Riportiamo un passo dell’intervista di Tiziano Treu alla Stampa di oggi, pagina 8, sulle pensioni dei sindacalisti.
“Molti degli abusi, quasi tutti nel pubblico impiego, derivano dall’applicazione delle vecchie norme. Adesso però si va col contributivo e la cosa è finita. Diverso il discorso relativo all’integrazione che eroga il sindacato: se non è un contributo ragionevole ma è spropositato, questa non è più una frode all’Inps ma è una frode agli associati al sindacato“.
Quindi, ci permettiamo di aggiungere, una dirigenza della Cisl che dice “facciamo trasparenza, ma solo da ora in poi” tollera che rimanga il sospetto di frodi agli associati che ci possono essere state fino ad ora.
E non solo nel caso di qualcuno che è già uscito, ma magari anche di qualcuno che ora alza la bandiera della trasparenza a difesa di un nuovo regolamento che, in via meramente ipotetica, potrebbe permettere di far rientrare nella regolarità alcune situazioni di quelle che Treu definirebbe “una frode agli associati”.
Il tutto dopo aver commissariato la Fai per ritorsione al libero voto del suo congresso; e anche questa è una truffa agli associati, perché è il congresso che rappresenta gli associati alla Fai, non un vertice confederale che prima di insegnare trasparenza agli altri farebbe bene a chiarire definitivamente certe ombre che lo riguardano.