Torta a sorpresa

Quando la Fai era la Fai, cioè prima di essere commissariata, le Fai del nord erano all’avanguardia almeno per un aspetto: le iniziative di alta formazione interregionale. Cicli triennali con docenti qualificati, su temi scelti in modo che questi momenti non fossero solo un aggiornamento tecnico, né un modo per fare il coretto all’ultima iniziativa politica partita da Via Po 21, ma momenti significativi e di sviluppo di un discorso culturale autonomo, dentro la Cisl e per certi aspetti anche dentro la Fai (perché non esistono solo le specificità settoriali e di categoria, ma anche quelle professionali e territoriali dentro alle categorie). In altre parole, un contributo importante per una Fai ed una Cisl migliori.

Quest’anno, a Riccione, si è svolto qualcosa di simile. Nel senso che è stato avviato un ciclo triennale con docenti qualificati per riflessioni di altro profilo (magari, così come accadeva anche prima, nella speranza di qualche dirigente locale di qualificarsi in prospettiva di un avanzamento di carriera).

Ma siccome quello che non c’è più è la Fai, quindi anche la Fai del nord, quindi anche la rivendicazione di una specificità dentro alla Fai e dentro alla Cisl, il risultato è un po’ diverso. Non sappiamo se in termini di qualità culturale del prodotto (un Carera, anche se un po’ malinconico perché rimasto senza i suoi amici Bianchi e Graziani, è garanzia sufficiente, almeno per le materie di sua competenza), ma certamente di stile. Che è un indizio di rigore personale.

Ad esempio, si racconta che la sera a cena ci sia stata una scena da film. Tipo quella in cui Virna Lisi esce a sorpresa da una torta di compleanno.

Anche nell’hotel di Riccione, dopo le fatiche delle riflessioni culturali, c’è stata a conclusione della cena una torta a sorpresa, portata in sala con uno spettacolo di fuochi che, ai tempi in cui questi corsi li organizzava Maurizio Ori, sarebbe stato classificato fra le spese inutili e da evitare. Ma il rigore di Maurizio Ori ormai è acqua passata, dopo che lui è stato cacciato dal commissario; forse perché nella sua carriera sindacale aveva speso poco e risparmiato troppo.

Pare anche, ma su questo non possiamo dare conferme, che l’intenzione degli organizzatori fosse quella di far uscire dalla torta non una Virna Lisi qualsiasi, ma il commissario in persona. Che ormai fa tutto lui, poteva fare anche il sex symbol della festa.

E d’altra parte, se è vero che i segretari regionali hanno firmato l’invocazione alla Cisl di prorogare di sei mesi il commissariamento della federazione, vuol dire che si sono fatti talmente intortare, o forse si sono autointortati, che potrebbero mettere le loro venti firme anche sotto la dichiarazione giurata che è più sexy Sbarra di Virna Lisi.

Per carità, sui gusti non c’è da discutere. Ma una volta, quando la Fai era la Fai, certe differenze le sapevamo ancora cogliere.

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  1. Mi è arrivata una torta con sosrpresa dalla calabria: una lettera con una copia di un giornale che definisce Luigi Sbarra dipendente dell’anas. Mi sono chiesto se è un caso di omonimia. Perchè altrimenti c’è da chiedersi come fa ad essere dipendente dell’anas essendo sempre stato dipendente nella cisl, almeno dopo il centro studi cisl di Taranto nel 1984 ( così vedo in rassegna.it)

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