a vedere chi, a Via Po 21, difendeva chi faceva cosa.

E poi andiamo a vedere perché la Fai si doveva sciogliere “prima” della fusione con la Filca, e non “a seguito” della fusione, come vuole il diritto. E come vuole la trasparenza.

E poi andiamo a vedere quali prove di cosa sarebbero sparite con quello scioglimento frettoloso che la signora Anna Maria ed il dottor Sbarra (in quel momento solo dell’Anas, perché la segreteria confederale non era stata eletta) arrivarono di corsa a cercare di imporre al congresso della Fai, ormai un anno fa.

E poi andiamo a vedere perché la Fai è stata commissariata per non essersi sciolta ed essere assorbita dalla Filca. E perché come commissario è stato scelto lui.

E poi andiamo a vedere perché ora che la controlla lui (con le attività connesse: fondazione Fisbafat poi fondazione Fai; società Rinnovamento; casa editrice Agrilavoro…) la Fai non si deve sciogliere più (e allora che l’avete commissariata a fare?).

E poi andiamo a vedere lui che assunzioni e che licenziamenti ha fatto, che fine hanno fatto le persone oneste e che fine ha fatto qualcun altro.

E poi andiamo a vedere i parenti (e gli affini, e le persone care a vario titolo) di chi lavorano dove.

E poi andiamo a vedere perché lui ha tentato di sopprimere ogni forma di revisione dei conti dallo statuto della Fondazione Fisbafat; ricevendo un clamoroso rifiuto dalla prefettura di Roma che è stato una figuraccia per la Fai e per la Cisl.

E poi andiamo a vedere i rimborsi spese di chi se n’è andato, di chi è stato cacciato, di chi si è salvato e di chi è stato premiato.

Bene, il guanto di sfida l’abbiamo lanciato. Su questi e su altri argomenti che dovessero tornarci in mente più avanti. Ora a lui raccoglierlo ed a scegliere la sede e l’arma del duello.

Se non lo fa, saremo liberi di credere che il dottor Sbarra dell’Anas, oltre ad aver guadagnato più di quanto indicato dal regolamento confederale (e già per questo deve dimettersi), magari nasconde “ben altro”.

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5 Commenti - Scrivi un commento

  1. Caro amico, condivido e sottoscrivo ogni parola di quanto hai scritto compreso la sfida che hai lanciato all’allusivo e pavido “ben altro”. Devo però deluderti se pensi che sarà accettata perché l’onore e la dignità sono diventati valori sempre più rari che sopravvivono solo in Uomini di Gattopardiana memoria; una merce molto rara nella Cisl dove scarseggiano perfino gli ominicchi in compenso però abbondano i quaquaraquà.
    Comunque la pressione non deve diminuire bisogna incalzarli al punto che devono vergognarsi di presentarsi in pubblico. Grazie per il lodevole lavoro che svolgi.
    IL POSTINO

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  2. Concordo con “Pierantonio Baggio” segnaliamo o denunciamo queste irregolarità sia alla Guardia di Finanza che alla Procura della Repubblica così la facciamo finita con queste illazioni che ci vengono indicate ma non ci danno le prove, buona tattica per salvare le loro vergogne, le accuse devono seguire con prove e se esiste questa ipotetica appropriazione indebita la denuncia, se reato è stato commesso per giustizia verso gli iscritti chi lo ha commesso deve pagare, è un dovere del commissario farlo se no il reato lo commette lui a nascondere le cose, però sarebbe opportuno che lo stesso Dottor Sbarra dell’Anas per limpidezza iniziasse lui a giustificare i suoi redditi Quelli che sono stati pubblicati che così fossero qualche giustificazione e d’obbligo verso gli iscritti e se poi volesse proprio brillare, come vorrebbe far credere, di limpidezza pubblichi anche i suoi rimborsi spese nel caso sia le forfettarie eventuali che le documentate. “TRANQUILLI NON LO FARÀ MAI”

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  3. Sono un delegato ohe ha partecipato a quella non ben definita conferenza organizzativa FAI dell’Emilia Romagna, devo confessare che effettivamente è stata una vera buffonata nonostante alcuni interventi con richieste precise si è riusciti a deviare con paragoni senza senso ma se ha trovato “ben altro”, lo tiri fuori questo ben altro “Se effettivamente lo ha trovato” E UN SUO DOVERE DA COMISSARIO TIRARLO FUORI E DENUNCIARLO ALLA MAGISTRATURA IL BEN ALTRO SE FOSSE UN REATO se non lo fa COMMETTE UN REATO LEI e non farebbe bene il suo lavoro di commissario , credo che abbiamo assistito in questa conferenza organizzativa ad una commedia veramente pietosa che in anni di militanza non mi sarei mai sognato di assistere da un gruppo dirigente. Sig. Sbarra mi creda se veramente vuole bene alla CISL non trovi scuse e dia risposte vere, non solo rovinando famiglie con licenziamenti senza senso e non degne di un sindacalista ma di un aguzzino (noi in Emilia Romagna ne abbiamo conosciuto uno che si chiamava Benito) , in CISL ed in FAI di questi “sindacalisti” non ne abbiamo bisogno, inizi a dare giustificazione sui suoi stipendi pubblicando NON LE BUSTE PAGA DI OGGI ma LE SUE DENUNCE DEI REDDITI DEGLI ULTIMI CINQUE ANNI, NON CI PRENDA PER I FONDELLI , QUELLO CHE PRENDE DOMANI SIAMO CERTAMENTE CONVINTI CHE SARÀ IN LINEA CON IL REGOLAMENTO ATTUALE , I PRECEDENTI CI INTERESSANO. inizi lei è convinca a farlo anche i suoi colleghi di segreteria, gli iscritti sono STUFI DI ESSERE PRESI PER I FONDELLI non lo meritano

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