Uno dei commenti giunti al nostro sito fa riferimento ad una voce che nella Cisl un po’ tutti conoscono, senza che nessuno sappia dire con certezza se sia vera o falsa: quella secondo cui Luigi Sbarra sarebbe stato assunto alcuni anni fa dall’Anas, più o meno nel periodo in cui era contemporaneamente segretario regionale della Cisl di Calabria.
Naturalmente questa voce la conosciamo anche noi, e da tempo. Così come sono arrivati anche a noi i ritagli di vari giornali, peraltro di varia attendibilità, che la rilanciano e che riportano interrogazioni e proteste che furono avanzate, non si capisce bene a che titolo, da parte di alcuni circoli giovanili di destra calabresi. Nessun ritaglio di giornale ci è invece arrivato sulla risposta di Sbarra, che probabilmente non sarà mancata, di fronte a queste insinuazioni.
Ora, che queste cose girassero, diciamo la verità, era un segreto di Pulcinella. Voci che, in ogni caso, non hanno impedito la carriera dell’attuale commissario della Fai. Ed a noi, che conduciamo una battaglia politica contro il commissariamento della Fai, della persona del commissario ci importa poco o nulla. Se per caso Via Po 21 avesse nominato commissario Papa Francesco, il nostro atteggiamento sarebbe stato lo stesso, a cominciare dalla decisione di impugnare in Tribunale l’illegittimo commissariamento (illegittimo, lo diciamo e lo ripetiamo perché nessuno ha mai potuto dimostrare il contrario).
Così come per farci un’opinione negativa sulla persona del commissario non ci serve sapere cosa ha fatto, o non ha fatto, quand’era segretario regionale in Calabria; ci è bastato vedere con che arroganza ha esercitato il suo illegittimo mandato, ed in particolare come, per ritorsione e con modalità offensive, ha privato del sostentamento le famiglie di due persone oneste come Giampiero Bianchi e Maurizio Ori. Mentre qualcun altro è stato promosso.
E però, siccome Sbarra è uno dei sette che ha aggiunto la sua firma a quella del segretario generale per ordinare alla Cisl-Probiviri di espellere Fausto Scandola, e siccome ora gli “Otto Santi” annunciano a destra ed a manca che, grazie a loro, la Cisl si avvia sulla strada della trasparenza (strada che quindi finora non è stata seguita, a cominciare da loro stessi), allora a questo punto possiamo porre una piccola questione: il comissario faccia trasparenza anche rispetto a queste vecchie voci fastidiose. Pubblichi le sue dichiarazioni dei redditi degli ultimi anni, diciamo più o meno una decina, dal 2004 in poi.
Così sapremo se Pulcinella, quando raccontava a tutti il suo segreto su Sbarra, era un bugiardo o diceva il vero. Magari ridendo e scherzando.