Nel linguaggio degli operatori di borsa, i piccoli azionisti che investono sono chiamati anche il “parco buoi”, cioè una massa che qualche mandriano può far muovere a proprio piacimento.
La stessa dinamica si può verificare anche nelle grandi organizzazioni sociali. Dove tanti piccoli soci forniscono le risorse necessarie, in termini economici e di potere, ai vertici che poi li guidano un po’ dove vogliono, A meno che l’organizzazione si dia una struttura autenticamente democratica, nella quale i piccoli non devono solo legittimare chi comanda, ma partecipano anche alle decisioni in un rapporto dialettico non subalterno con i vertici. I quali devono quindi rispondere del loro operato.
La Cisl dovrebbe essere questo, un’organizzazione che ha come ragione d’essere il dare voce e spazi di effettiva partecipazione ai lavoratori che aderiscono ai suoi sindacati. Ma in tutte le organizzazioni c’è sempre il rischio che gli iscritti diventino solo un parco buoi. Ad esempio quando la dirigenza della Cisl rivendica a parola la natura del sindacato associazione, ma poi si nasconde dietro al dito del diritto alla privacy di fronte al fatto che il caso di Raffaele Bonanni non era, a quanto pare, una situazione isolata, ma una linea di condotta seguita nel gruppo dirigente. Che a questo punto è tutto sotto il sospetto, per usare le parole di Tiziano Treu, di una “frode agli associati” per il malcostume di gonfiare la contribuzione negli anni che valgono per la pensione in modo da riceverne una più alta di quella che spetterebbe.
Questo, fino a che non ci sarà una smentita, sembra essere il caso di Anna Maria Furlan. Che oltre a ricevere salario e contributi dalle Poste (a proposito, ma non sarebbe più corretto che il segretario generale della Cisl che chiacchiera tanto di “rafforzare la prima linea” si mettesse in aspettativa non retribuita e lasciasse quei soldi ad un operatore?) riceve anche una contribuzione aggiuntiva dalla Cisl per redditi superiori (e non di poco) alle indicazioni di un regolamento da lei stessa approvato.
Ma di fronte a questi dati, la dirigenza fa muro. Nessuno si sfila. Il che alimenta il sospetto che ci sia un forte interesse comune a non scoprire tropppi altarini (ad esempio nella segreteria confederale).
Ma questo gioco può reggere a lungo? Il parco buoi degli aderenti alla Cisl sarà sempre silente come la sua dirigenza?
Intanto è al parco buoi che intende rivolgersi Fausto Scandola. Lo annuncia in una lettera in data lunedì 21 settembre, che riportiamo di seguito, e alla quale allega una copia dell’estratto della documentazione Inps relativa all’assicurato Furlan Anna Maria, per gli anni dal 2009 ad oggi. Documento che, a questo punto, abbiamo il dovere morale di allegare anche noi e che trovate a questo link.
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Signori, vi allego copia estratto INPS dellaSegretaria Generale Confederale Nazionale CISL Annamaria Furlan e una mia nota che ho inviato alle strutture della CISL, TUTTI asseragliati a difesa della segretaria generale??? o troppi a difesa di se stessi??? o tutte e due le ipotesi???
Certamente mi dovro rivolgere piùdirettamente alle iscritte agli iscritti lavoratori e pensionati, chidendo loro se ero io da espellere dalla CISL o ALTRI???????????
Lo farò, grazie Fausto Scandola
Se le cifre denunciate sono vere, siamo di fronte ad uno scandalo colossale. Gossip? Curiosità morbosa la nostra? No! Ora i soci della cisl, e gli italiani tutti taglieggiati nellle pensioni, devono conoscere la situazione previdenziale di tutti i segretari confederali colleghi della Furlan….e anche di qualche dirigente della sede nazionale sicuramente coinvolto!